Autore: Redazione
10/09/2020

Mediaset: nel primo semestre 2020 raccolta in calo del 24,5%, luglio e agosto in ripresa con il +10%

Il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi registra una contrazione dei ricavi a quota 1.166,4 milioni di euro, attesi miglioramenti della pubblicità e andamenti in linea con il 2019 nel terzo trimestre

Mediaset: nel primo semestre 2020 raccolta in calo del 24,5%, luglio e agosto in ripresa con il +10%

Mediaset chiude il primo semestre 2020 con un calo del 21,3% dei ricavi di Gruppo, che si attestano a quota 1.166,4 milioni di euro contro i 1.482,5 dell’anno scorso. Nello stesso periodo, la raccolta pubblicitaria complessiva si attesta 744,2 milioni di euro, il 24,5% in meno rispetto ai 985,2 milioni raccolti l’anno scorso, sempre a livello di Gruppo. I dati, approvati dal consiglio di amministrazione presieduto da Fedele Confalonieri, ieri sono stati illustrati agli analisti finanziari dal CFO Marco Giordani, e da Matteo Cardani, General Manager Marketing di Publitalia.

Gli andamenti pubblicitari

Per quanto riguarda la pubblicità, Mediaset detiene la leadership di settore con una quota del 40,5%. Cardani ha sottolineato che la performance dell’azienda televisiva nei primi sei mesi è stata migliore di quella complessiva del mercato, in calo del 26,8% al netto di over the top, search e social.

A partire da giugno si rileva una ripresa della fiducia e della spesa da parte degli investitori. A luglio e agosto la crescita della raccolta anno su anno è del 10%, e anche escludendo l’apporto della Champions League, «il trend è comunque in crescita, di una singola cifra rispetto al 2019. Per quanto riguarda settembre – continua. Cardani – la visibilità è limitata. La prima parte del mese è positiva, ora però intervengono variabili come il rientro a scuola e le elezioni, ma crediamo comunque che il terzo trimestre chiuderà in pari».

In Spagna, in un periodo ancora condizionato da andamenti irregolari dei contagi, l’andamento dei ricavi pubblicitari ha evidenziato un netto miglioramento rispetto al calo registrato nel secondo trimestre, con un differenziale che seppur negativo rispetto al primo semestre 2019 risulta molto contenuto. Protagonisti della ripresa degli investimenti sono, tra gli altri, settori come il food, i beni durevoli, la cura della persona e della casa, le bevande, i fast moving consumer good che sono anche tra i settori da cui proviene il 70% della raccolta Mediaset.

Dai dati sull’andamento dei ricavi pubblicitari a partire dal 23 febbraio scorso emerge che fino al 9 maggio la contrazione si è attestata al 39,1%, mentre dal 10 maggio al 30 giugno la flessione è del 26,9%. «C’è una forte volontà di riprendersi – ribadisce Cardani - e questo ha dato origine a una inaspettata positività nei mesi di giugno, luglio e agosto. Per il momento la situazione è sotto controllo, all’inizio di ottobre avremo una visione più chiara. Nel frattempo continuiamo a sentire i clienti ogni giorno, Covid permettendo siamo ragionevolmente positivi per l’ultima parte dell’anno».

Il progetto pan europeo non si ferma

Anche il CFO Marco Giordani ha manifestato un certo ottimismo sulla possibilità di chiudere il terzo trimestre con ricavi in linea con l’anno scorso. La conversazione con gli analisti ha ovviamente toccato il tema del progetto di broadcaster paneuropeo MFE – Media For Europe che ha subìto una battuta d’arresto dopo gli stop dei tribunali di Madrid e di Amsterdam. «Confermo che non vediamo nessun'altra strategia se non un consolidamento europeo – ha detto Giordani –. Noi abbiamo sempre lavorato nel rispetto dell’interesse degli azionisti e in quest’ottica, e in presenza di progetti che creano valore, confidiamo di trovare una soluzione con Vivendi».

