Mediaset: presentati i palinsesti 2022/2023, nel primo semestre andamento flat per la raccolta adv
Pier Silvio Berlusconi conferma l’impostazione dell’offerta con cui il Biscione conquista il 34,7% nelle 24 ore e la leadership europea degli ascolti
Per la nuova stagione televisiva, quella che va dal prossimo autunno alla primavera 2023, Mediaset conferma e ribadisce la formula editoriale che ha caratterizzato la programmazione 2021/2021, e che ha garantito all’azienda televisiva guidata da Pier Silvio Berlusconi la leadership degli ascolti a livello europeo, con il 34,7% di share nelle 24 ore. Primato che si rafforza con il secondo posto conquistato da Mediaset España con oltre il 28%. Questi i numeri presentati a Cologno Monzese mercoledì scorso, durante la serata dedicata ai palinsesti, tornata “dal vivo” dopo ben tre anni. L’ultimo appuntamento era stato a Portofino, nel 2019: poi la pandemia, e la necessità di portare a casa la programmazione garantendo la massima sicurezza ai lavoratori. Berlusconi ne ha sottolineato con forza l’abnegazione; e ricordato anche i risultati raggiunti nel 2021, ratificati dall’assemblea dei soci di Media For Europe che si è tenuta sempre mercoledì, e che ha anche approvato la distribuzione dei dividendi già nel primo anno di attività della holding. L’utile netto di 374 milioni di euro non solo supera ampiamente il risultato del 2020 (+169%), ma quasi raddoppia il dato del 2019 (+97%); e così la raccolta pubblicitaria che rispetto all’anno precedente fa il +14% e passa e cresce anche del 2,4% in confronto al periodo pre-pandemico. Un’attenta gestione dei costi, senza toccare il personale, oltre a una concentrazione sul prodotto “di casa”, che domina il palinsesto, hanno pagato in termini di risultati. Ora la priorità è costruire l’agognato polo paneuropeo, in grado di sedersi alla pari ai tavoli con i grandissimi player over the top internazionali, e questo a prescindere dalla forma con cui queste sinergie si ottengono ma unendo le forze per favorire una crescita altrimenti fuori dalla portata di operatori singoli. Anzi Berlusconi afferma di non cercare la fusione con Mediaset España o con ProsiebenSat, di cui il gruppo è azionista di maggioranza, ma di voler dare «una spinta nazionale e internazionale a ogni broadcaster».
Raccolta flat nel primo semestre
A proposito degli investimenti pubblicitari in Italia, l’amministratore delegato di Publitalia Stefano Sala ha ricordato che le aspettative dell’inizio di quest’anno sono necessariamente ridimensionate alla luce delle previsioni dell’andamento del pil nazionale, e quindi la tendenza è verso una decrescita. Per quanto riguarda Mediaset, il primo semestre si avvia a chiudere con una performance che tende al flat; e per i mesi a venire, «i clienti non vedono un autunno nero». Riferendosi ai dati Nielsen disponibili, relativi al primo quadrimestre, Sala evidenzia il dato Mediaset in controtendenza rispetto al mercato, che cala del 3,3% sul 2021, mentre il broadcaster di Cologno Monzese registra il +0,2%. Maggio è in linea con questi andamenti mentre giugno in generale è il mese più compicato di tutto il primo semestre, per via di food e auto in difficoltà, solo in parte compensate dai servizi in crescita e in particolare dell’e-commerce che rappresenta il 10/15% del mercato. Attualmente, Publitalia vanta una quota di mercato del 44% circa sul totale, e del 57 sul mercato televisivo; e in questi termini si avvantaggerà dell’assenza degli Europei quest’anno, che hanno generato per la concorrenza ricavi aggiuntivi per 50 milioni di euro. Sala sottolinea la performance della radio, allineata con il +3,8% del mercato nei quattro mesi e in crescita a doppia cifra a giugno; e del digitale, in linea con il +1,5% del mercato. Sul digital Sala dichiara una raccolta di 100 milioni, «che fa di noi il primo player italiano, e dopo i due big». Tema calcio: smentite le voci su una insoddisfazione relativamente ai risultati di DAZN, la concessionaria al contrario conferma che la raccolta per la Serie A supera gli 80 milioni, «mai fatto prima», e che i clienti sono passati da 84 a 197. Bene anche la Coppa Italia, anche lì i clienti sono in crescita da 121 a 175; e la Champions che registra un importante andamento positivo.
I palinsesti dell’autunno
Tornando ai palinsesti, la formula come anticipato non cambia, anche alla luce dei risultati di ascolto. Canale 5, per esempio, nelle 24 ore passa dal 18,8% del 2019 al 20,1% del 2022, e in prima serata dal 21,8% pre pandemico al 22,8% di quest’anno. Le pietre miliari ci sono tutte: i reality (“Grande Fratello Vip”, “Isola dei Famosi”), i sabati sera di Maria De Filippi che puntualmente vincono rispetto alla concorrenza, il calcio con Champions, Coppa Italia e Supercoppa italiana. Tra le novità del prime time “Talentissimo me” con Piero Chiambretti, il ritorno della “Talpa” prodotto dalla Fascino, e un evento per i 30 anni di “Mai dire gol”. Anche su Italia 1 sbarcano i reality con “Mia mamma tuo papà” mentre Rete 4 conferma il palinsesto dedicato all’infotainment, con il 6% di share generato dall’insieme dei programmi contro il 5,4% del concorrente La7, «la sfida è pienamente vinta», ha concluso Pier Silvio Berlusconi.