Autore: Redazione
28/03/2018

Lunedì prossimo, dalle 12:10, Paramount Channel trasmette il docu-film “Tommy e gli altri”

La rete di intrattenimento che fa capo a Viacom International Media Networks Italia propone un appuntamento speciale, in occasione della giornata mondiale dedicata alla consapevolezza sull’autismo

Lunedì prossimo, dalle 12:10, Paramount Channel trasmette il docu-film “Tommy e gli altri”

Paramount Channel, il canale di intrattenimento di Viacom International Media Networks Italia, visibile sul 27 del digitale terrestre e sul canale 27 di Tivùsat, propone un appuntamento speciale in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, istituita dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’autismo, promuovere il miglioramento dei servizi e contrastare l’isolamento e le discriminazioni di cui ancora sono vittime le persone autistiche e le loro famiglie. Paramount Channel desidera contribuire alla diffusione dell’importante messaggio legato a questa giornata, trasmettendo nella mattinata di lunedì 2 aprile, a partire dalle ore 12:10, il docu-film “Tommy e gli altri”, nato da un progetto di Gianluca Nicoletti, che si è proposto di affrontare il tema dell’autismo in Italia con uno sguardo realistico. Il docu-film, scritto proprio da Gianluca Nicoletti, è stato diretto nel 2016 da Massimiliano Sbrolla e interpretato dallo stesso Gianluca insieme al figlio Tommaso Nicoletti, interprete protagonista del film. La sinopsi Tommy, figlio autistico del giornalista Gianluca, vede il mondo in modo diverso, con la propria soggettività legata alla sua condizione. Per capire cosa accade ai bambini autistici quando diventeranno grandi, padre e figlio intraprendono insieme un viaggio che li condurrà in giro per l’Italia per conoscere adulti che condividono le loro stesse problematiche. Le famiglie incontrate racconteranno la loro giornata e le proprie difficoltà nel cercare di garantire una vita dignitosa ai loro figli, divenuti ormai adulti. Dai racconti emergeranno spesso la solitudine, l’abbandono da parte delle istituzioni e la preoccupazione maggiore: “Cosa accadrà ai nostri figli quando noi non ci saremo più?”. Alla rassegnazione si contrapporrà, però, la voglia di lottare per garantire dignità alle loro vite e un’inclusione sociale che al momento purtroppo appare solo utopia.