Autore: Redazione
14/05/2020

Mediaset: nel primo trimestre 2020 raccolta pubblicitaria in calo dell’11,6% rispetto al 2019, ricavi consolidati a -5%

Il gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi stima pari al 39,1% l’impatto negativo del lockdown sull’advertising; il trend ad aprile peggiore di marzo, da maggio auto e finance tornano a investire

Mediaset: nel primo trimestre 2020 raccolta pubblicitaria in calo dell’11,6% rispetto al 2019, ricavi consolidati a -5%

Pier Silvio Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato di Mediaset

Nel primo trimestre 2020 Mediaset ha perso l’11,6% della pubblicità rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso, a causa dell’impatto esercitato dal lockdown sulla raccolta che a gennaio e febbraio aveva dato segnali positivi. Nel periodo di contenimento del contagio da Covid-19 con il blocco di gran parte delle attività economiche, il Biscione stima un calo dei ricavi da advertising del 39,1%.

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Matteo Cardani, general manager marketing Publitalia

 

Lo ha spiegato Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, ieri durante la presentazione del bilancio trimestrale 2020. Il mese di aprile, ha detto Cardani, è stato peggiore di marzo, ma già a maggio si dovrebbe registrare un miglioramento rispetto al mese precedente. La negatività caratterizzerà sia la fase 2, sia la fase 3, ma non sarà superiore a quanto visto nelle settimane di chiusura per l’emergenza.

Il gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi chiude l’esercizio intermedio con ricavi netti per 682,1 milioni di euro, in flessione del 5% rispetto ai 718,2 milioni del periodo analogo nel 2019, e un risultato netto consolidato positivo per 14,6 milioni che si confronta con i 36,7 milioni di euro del primo trimestre dell’anno scorso (-60%).

Le tendenze emerse durante il lockdown

Durante il periodo di confinamento per la crisi sanitaria è emersa la centralità dell’offerta televisiva, con una crescita complessiva degli ascolti presso il target individui del 22,2% nel prime time, del 38,5% nel daytime. Mediaset ha registrato sul target commerciale 15-64 un incremento del 36,2% in prima serata e del 39,2% nel daytime.

Il consumo quotidiano di televisione è cresciuto di 91 minuti complessivi, di cui 29 generati dalle tv di Mediaset tra programmi di intrattenimento e notizie, «confermando così il ruolo di servizio pubblico svolto anche dalle tv commerciali grazie a un’offerta totalmente gratuita» afferma Cardani.

Nel primo trimestre, in Italia, Mediaset è leader sul target commerciale 15-64 anni in tutte le principali fasce orarie con un picco del 35,8% di share in prima serata. Canale 5 è al primo posto e Italia 1 è al terzo sul target commerciale in tutte le fasce orarie. In Spagna, le reti del Gruppo mantengono il primato nelle 24 ore con il 28,1% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata (14,2%).

Il mercato pubblicitario

Nei primi due mesi di quest’anno, i ricavi pubblicitari di Mediaset sono cresciuti del 2% sul mezzo televisivo, del 4,8% sul digitale e del 13,9% per quanto riguarda il mezzo radiofonico. In quel periodo food, pharma, retail e tlc sono tra i settori merceologici che hanno incrementato i propri investimenti e che hanno continuato a comunicare anche durante il lockdown.

Questi settori costituiscono parte del 70% dei ricavi pubblicitari di Mediaset del primo trimestre, mentre il restante 30% include settori in forte contrazione come automotive, mobilità, horeca, abbigliamento. «Nelle prossime settimane registriamo continuità da parte di quei settori resilienti che hanno continuato a investire e vediamo il ritorno in comunicazione di auto e finanza-assicurazioni – commenta ancora Cardani -, mentre restano fermi i settori ancora sottoposti a restrizioni. La fase peggiore dovrebbe essere alle spalle ma è difficile fare previsioni anche perché siamo ancora in attesa delle nuove disposizioni del Governo».

Evoluzione per i prossimi mesi

Con l’attuale scenario ancora profondamente condizionato dalla pandemia, il Gruppo non è in grado di fare previsioni a breve e medio termine sui risultati consolidati e sulla durata degli impatti. Mediaset comunque continua a operare per garantire la sicurezza dei lavoratori e la solidità economico-finanziaria aziendale, come ha spiegato il chief financial officer Marco Giordani, attraverso le azioni di contenimento dei costi attivate sin dall’inizio del lockdown.

Contemporaneamente, prosegue il progetto di fusione transfrontaliera MFE, i cui tempi sono ancora condizionati dai procedimenti legali promossi da Vivendi. A questo proposito, Giordani ha detto: «Stiamo aspettando il Tribunale di Madrid e una volta che la Corte darà il via libera avremo 15-20 giorni per completare il merger. Una decisione doveva esserci a marzo poi per l'emergenza coronavirus i tribunali sono stati chiusi e ancora lo sono. Ma anche in Spagna la situazione sta migliorando e ci aspettiamo che il Tribunale apra presto. Non abbiamo un calendario ufficiale ma ci aspettiamo qualcosa a maggio».

Infine, l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2019 è prevista per il 26 giugno prossimo.

I risultati del trimestre

I ricavi in Italia sono stati pari a 452,4 milioni di euro rispetto ai 492,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna ammontano a 229,8 milioni di euro in crescita rispetto ai 226,1 milioni del 2019. In entrambi i Paesi, gli andamenti sono stati influenzati dal rallentamento del mercato pubblicitario iniziato nel mese di marzo.

Per quanto riguarda la raccolta, il trimestre si chiude a quota 427,5 milioni rispetto ai 483,6 milioni dei primi tre mesi 2019. In Spagna i ricavi pubblicitari ammontano a 202,8 milioni di euro rispetto ai 223,7 milioni dell’esercizio precedente, un calo tuttavia inferiore rispetto a quello del mercato che consente a Mediaset España un rafforzamento della leadership di raccolta nazionale.

I costi operativi complessivi consolidati ammontano a 640,6 milioni, sostanzialmente stabili rispetto ai 639,7 milioni del primo trimestre 2019. In Italia, in particolare, i costi sono diminuiti a 472,7 milioni rispetto ai 480,3 del 2019 principalmente per effetto di gestione e delle revisioni di palinsesto attivate nel corso del mese di marzo per fronteggiare gli impatti dell’emergenza Covid-19. In Spagna i costi operativi complessivi sono stati pari a 168 milioni rispetto ai 159,5 milioni del 2019.

L’ebit di Gruppo è pari a 41,6 milioni rispetto ai 78,5 milioni del primo trimestre 2019 (-47%). In Italia l’ebit è negativo per 20,4 milioni rispetto agli 11,9 milioni del pari periodo 2019. In Spagna si attesta a 61,8 milioni rispetto ai 66,6 milioni del primo trimestre dello scorso esercizio.

L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è pari a 1.243,8 milioni rispetto ai 1.348,3 milioni di euro di inizio periodo. Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019 egli  esborsi per le partecipazioni in ProsiebenSat.1, l’indebitamento risulta pari a 619,1 milioni rispetto ai 768,8 milioni di euro del 31 dicembre 2019. La generazione di cassa caratteristica è aumentata a 182,2 milioni di euro rispetto ai 146,9 milioni dei primi tre mesi 2019.