Autore: Redazione
24/10/2018

Il 29 ottobre debutta per Il Paese Sera, nuovo quotidiano a partecipazione diffusa, direzione affidata a Luca Mattiucci

Il giornalista ex RCS alla guida un comitato promotore preposto alla raccolta fondi presso privati, aziende e anche associazioni; il costo annuale del progetto è di 1,2 milioni e non si avvarrà di contributi pubblici

Il 29 ottobre debutta per Il Paese Sera, nuovo quotidiano a partecipazione diffusa, direzione affidata a Luca Mattiucci

Esce il 29 ottobre il numero di lancio di Il Paese Sera, un nuovo quotidiano di taglio generalista fondato da un comitato composto da giornalisti che si costituirà in impresa sociale entro fine anno, una volta completata la raccolta fondi presso soggetti di provenienza diversa come privati cittadini, associazioni e aziende. Alla guida del progetto c’è Luca Mattiucci, giornalista ex RCS con una lunga esperienza nei temi del sociale, che ne è direttore responsabile e attualmente anche amministratore unico dell’editore, il Comitato Promotore Il Paese Sera Mediagroup. Il Paese Sera parte con una tiratura di 40mila copie, di cui 12mila distribuite sui treni Italo, e il resto venduto a 0,50 euro nelle edicole di Milano, Roma e Napoli. Il giornale adotta il formato tabloid e una foliazione di 16 pagine a colori con punte massime di 24 pagine. La raccolta pubblicitaria è gestita internamente e la vendita degli spazi affidata a una rete di agenti. È interna e facente capo all’editrice anche la rete distributiva, che coinvolge, al momento, 44 persone individuate tra migranti ed ex detenuti con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio.

Il modello partecipato

Il business plan ha fissato in 1,2 milioni di euro i costi annuali del progetto, da recuperare attraverso la raccolta pubblicitaria e la sottoscrizione di quote. Queste ultime sono plafonate: nessun sostenitore può possederne più di 50, del valore di mille euro l’una. Il resto delle partecipazioni è distribuito tra i dipendenti. Altre forme di remunerazione sono le partnership pubblicitarie e la partecipazione a bandi pubblici o privati «ma senza ricorrere ai fondi per l’editoria» precisa Mattiucci. Nessun ricavo è previsto dall’edicola, che incamera tutto il prezzo di copertina. «Invece dei tradizionali 10 centesimi, all’edicolante ne diamo 50 - spiega il direttore -. La nostra ambizione è non avere oltre il 5% di reso sulle copie distribuite» con l’obiettivo anche di diventare la scelta complementare al quotidiano di riferimento per una spesa complessiva di 2 euro in edicola, se non addirittura il primo quotidiano.

La distribuzione digitale

Il Paese Sera userà come canale di distribuzione i social, che fungeranno da piattaforma di caricamento degli articoli. Attraverso il sito del giornale e il suo sistema di profilazione verrà attivata la remunerazione dei lettori più assidui, che riceveranno un bonus annuo di 99 euro da dare in beneficenza, incassare o da spendere in un abbonamento a un altro giornale. Il 29 ottobre partirà, inoltre, il Social Instagram Challenge rivolto ai lettori che dovranno assegnare a una organizzazione a scelta tra Anpas Nazionale e Legambiente Nazionale uno spazio pubblicitario gratuito da pubblicare sul profilo Instagram del giornale: l’associazione vincitrice riceverà un bonus per avviare lo sviluppo di nuovi progetti.

Sostegno garantito alle categorie deboli

Il progetto punta anche a dimostrare che è possibile fare business e dare sostegno alle categorie deboli. Il giornale impiega persone con sindrome di Asperger per la gestione dei social media, mentre due dei dodici giornalisti regolarmente assunti vengono dal Medio Oriente e si occuperanno della versione digitale in inglese e arabo del giornale. Il resto del corpo redazionale è composto da neo mamme, neo papà, persone provenienti da aree depresse e giovani. Per facilitare lo scambio generazionale di competenze la redazione sarà affiancata da un gruppo di giornalisti in pensione che fungeranno da tutor a titolo gratuito. «Siamo il precariato. Allo stesso tempo, la filiera produttiva è retribuita il giusto, lo stipendio più alto non supera di quattro volte quello più basso». Il modello si ispira a quello virtuoso della Olivetti, di cui si celebrano i 110 anni il prossimo 29 ottobre: «Una scelta non casuale per far uscire il nostro giornale».

Il primo numero

Alla prima uscita contribuiscono Erri De Luca, Enrico Bertolino, Giobbe Covatta, Michela Murgia, Maria Grazia Cucinotta, l’illustratore Ryan Pagelow, Vauro Senesi, Damjan Stanich, Roberto Zuccolini, Emiliano Moccia, Maria Grazia Becherini, Anna Federica Toro, Giulia Polito. Alla prima uscita seguirà un mese di attesa prima che le pubblicazioni riprendano a pieno regime.