Manageritalia: i comunicatori chiedono maggiore rappresentanza presso istituzioni e business community
Lo dice l’indagine sui bisogni dei professionisti del settore firmata Astraricerche; la coordinatrice nazionale Rita Palumbo: «Promuoviamo il dialogo tra associazioni»

Rita Palumbo, coordinatrice nazionale Area Comunicatori di Manageritalia Executive Professional
I professionisti della comunicazione vogliono contare di più nel mercato in cui operano e chiedono maggiore rappresentanza presso le istituzioni e la business community. Queste sono alcune delle priorità della categoria che emergono dall’indagine ‘I comunicatori in Italia’, realizzata da Astraricerche per l’Area Comunicatori di Manageritalia Executive Professional, in collaborazione con COM&TEC e tekon Europe. Obiettivo, scattare una fotografia dei bisogni delle 30mila persone impegnate stabilmente nei vari settori che compongono il mondo della comunicazione, ovvero relazioni pubbliche, eventi, new media, advocacy, comunicazione corporate e social media. L’indagine è stata condotta tra luglio e agosto su un campione di oltre 700 comunicatori in tutta Italia, bilanciati per genere (51,3% uomini e 47,4% donne) di cui il 28,8% sotto i 45 anni, il 42% sopra i 54 e il 29,2% tra i 45 e 54 anni). I comunicatori svolgono la propria attività per il 57% presso imprese private (non di comunicazione) il 27% in agenzie di comunicazione, il 21% in istituzioni, enti o organizzazioni pubbliche, il 12% in fondazioni e organizzazioni no profit e solo il 7% in studi professionali. Il 60% si occupa di comunicazione d’impresa, il 31% di comunicazione tecnica, il 29% di sostenibilità, il 28% di comunicazione pubblica e istituzionale, il 26% di tecnologia e innovazione, il 14% di ricerca e sviluppo e solo il 7% si di comunicazione politica.
Le principali evidenze
I dati sottolineato che per i professionisti della comunicazione è di primaria importanza la costruzione di una consolidata rete di relazioni per cogliere le opportunità di sviluppo e crescita professionale. Il 73% del campione segnala la necessità di avere un soggetto, un’associazione o realtà capace di rappresentare le istanze della categoria. Infatti solo il 32% risulta iscritto ad una associazione professionale. Forte anche per il 68% dei comunicatori la richiesta di un sistema assicurativo capace di tutelare gli operatori dagli eventuali rischi professionali, immancabile per il 69% degli intervistati la necessaria creazione di un sistema di welfare integrativo, che affianchi quello pubblico per una migliore cura della salute del comunicatore e dei suoi familiari. «Dalla ricerca emerge che la categoria esiste, produce valore, è in continua crescita e ha precise esigenze – spiega Rita Palumbo, coordinatrice nazionale Area Comunicatori di Manageritalia Executive Professional –; in primo luogo la rappresentanza e riconoscimento identitario della professione. Con l’apertura di un’area dedicata al mondo dei comunicatori, Manageritalia si candida a essere il luogo adatto per garantire questi aspetti, ad altissimo livello».
Formazione e certificazione
Per 4 intervistati su 5 (85%) le proprie competenze professionali dovranno crescere nei prossimi 3-5 anni per stare al passo delle evoluzioni tecnologiche come intelligenza artificiale e social media. Le competenze dovranno essere certificate: lo dice il 63% del campione, mentre il 66% ritiene opportuno un percorso di formazione per la certificazione allo scopo di garantire le proprie credenziali e quelle del cliente. Secondo l’84% del campione (49,4% molto e 34,8% abbastanza), infatti, i committenti non sono sempre in grado di valutare correttamente la vera qualità della comunicazione e dei comunicatori. C’è anche il nodo deontologia: per l’81% degli intervistati è sempre più difficile distinguere tra comunicazione e informazione, una mancanza che dovrebbe essere colmata con una corretta formazione deontologica soprattutto verso giovani comunicatori.
Favorire il confronto
I risultati della ricerca sono stati presentati mercoledì 13 settembre A Roma nel corso della tavola rotonda ‘Comunicazione e comunicatori quale futuro’ che si è svolta ieri nell’ambito della prima edizione della Rome Future Week, sono stati: Cosimo Finzi, Astraricerche - Carlo Romanelli, Presidente Manageritalia Executive Professional; Tommaso Saso, Direttore Marketing e relazioni esterne e docente Università degli Studi Guglielmo Marconi; Ignazio Marino, portavoce del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Andrea Cornelli, vicepresidente UNA; Tiziana Sicilia, presidente COM&TEC; Maurizio Incletolli, presidente ASCAI; Benedetta Freda, Founder di Miit; Rita Palumbo; Massimo Fiaschi, Segretario Generale di Manageritalia; e Mario Mantovani, Presidente di Manageritalia. Rispetto all’indagine dell’anno scorso, una radiografia del mondo della comunicazione, le adesioni sono cresciute del 50%: «Uno degli obiettivi di Manageritalia è favorire il dialogo tra tutte le associazioni che si occupano di comunicazione – dice Palumbo –; confronto che è avvenuto in questa occasione sin nella fase di formulazione dei quesiti sottoposti dalla ricerca. E il successo di partecipazione, anche all’evento di Roma, lo dimostra».
Prossime attività
Manageritalia si occuperà nei prossimi tempi di creare iniziative a sostegno della valorizzazione economica e del riconoscimento delle professioni della comunicazione, e quindi di «continuare il dialogo con tutte le associazioni del settore per rafforzare la rappresentanza e la tutela di questi professionisti sempre più strategici per il sistema Paese», dice Palumbo. “Come Manageritalia Executive Professional - spiega Carlo Romanelli, Presidente Manageritalia Executive Professional – vogliamo lavorare costruzione di una rete di soggetti che fanno riferimento al modo delle Alte Professioni in Italia, con uno sguardo più ampio al mercato del lavoro professionale anche in prospettiva internazionale, con la precisa ambizione di divenirne il soggetto collettivo che le rappresenta; in questo caso facciamo un ulteriore passo nell’esplorazione delle caratteristiche identitarie e professionali di una categoria di grande rilevanza, quella dei Comunicatori, con l’intento di coglierne istanze, fabbisogni e percezioni del futuro. Così come per altri segmenti del mondo delle Alte Professional, Manageritalia Executive Professional sta operando con una precisa idea di organizzazione di tali segmenti e di visione di rappresentanza degli interessi. Man mano che questa policy ci porterà a crescere, maggiore sarà la forza della nostra voce”. “Manageritalia Executive Professional Comunicatori con le azioni condivise che sta portando avanti con le altre associazioni e organizzazioni – commenta Tiziana Sicilia, presidente COM&TEC - valorizza il ruolo dei comunicatori professionali. Oggi è assolutamente necessario sensibilizzare di più e migliorare la cultura della moderna comunicazione presso istituzioni e business community, come è ancora più importante difendere, valorizzare e riconoscere ruolo e funzioni del Comunicatore Professionale, anche attraverso la certificazione di competenza ed esperienza, a garanzia delle tante aziende e realtà, private e pubbliche, che le richiedono”.