Mashable Italia, il primo bilancio è positivo: 100 mila utenti al giorno dal lancio
Il portale, che intende darsi una caratterizzazione territoriale sia riguardo ai contenuti sia alla grafica, ha esaurito gli spazi adv ancora prima del live del sito e sta sperimentando l’introduzione di nuovi format video e tool per facilitare la lettura
Un primo bilancio, a distanza di un mese dal lancio, indica già grande ottimismo. Mashable Italia riscuote subito interesse da mondi molto distanti tra loro: dal calcio all’arte, passando per la musica e il cinema, così come interessante è l’approccio diretto ai long-form con l’introduzione di tool sperimentali per semplificare la lettura. Uno strumento capace di aumentare le performance degli articoli che lo contengono, così come il tempo speso in pagina, e di abbattere il bounce rate. Il mercato sembra apprezzare, ma già lo faceva prima del lancio: «grazie al lavoro della nostra concessionaria di pubblicità Manzoni, abbiamo coperto tutti gli spazi ancor prima del live del sito», commenta a DailyNet il responsabile di Mashable Italia Gianluca Guzzo.
Mashable Italia è online da circa un mese ormai. Quali sono i primi feedback?
I primi dati sono soddisfacenti. Dal debutto stiamo registrando una media di 100 mila utenti unici al giorno e questo dato è in costante crescita. Anche la risposta del mercato è stata ottima, siamo riusciti a coprire tutti gli spazi ancora prima del live del sito e stiamo attraendo molto interesse da aree molto distanti tra loro. È stata un’ottima partenza, dovuta al lavoro fatto ancor prima del lancio e alla brand reputation a livello internazionale. Gli articoli inoltre stanno già restituendo una misura del loro valore: l’intervista a Mahmood, per esempio, ha suscitato interesse anche tra le case discografiche, che hanno sondato il terreno per sviluppare contenuti sui loro artisti.
Quali invece si sono dimostrati gli argomenti più attraenti? E su quali intendete puntare?
La parte tecnologica è il focus storico del sito già a livello internazionale e intendiamo presidiarla, ma abbiamo un grande know how anche su altri verticali. Tra questi le serie tv, a cui porto in dote la mia esperienza nel trattare del tema in modo originale (Guzzo è founder & ceo di MYmovies.it, n.d.r.), e i contenuti relativi al lifestyle, sulla vita e i cambiamenti in cui ci riconosciamo, che stanno modificando il modo di vivere la nostra epoca. Sono temi mainstream, ma la stessa notizia può essere trattata in modi molto diversi.
Il flusso di contenuti proposti è molto grande. Qual è la direzione editoriale? E com’è composta la redazione?
È stata una partenza molto energica per la redazione, che ha preparato oltre 100 articoli e li ha pubblicati già il giorno dell’esordio online. I nostri giornalisti costituiscono un team giovane, a prevalenza femminile, e molto preparato. Il numero dei collaboratori si sta ampliando visto il grande ventaglio di argomenti e la loro specificità. La direzione editoriale mira alla produzione di articoli lunghi e approfonditi e progetti speciali, così come alla creazione di nuovi format video volti a comunicare con il giusto linguaggio a un pubblico giovane, preparato e avido di notizie.
La scelta dei long-form è interessante se si inquadra in un momento storico dove i contenuti sono sempre più brevi…
È vero, ma abbiamo l’ambizione di scrivere articoli per essere letti, pur confrontandoci con l’esigenza del lettore contemporaneo di arrivare rapidamente al cuore della notizia. Per questo abbiamo introdotto in via sperimentale un menù all’interno degli articoli più lunghi, attraverso il quale aiutare la lettura. I long-form sono dunque bilanciati dalla grafica e da questo tool, in modo da ottenere una fruizione più leggera. Registriamo che i contenuti a cui si applica questo modello ottengono performance più alte, un bounce rate più basso e un dato maggiore riguardo al tempo speso in pagina.
Avete già impostato degli obiettivi? Su cosa si concentrerà il lavoro nel prossimo periodo?
È ancora presto per stabilire dei traguardi, ma sappiamo che un primo focus sarà su nuovi format audio e video e sulla fruibilità delle informazioni attraverso accorgimenti anche grafici. L’intenzione è differenziare la versione italiana da quella internazionale, proprio come avviene per i contenuti e con il menù all’interno dei long-form. Nello specifico, l’idea è di lavorare sulla homepage e sulle homepage di sezione, ma anche sui social network e gli altri canali di diffusione. Non ci saranno stravolgimenti, per rimanere nelle linee guida internazionali, ma riteniamo importante dare a Mashable Italia una sua connotazione specifica. Una sua caratterizzazione, che allinei il lato redazionale e il front-end.