Autore: Redazione
22/10/2018

IPG, anche il terzo trimestre del 2018 è positivo. E Wall Street ringrazia

La società guidata dal Ceo Michael Roth ha registrato una crescita organica pari al 4,9% nei nove mesi, con i ricavi netti attestati a 5,62 miliardi di dollari. Il focus su Open Architecture

IPG, anche il terzo trimestre del 2018 è positivo. E Wall Street ringrazia

Continua anche nel terzo trimestre dell’anno il momento positivo di Interpublic Group (IPG) che, al contrario di altre holding, macina un’ottima crescita negli Stati Uniti, un mercato che vale circa il 60% del fatturato. Nella conference call con gli analisti, il Ceo Michael Roth ha detto che il business nel mercato domestico è “molto solido”. E le cose vanno bene anche sul fronte internazionale e, in particolare, in Europa. IPG ha guadagnato fino a quasi il 10% a Wall Street dopo il rilascio dei risultati trimestrali al 30 settembre. Roth ha anche sottolineato il positivo andamento del business healthcare, al 25% dei ricavi e definito come “un fattore chiave di crescita” dal manager.

I numeri principali

Nei nove mesi IPG ha segnato ricavi netti per 5,62 miliardi di dollari, a +5,2% nel confronto con il pari periodo dell’anno scorso. L’utile è stato di 292,7 milioni, mentre la crescita organica si è attestata a un positivo +4,9%. Segnali incoraggianti anche per il periodo luglio-settembre: in questo caso il fatturato ha raggiunto 1,9 miliardi di dollari (+3,4%), mentre gli utili per gli azionisti sono stati pari a 161 milioni. La crescita organica è stata del +5,4%, con gli Stati Uniti al 5% e il ramo internazionale al 6%. Rispondendo a una domanda se questo tasso di crescita è possibile in un contesto di mercato che sembra complessivamente in ripresa dopo anni di riduzione dei budget, Roth ha detto che “un valore ragionevole”, evidenziando come per quest’anno l’obiettivo di IPG sia leggermente inferiore e compreso tra il 4 e il 4,5%.

Open Architecture

Parallelamente, IPG prosegue il suo impegno per rafforzare quella che definisce la sua “architettura aperta”, attraverso cui può sfruttare tutte le sue expertise per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Altre holding hanno adottato varianti di questo approccio integrato, sempre più richiesto dalle aziende che investono in pubblicità. In questo senso IPG ha aggiunto alla sua proposta le capabilities di Acxiom, la cui acquisizione è stata completata negli scorsi giorni. Secondo Roth, la sigla va a rafforzare la proposta di IPG in un momento in cui inserzionisti e professionisti del marketing sono focalizzati sui first-party data.