Autore: Redazione
07/01/2021

Magic Box Toys, collezioni che passione e un 2021 tra consolidamento e lanci di prodotto

L’azienda spagnola ha una nuovo direttore commerciale, Roberto Buzzo Piazzetta che fa il punto della situazione, tra attualità, analisi di scenario e prossimi obiettivi, tra i quali una linea di giocattoli prevista per settembre

Magic Box Toys, collezioni che passione e un 2021 tra consolidamento e lanci di prodotto

Pare ci sia un capitolo nascosto nel grande libro intitolato “Come portare avanti un azienda nella buona e nella cattiva sorte” riguardante i periodi storicamente meno floridi, che potrebbe essere visto come un eufemismo a guardare il 2020 che volge al termine, tra affanni e speranze. Una serie di pagine quasi nascoste, mimetizzate, appannaggio dei più abili, coraggiosi, ambiziosi, organizzati. Roberto Buzzo Piazzetta è il nuovo direttore commerciale di Magic Box Toys, azienda spagnola specializzata in giocattoli collezionabili, pare che quelle suddette pagine le conosca a memoria. Ci fidiamo ma abbiamo voluto interrogarlo ugualmente.

Su quali prodotti avete puntato per il Natale 2020?

«La nostra priorità rimane sempre sostenere la linea comunicando il lancio della nuova serie: nel caso del brand SuperZings, in Italia a settembre abbiamo rilanciato la serie 4, mentre per MojiPops la serie Party. Entrambe le serie erano state lanciate nel primo semestre ma fortemente penalizzate dal lockdown. Supportare la linea sottolineando gli elementi di novità ci permette di enfatizzare il concetto di collezionabilità su cui si basano questi prodotti. Accanto alle referenze caratterizzanti le serie, abbiamo anche dei playset che sono invece degli articoli continuativi: per Natale abbiamo puntato in particolare su uno di questi, la Stazione di Polizia dei SuperZings».

Che tipo di strategie marketing e comunicazione avete approntato durante l’anno e per le imminenti festività?

«Punti prezzo che spaziano dall’acquisto di impulso al vero e proprio regalo di Natale, in grado di attrarre il consumatore e di garantire un giusto margine al trade, in un’ottica di collaborazione win win. Posizionamento nel punto vendita pensato per il fuori scaffale (almeno per gli articoli di piccole dimensioni) realizzato con appositi display, per aumentare la visibilità. Una comunicazione a supporto dei brand strutturata su un periodo di 2 mesi, partendo dal lancio di settembre per arrivare fino a fine novembre per il Natale».

Quale sarà il focus 2021? Su cosa punterete, quali saranno gli obiettivi principali alla base delle scelte strategiche?

Per il 2021 ci siamo dati due focus interconnessi, il consolidamento del brand SuperZings cercando di replicare il grande successo spagnolo che lo ha portato a essere la property numero 1 del mercato e un importante lancio a settembre di una nuova linea di giocattoli. Se il brand SuperZings ha un target di gender trasversale, il nuovo lancio di settembre sarà destinato principalmente ai bambini, mentre per il 2022 amplieremo ulteriormente verso le bambine. L’obiettivo principale è costruire un brand e di conseguenza prodotti che abbiano una forte componente di collezionabilità affiancata dalla giocabilità».

Roberto Buzzo Piazzetta

 

Sul piano della comunicazione, quali media utilizzate maggiormente e quanto sfruttate la leva digital e in che modo?

«La nostra comunicazione è rivolta principalmente ai kids più che all’R.A., e il main media per noi rimane la televisione, che in Italia sul nostro target è ancora molto efficace. Poi ovviamente non trascuriamo il digital: siamo presenti sul web con siti dedicati ai brands, su YouTube con webisodes e campagna adv, e per ogni lancio prevediamo il coinvolgimento di influencers e bloggers».

Il mercato: come sta andando, che problemi avete riscontrato, che evoluzioni attese o meno?

«Sicuramente il mercato sta subendo le ripercussioni dell’epidemia che stiamo vivendo, anche se la vendita online sta ammortizzando l’impatto. Quello che da qualche anno sta avvenendo è una contrazione dell’età di utilizzo dei giochi “classici” rispetto ai dispositivi elettronici. Il problema principale risiede spesso nella paura che generano i cambiamenti, dove unitamente alla presenza di un player come Amazon, rischiano di far perdere fatturato a molti clienti. Questo può generare una maggiore chiusura, quando invece dovremmo dimostrarci più attenti e provare a sfruttare il cambiamento. Il consumatore si dimostra più attento ed esigente, diventando anche molto meno fedele al brand storico andando a ricercare sempre le novità. Noi pensiamo che un risultato di successo passi dall’equilibrio di un gioco “classico” contaminato dalla modernità in un contesto di eccellenza del prodotto e di attenzione al dettaglio».

Quali sono i punti fondamentali in fatto di comunicazione sui quali deve poggiare un'azienda di giochi e dintorni?

«Credo che un’azienda del giocattolo  non sia differente da qualsiasi altra azienda, sicuramente abbiamo un target di riferimento che è estremamente volubile, ma al contempo quando sceglie qualcosa lo fa con una passione totale. Ormai è fondamentale non ragionare per comparti stagni, ma considerare la comunicazione come un qualcosa di fluido che parte dal packaging di prodotto. Bisogna essere coerenti e non illudere il consumatore con false attese che genererebbero un allontanamento definitivo. Oggi non basta più la televisione, come mezzo, ma nemmeno il digital, bisogna raggiungere i bambini dove passano più tempo e far arrivare loro il prodotto in maniera meno istituzionale».