La luce come fonte di informazioni sicura e sostenibile: la connettività secondo To Be
La società che offre soluzioni basate sulla tecnologia LiFi apre la raccolta di capitali con l’obiettivo di potenziare la piattaforma dedicata e si racconta con le parole del co-founder Francesco Paolo Russo
Francesco Russo
Tecnologia vuol dire efficienza, risparmio, sostenibilità, opportunità. Tecnologia, parola che ci fa rimanere spesso stupiti, oggi più di ieri, considerata l’accelerazione innovativa che contraddistingue la nostra attuale società. Spesso sembra quasi di entrare dentro una storia fantascientifica. Stupore che probabilmente colpisce soprattutto la Generazione X, ma la sorpresa potrebbe cogliere anche i giovanissimi di fronte a strumenti per così dire inusuali, come le soluzioni di connettività basate sulla tecnologia LiFi, ossia la trasmissione di dati e informazioni tramite la luce Led. A offrirne i servigi è To Be (https://tobe-srl.it/tecnologia/), innovativa PMI italiana, oggi protagonista di una nuova campagna di crowdfunding. Ci racconta tutto il co-founder Francesco Paolo Russo (ospite di DailyOnAir -The Sound Of Adv)
Da quali presupposti e con quali obiettivi nasce To Be?
«Nel 2016 avevo poco più di vent’anni e, insieme a Raniero Pani, ora Co Founder & CTO di To Be, ho fondato To Be inseguendo il sogno e la grande visione di immaginare un mondo dove ogni luce potesse trasmettere e ricevere dati. Durante i primi anni, ci siamo occupati principalmente di ricerca e sviluppo, testando le funzionalità di prototipi per poi standardizzare le soluzioni e avviare la fase commerciale, ora, insieme a un team di grandi professionisti, stiamo vivendo un momento di crescita straordinario. Con To Be vogliamo guidare la transizione verso nuove forme di telecomunicazione sicure, veloci e sostenibili, dove l’illuminazione gioca un ruolo fondamentale perché diventa essa stessa un dispositivo capace di trasmettere dati e informazioni grazie alla tecnologia LiFi, acronimo di Light Fidelity. Come ci dimostrano studi di settore, siamo tutti sempre più connessi e lo spettro radio su cui appunto viaggiano questi dati è ormai quasi saturo. In futuro, lo spettro radio non riuscirà a sostenere da solo la crescente domanda di traffico dati per via del fatto che i dispositivi connessi aumentano di giorno in giorno, per questo servono nuove soluzioni come il LiFi».
In cosa consiste la tecnologia LiFi e quali vantaggi apporta?
«La tecnologia LiFi consente di trasmettere dati e informazioni in modalità wireless attraverso la luce LED in modo veloce, sicuro e sostenibile. Sfrutta le frequenze della luce che vanno dal visibile, ossia quelle che servono anche per illuminare un ambiente, al non visibile, ossia l’infrarosso. L’architettura della soluzione prevede un componente software, ovvero una app (integrabile anche in soluzioni di terze parti) sviluppata appositamente per abilitare i devices alla ricezione del segnale e l’installazione di una componente hardware, ossia corpi illuminanti LED dotati di un particolare modulatore LiFi grazie al quale la stessa luce che illumina un ambiente veicola le informazioni direttamente sullo smartphone delle persone. I vantaggi sono tantissimi: il primo è sicuramente la capacità, all’interno di grandi ambienti indoor come ospedali, musei, centri commerciali, di sfruttare la luce non soltanto per illuminare, ma anche erogare servizi basati sulla geolocalizzazione come la navigazione indoor. Come servizio lo si potrebbe paragonare a una sorta di Google Maps per gli ambienti chiusi che può consentire ad un utente di calcolare un percorso per andare, ad esempio, dall’ingresso dell’ospedale fino all’ambulatorio che sta cercando oppure, in un museo, per accedere ad informazioni e contenuti di prossimità rispetto a quello che si sta guardando. LiFi Zone, a differenza dei tradizionali tool di navigazione che si basano su Bluetooth o GPS che hanno margini di errore nell’ordine dei metri, può sbagliare al massimo di qualche centimetro. Una caratteristica che ha un grande impatto sociale, infatti, per l’Indoor Navigation, oltre ad abilitare differenti tipi di contenuti mediali, grazie alla elevata precisione di geolocalizzazione e attraverso input di tipo audio e/o video in relazione al target di utente, può aiutare le persone con disabilità nella fruizione di percorsi sicuri negli ambienti. Altri vantaggi sono legati alla capacità di trasmettere dati molto velocemente ed in maniera sicura dal punto di vista informatico. Per questo, stiamo applicando questa tecnologia anche in ambienti legati al settore della Cyber Security e della difesa. Infine, si tratta anche di una soluzione sostenibile, in grado di ridurre i consumi energetici di un ambiente e di apportare riduzioni in termini di impatti elettromagnetici negli ambienti indoor».
