Autore: Redazione
27/04/2021

Mediaset: raccolta adv in crescita del 6,1% nel primo trimestre, conti 2020 migliori delle aspettative

La concessionaria guidata da Stefano Sala mette a segno il terzo trimestre consecutivo in aumento; per il Gruppo ricavi a quota 2.636 milioni di euro, l’ebitda per 269,7 milioni, utili a 139,3 milioni

Mediaset: raccolta adv in crescita del 6,1% nel primo trimestre, conti 2020 migliori delle aspettative

Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato Mediaset

Mediaset archivia il 2020 con risultati superiori alle aspettative, nonostante le difficoltà create dalla pandemia da Covid-19. Il consiglio di amministrazione presieduto da Fedele Confalonieri ha approvato il bilancio al 31 dicembre dell’anno scorso, che evidenzia ricavi di Gruppo per 2.636 milioni di euro, in calo quasi del 10% rispetto ai 2.925,7 milioni del 2019. Questo andamento tiene conto del nuovo perimetro del core business definito nel 2019. Inoltre, il risultato operativo si attesta a 269,7 milioni, in calo del 24% circa sul 2019, gli utili raggiungono quota 139,3 milioni rispetto ai 190,3 milioni dell’anno prima e i costi in Italia sono in calo del 6,8% a 1.762 milioni di euro.

I risultati verranno presentati oggi alla comunità finanziaria. Nel frattempo, nel primo trimestre 2021 la raccolta pubblicitaria di Mediaset generata da tutte le concessionarie di Gruppo cresce del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il dato è emerso ieri durante il consiglio di amministrazione di Publitalia, che si è tenuto in contemporanea con quello di Mediaset. Per la concessionaria guidata da Stefano Sala si tratta del terzo trimestre consecutivo in aumento, nonostante il contesto di mercato condizionato dall’emergenza sanitaria.

I risultati nel dettaglio

I ricavi in Italia si sono assestati a 1.800,5 milioni di euro rispetto ai 1.982,1 milioni del 2019. In Spagna sono stati pari a 836,6 milioni rispetto ai 946,2 milioni del 2019. Dati che risentono degli effetti della flessione del mercato pubblicitario in entrambi i Paesi dovuti alla crisi economica e sanitaria. In Italia, Mediaset riesce comunque a guadagnare quote di mercato pubblicitario. Nel 2020 infatti il mercato nazionale ha chiuso a -14,6%, mentre i ricavi pubblicitari televisivi lordi di Mediaset hanno limitato la flessione al 10,5% e si sono assestati a 1.735,3 milioni rispetto ai 1.939 milioni di euro del 2019.

Mediaset España conferma la propria leadership nazionale con ricavi lordi pari a 759,1 milioni di euro rispetto ai 916,5 milioni di euro dell’esercizio precedente. I costi totali (costo del personale, altri costi operativi, ammortamenti e svalutazioni) sono calati in Italia a 1.762 milioni rispetto ai 1.890,8 milioni del 2019: in Spagna si sono ridotti dell’11% da 681,3 milioni del 2019 a 606,1 milioni del 2020. Per quanto riguarda l’ebit, in Italia registra 38,5 milioni rispetto ai 91,3 milioni del precedente esercizio.

In Spagna passa a 230,5 milioni rispetto ai 264,9 milioni del 2019. Il risultato netto di Gruppo si attesta a 139,3 milioni: nel dettaglio, in Italia è positivo per 39,2 milioni rispetto ai 76,3 milioni del 2019. In Spagna raggiunge 178,7 milioni rispetto ai 211,7 milioni dell’anno precedente. L’indebitamento finanziario netto consolidato, escludendo i debiti derivanti dall’acquisizione delle quote di partecipazione in ProsiebenSat.1Media e le passività finanziarie contabilizzate ai sensi dell’IFRS 16, cala con decisone a 473,6 milioni rispetto ai 768,8 milioni del 31 dicembre 2019.

Considerando l’impatto delle suddette poste, la posizione finanziaria netta migliora a -1.064,4 milioni di euro rispetto ai -1.348,3 del 2019. La generazione di cassa caratteristica di Gruppo ammonta a 311,8 milioni in deciso miglioramento rispetto al 2019 (265,9 milioni). Da segnalare che nel corso dell’esercizio sono anche stati sostenuti investimenti pari a 72,9 milioni per l’incremento della partecipazione in ProsiebenSat1. La capogruppo Mediaset Spa chiude l’esercizio 2020 con un risultato netto di 17 milioni rispetto ai 126 milioni di euro del 2019.Il Consiglio ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti di destinare l’utile di esercizio a riserva straordinaria.