Presentando i dati finanziari, Giordani ha evidenziato la resilienza espressa dal Gruppo in questi mesi di forte difficoltà. Il cfo ha sottolineato anche il rafforzamento del programma di efficienza dei costi, la forte generazione di cash flow e il graduale recupero del mercato pubblicitario, ma ha ribadito che la visibilità è troppo scarsa per dare una guidance di medio termine. Infine, sul tema della rete unica, Giordani ha detto: «Per noi è cruciale che la rete sia neutrale, indipendente ed efficiente, in termini di costi. Valuteremo un eventuale investimento quando la situazione sarà più chiara».

Gli ascolti nel semestre

Dopo i primi due mesi di esercizio 2020 caratterizzati da un andamento nettamente positivo, i mesi successivi hanno accusato il forte rallentamento della raccolta pubblicitaria sia in Italia che in Spagna a seguito delle misure restrittive di lockdown, progressivamente allentate solo a partire dalla seconda parte del mese di maggio in Italia e dal 21 giugno in Spagna.

Nonostante gli eventi, l’industria televisiva in Italia ha dato segnali positivi, con ascolti cresciuti fino al 50% rispetto all’analogo periodo del 2019. Nel primo semestre, Mediaset conferma la propria leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna in tutte le fasce orarie. In Italia ha ottenuto il 34,5% di share nelle 24 ore e il 36,5% in prime time sul target commerciale, in crescita rispetto al 2019 con una performance superiore al resto del mercato.

Canale 5 è primo e Italia 1 è terso in tutte le fasce orarie sul target 15-64 anni. In Spagna, le reti del Biscione sono leader con uno share del 29,6% nelle 24 ore sul target commerciale. Telecinco è prima rete spagnola con il 14,6% di share nelle 24 ore sul target individui.

I dati di bilancio

Da gennaio a giugno, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha registrato ricavi per 791,3 milioni di euro in Italia, a fronte dei 1.002,2 milioni del primo semestre 2019. In Spagna, il fatturato è stato di 375,1 milioni rispetto ai 482,5 milioni dell’anno precedente.

Decisivo il calo generale dell’adv lordo registrato nei quattro mesi successivi a febbraio dovuto alla cancellazione di numerose campagne, mentre nei primi due mesi dell’esercizio in Italia Mediaset aveva registrato una crescita pubblicitaria del 2,1%. In Spagna la raccolta ha raggiunto i 325,1 milioni contro i 472,9 milioni del 2019. In Italia, è stata pari a 744,2 milioni di euro a fronte di 985,2 milioni nel 2019.

I costi operativi complessivi scendono a 1.134,7 rispetto ai 1.290,8 milioni del primo semestre 2019 (-12,1%). In Spagna sono stati pari a 286,2 milioni rispetto ai 328,2 milioni nel 2019. In Italia si sono attestati a 848,9 milioni, in riduzione rispetto ai 962,9 milioni dello stesso periodo 2019.

L’ebit di Gruppo è risultato comunque positivo per 31,7 milioni pur calando rispetto ai 191,6 milioni dello stesso periodo del 2019. L’ebit in Italia è stato pari a -57,6 milioni di euro rispetto ai 39,3 milioni del 2019. In Spagna si è attestato a 88,9 milioni rispetto ai 154,2 milioni del 2019. Il risultato netto di Gruppo è -18,9 milioni rispetto ai 102,7 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

Si segnala che il risultato netto consolidato del periodo comparativo è stato riesposto per recepire l'impatto di competenza sul risultato partecipazioni derivante dall’allocazione dell’avviamento generato dall'OPA su EI Towers lanciata nel 2018 da 2i Towers Holding con effetto retroattivo a decorrere dal 1° ottobre 2018. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno è calato a 1.197,7 milioni rispetto al dato di inizio periodo (1.348,3 milioni).

Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019 ai sensi dell’IFRS 16 e il debito finanziario derivante dalle acquisizioni della partecipazione in ProsiebenSat.1, l’indebitamento finanziario netto consolidato è pari a 576,2 milioni rispetto ai 768,8 milioni del 31 dicembre 2019. La generazione di cassa caratteristica è cresciuta a 212,1 milioni rispetto ai 189 milioni dei primi sei mesi 2019. Nel periodo sono stati sostenuti investimenti per 72,9 milioni connessi all’incremento della partecipazione in ProsiebenSat.1.