L’impatto dell’AI nel futuro del marketing: i casi reali di Quantcast
Una tecnologia, così frequentemente citata da risultare enigmatica per chi non la utilizza in prima persona, che nasconde grandi potenzialità, spiegata attraverso due esempi: quelli di Bugaboo e Nissan
Ilaria Zampori
Parlare di Intelligenza Artificiale oggi sembra una moda. Dalla stampa al web fino ai telegiornali, le notizie si susseguono rapidamente e nessuno può affermare di non conoscere questa tecnologia che sta cambiando il nostro modo di vivere e comunicare. In realtà non si tratta di un hype, ma di una vera e propria rivoluzione che a lungo termine porterà a risultati oltre ogni aspettativa. Parlare di Intelligenza Artificiale può risultare però troppo generico e forse superficiale. Ci troviamo di fronte, infatti, ad un termine ombrello che include molteplici aree del computer science, dalla social intelligence al natural language processing passando per la vision e la robotica solo per citarne alcune. Se si pensa infatti al mondo del marketing, la sottocategoria più rilevante per i brand è senza dubbio il Machine Learning, ossia la capacità della macchina non solo di acquisire conoscenza in modo autonomo a partire da modelli o esempi forniti, ma anche di modificare il proprio comportamento grazie all’esperienza acquisita. Un’opportunità assolutamente disruptive per i marketer che cambierà ogni azienda, settore e customer experience. Traducendo i dati in decisioni grazie ai cosiddetti “modelli”, ossia un’astrazione matematica capace di descrivere proprio quella segreta relazione tra dati e decisioni, il ML aiuta infatti i marketer a comprendere, gestire e agire su quei dati che altrimenti resterebbero una mera osservazione del mondo esterno. Dati che però non devono essere inefficaci, incompleti e vecchi come nella maggior parte dei casi. Sono loro che alimentano la tecnologia e quanto più sono di valore e in real time tanto più il Machine Learning sarà funzionale e utile.
Le case history di Quantcast
Da qui la vera forza di Quantcast, società internazionale fondata sul machine learning applicato all‘advertising online, che possiede non solo un sistema proprietario di ML all’avanguardia ma anche dati esclusivamente di prima parte. Un binomio vincente come dimostrano i case study di Bugaboo e Nissan. Bugaboo, un noto brand olandese specializzato in passeggini di design, grazie alla tecnologia della società americana è riuscito ad identificazione il suo target specifico, un’audience tra l’altro temporanea come le mamme in dolce attesa, raggiungendo 7 milioni di nuovi prospect e incrementando l’intenzione di acquisto del 30%. Nissan, invece, è stato in grado di utilizzare gli insights ottenuti dai dati per estendere la strategia offline nel mondo digitale. In occasione del lancio del nuovo modello Nissan Juke durante una delle più importanti convention francesi dedicate al mondo dei tatuaggi, affidandosi a Quantcast la nota casa automobilistica ha potuto infatti ottimizzare la campagna online, massimizzando la reach del 33% e ottenendo una viewability dell’85%. “La potenza del machine learning continuerà a crescere, perfezionarsi ed evolvere modificando radicalmente il marketing. E i marketer non possono farsi trovare impreparati – afferma Ilaria Zampori, general manager di Quantcast Italia - Negli anni Novanta in pochi riuscivamo veramente a vedere la forza disruptive di Internet, ma oggi nessuno di noi potrebbe anche solo immaginare di vivere senza. Sarà così anche per l’AI e nello specifico per il Machine Learning nel marketing”.