Ascolti tv

Nel quadro di uno scenario sempre più concorrenziale con player over the top privi dei vincoli applicati alle aziende televisive classiche, le reti Mediaset riescono a crescere rispetto al 2019 e a rafforzare la leadership sui target più pregiati sia in Italia sia in Spagna. In Italia, Mediaset è leader sul target commerciale con lo share del 36% in prima serata e il 34,6% nelle 24 ore. Canale 5 è stata la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima serata (16,7%) sia nelle 24 ore (15,8%).

Italia 1 è terza rete italiana in prima serata (6,9%) e nel totale giornata (6,6%). Rete 4 conquista in prima serata il 4,7% sul pubblico complessivo grazie ai contenuti originali con forte identità informativa. In Spagna, le reti televisive Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 29,6% di share sul target commerciale. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nelle 24 ore (14,6%) e in prima serata (13,8%) sul pubblico complessivo.

Trasferimento in Olanda

Il CdA ha anche convocato un’assemblea degli azionisti straordinaria con oggetto “Modifica articolo 7 dello Statuto sociale” per il prossimo giovedì 27 maggio e deliberato di proporre il trasferimento della sede legale di Mediaset Spa in Olanda con un’ulteriore assemblea straordinaria per il 23 giugno 2021. Per il Consiglio questa operazione è fondamentale per consentire al Gruppo di accedere a un ecosistema che può generare benefici come facilitare un più realistico apprezzamento della società da parte del mercato borsistico e più in generale della business community internazionale; rafforzare la capacità di Mediaset di raccogliere capitali e risorse finanziarie per sostenere lo sviluppo di nuovi progetti; disporre di un ordinamento giuridico in grado di valorizzare la dimensione pan-europea cui punta Mediaset; assicurare ampie tutele agli investitori, garantendo un alto grado di certezza del diritto e delle relazioni contrattuali e commerciali. Il trasferimento dovrebbe realizzarsi mediante l’adozione da parte della società della forma giuridica regolata dal diritto olandese, e l’adozione di un nuovo statuto conforme al diritto olandese.

A seguito del trasferimento, le azioni della società rimarranno quotate sul mercato azionario italiano. In Italia rimarrà anche la sede effettiva nonché la residenza fiscale della società. Il trasferimento avverrà senza soluzione di continuità dei rapporti giuridici in essere. Gli azionisti di Mediaset che non voteranno a favore del trasferimento saranno legittimati ad esercitare, ove la relativa delibera venga approvata, il diritto di recesso ai sensi di legge. Il prezzo spettante a chi eserciterà il diritto è pari a 2,181 euro per azione. L’efficacia dell’esercizio del diritto di recesso è condizionata al perfezionamento del trasferimento, a sua volta subordinato al verificarsi di alcune condizioni sospensive, inclusa quella relativa all’ammontare da pagare da parte di Mediaset agli azionisti che abbiano esercitato il diritto di recesso, che non dovrà essere superiore a 120 milioni di euro.

Modifiche statutarie

Venerdì 23 aprile il Tribunale di Milano ha stabilito che l'articolo del Testo unico della radiotelevisione, sulla base del quale Simon Fiduciaria non è stata ammessa a partecipare all'assemblea del 27 giugno 2018, va disapplicato con efficacia retroattiva. Lo scorso settembre la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato che il Tusmar va contro le leggi comunitarie. A fine dicembre anche il Tar del Lazio si è pronunciato a favore di Vivendi ripristinando sostanzialmente i suoi pieni diritti di voto. Un tema rilevante, già sollevato da Vivendi e Simon Fiduciaria, è quello del voto maggiorato (due voti per ogni azione) introdotto dall'assemblea del 18 aprile 2019 che avrebbe dovuto diventare effettivo nelle prossime settimane.

A questo punto il CdA di Mediaset ritiene che sia nell’interesse della società, per evitare ulteriori contenziosi e ristabilire un dialogo costruttivo con tutti gli azionisti, l’abrogazione della maggiorazione del voto, oggetto di impugnazione da parte dei francesi. L’approvazione di questa modifica statutaria dovrebbe avvenire sempre in occasione dell’assemblea straordinaria del 27 maggio. Tale modifica non comporta il diritto di recesso in favore degli azionisti che non concorreranno alla sua approvazione.