Avete sviluppato una piattaforma dedicata: come si accede? Cosa offre?
«La piattaforma LiFi Zone consente ad oggi di erogare vari servizi, in particolar modo quelli legati alla geolocalizzione e alla navigazione indoor che hanno come principale target di riferimento musei, ospedali, ambienti retail e, più in generale, le grandi superfici. Offre vantaggi sia ai fruitori di questi ambienti sia ai proprietari che poi sono i nostri clienti diretti, tanto nel pubblico quanto nel settore corporate. Questi ultimi, infatti, possono accedere ad un portale che abbiamo sviluppato e gestire tutti i servizi associati ai punti luce implementati nei propri ambienti come, ad esempio, cambiare le informazioni che l’utente finale visualizza sul suo smartphone quando si trova in un punto, possono monitorare i percorsi degli utenti per ragioni di sicurezza o per questioni di marketing ricavando una serie di Analytics molto importanti come il percorso effettuato o la permanenza in un determinato punto».
La tecnologia LiFi rappresenta una novità per il nostro Paese? E nel resto del mondo?
«L’Italia sta ricoprendo un ruolo da protagonista e noi come To Be siamo riconosciuti come leader del settore tagliando traguardi importanti come l’installazione della tecnologia LiFi a Pompei, primo sito archeologico al mondo, oppure i primi ospedali e le prime scuole. Questo è stato possibile anche grazie a partner industriali molto importanti come Signify (ex Philips Lightning) che ci garantisce una scalabilità della filiera industriale worldwide in un mercato che sta crescendo esponenzialmente. Ad oggi, in Francia e UK sono presenti degli ottimi player di settore che, come noi in To Be, stanno lavorando per un obiettivo comune: accelerare la LiFi Revolution».
Ci sono dei settori che potrebbero giovarsene di più?
«Certamente, la tecnologia LiFi, attraverso le soluzioni che abbiamo sviluppato, è applicabile in tantissimi settori differenti e in To Be stiamo concentrando le nostre risorse su alcuni settori che riteniamo prioritari come gli ambienti pubblici di servizi per i cittadini, musei, parchi archeologici oppure strutture sanitarie e, ad oggi, abbiamo infatti oltre 200 punti LiFi attivi tra musei, ospedali, scuole e uffici. Abbiamo raggiunto importanti traguardi nazionali come l’implementazione delle LiFi Zone® a Pompei trasformandolo così nel primo sito archeologico dotato di tecnologia LiFi, oppure l’Asl Napoli 2 Nord, con i primi ospedali LiFi in Italia ed Europa, o l’Istituto Comprensivo Rosetta Rossi di Roma, prima scuola LiFi in Italia. In ambito corporate, invece, stiamo lavorando in termini di smart building (uffici, sale riunioni). Un altro settore sul quale abbiamo deciso di investire le nostre risorse ed energie è la Cyber Security e la difesa perché, essendo il LiFi sicuro dal punto di vista informatico, permette la trasmissione di dati sensibili. Sul lungo termine si apriranno sicuramente altri mercati e ambiti di applicazione».
Alla luce della campagna di crowdfunding, quali sono i prossimi step che volete affrontare?
«La campagna di crowdfunding ci ha permesso di raccogliere in meno di venti giorni oltre 900 mila euro. Queste risorse saranno utilizzate principalmente per rafforzare la nostra struttura aziendale in termini di capitale umano e portare a bordo nuovi talenti nell’area tecnica, finanza e controllo ed in quella marketing e commerciale. Siamo infatti alla ricerca di giovani talenti con possibile esperienza in termini di scale up nel settore ICT. Nell’area tecnica gli obiettivi saranno quelli di accelerare gli sviluppi della piattaforma LiFi Zone, migliorando i servizi già presenti e che generano ricavi e sviluppando nuove funzionalità per ampliare l’offerta di servizi erogati dalla piattaforma, con una forte attenzione alle persone con disabilità. Nell’area marketing l’obiettivo è di scalare commercialmente la soluzione sui mercati target diversificando l’offerta sui vari canali di vendita, diretta ed indiretta. Diverse risorse verranno, infatti, investite nella creazione di partenariati strategici e commerciali con player del settore TLC, System Integrator nonché grandi studi di progettazione. Inoltre, l’azienda destinerà una parte delle risorse a disposizione per cominciare ad affacciarsi sui mercati internazionali a partire da alcuni Paesi europei in cui sono stati creati dei buoni canali. Tuttavia, la vera internazionalizzazione dell’azienda e relativo scale up commerciale sarà oggetto di un futuro round, entro i prossimi 24 mesi».