Dopo il lancio di Skyline, il fatturato degli annunci video di Le Figaro è salito del 50%
L’alleanza costituita con Le Monde per poter competere meglio con Facebook e Google, creando un’alternativa al duopolio degli OTT, ha dato i suoi primi frutti concreti
Da quando, lo scorso settembre, Le Figaro e Le Monde hanno fondato una loro alleanza congiunta per le vendite di annunci pubblicitari, hanno cancellato 12 fornitori ad tech dalla loro supply chain e, nel giro di pochi mesi, il fatturato degli annunci video di Le Figaro è salito del 50%.
Skyline
I giganti del giornale francese hanno avviato tale l’alleanza, chiamata Skyline, come una dimostrazione di forza per il mercato francese degli annunci a fronte della concorrenza di Facebook e Google. Gli advertiser possono veicolare inserzioni pubblicitarie sui venti siti in capo a Le Figaro e Le Monde, e i due publisher consentono agli inserzionisti di comprare spazi pubblicitari sulla propria inventory servendosi dei medesimi formati e display per la prima volta in assoluto. La reach potenziale di Skyline può giungere fino a 35 milioni di utenti (contro quella di Google pari a 44 milioni e quella di Facebook da 40 milioni).
Tagli alla supply chain
I principali partner di Skyline sono ora AppNexus e Google ma le Figaro ha mantenuto anche altri fornitori come Rubicon Project, secondo il suo file ads. txt, che è collegato al mercato francese degli editori premium La Place, di cui Le Figaro è membro. “Abbiamo tagliato quasi tutti - ha commentato Alexis Marcombe, direttore operativo di Le Figaro – e ogni volta che abbiamo tagliato un venditore di tecnologia pubblicitaria, abbiamo fatto molti più soldi”.
Risultati inaspettati
Le Figaro vende 100 milioni di video impression mensili, e nelle settimane successive al taglio dei fornitori di video pubblicitari come Teads, Advideum, Mobvalue e Sublime Skinz, il suo fatturato pre-roll è aumentato del 50%. Le Monde non ha risposto a una richiesta di intervista, ma Marcombe ha dichiarato che i risultati di Le Monde dovrebbero essere simili a quelli di Le Figaro. Finora, 125 campagne sono state avviate sulla piattaforma dal suo lancio, in rappresentanza di 50 marchi, tra cui Carrefour, Volkswagen, Qualcomm e Citroën. Alcune fonti del settore stimano che il fatturato abbia già raggiunto circa 1,5 milioni di euro e prevedono che tale dato salirà tra 2,5 e 3 milioni di euro nei prossimi mesi.
Sfida principale
La sfida principale per Le Figaro è stata quella di poter offrire gli stessi formati pubblicitari offerti dai suoi ex partner ad tech. Di conseguenza, ha sviluppato quattro nuovi prodotti pubblicitari interni con l’aiuto di AppNexus. “Preferiamo mantenere il totale controllo del nostro inventario e offrire piena trasparenza su ciò che gli inserzionisti stanno acquistando, per assicurarsi che stiano ottenendo il valore reale dell’inventory”, conclude Marcombe.