lancia un teaser del suo spot per il Super Bowl; realizzato anche un “cameo” di Jeff Bezos
Nella clip, l’assistente vocale Alexa perde le proprie capacità di comunicazione e qualcuno dovrà sostituirla. Così, il chief executive officer e fondatore si mostra preoccupato, ma il suo team lo tranquillizza avendo trovato prontamente un sostituto. Ma chi sarà?

Jeff Bezos, chief execuive e founder di Amazon, è molto preoccupato per Alexa che ha perso la sua voce. Almeno, è quello che sappiamo dal divertente video che la company ha pubblicato ieri su YouTube. Il gigante dell’ecommerce ha rilasciato un trailer teaser del suo prossimo spot per il Super Bowl, proprio ad un passo dalla data di inizio della finale di football fissata il 5 febbraio. La clip accende la curiosità sulle sorti di Alexa, che pare abbia perso la sua preziosa capacità di comunicare. Amazon ha fatto il suo debutto al Super Bowl nel 2016, proprio con Echo - l’hardware su cui vive Alexa.
La trama
Lo spot si apre con una donna che mentre si lava i denti chiede ad Alexa informazioni sulle previsioni del tempo. Ma, prima che il dispositivo abbia la possibilità di rispondere, si rompe e perde le sue capacità. Mentre comunicano la sconcertante novità persino al notiziario, appare un Jeff Bezos ansioso e preoccupato. Il suo team allora lo tranquillizza, informandolo di aver trovato un sostituto, ma lasciando agli spettatori il gusto indovinare chi potrebbe essere.
Nuova fiducia
Sia l’inclusione di Bezos, sia il tema stesso dell’annuncio (un panico nazionale causato dall’assenza di Alexa) mostrano il grado di fiducia che Amazon ha raggiunto nel 2018. L’annuncio del 2016 rifletteva il giovane stato del voice assistant. Echo era presente sul mercato solo da poco più di un anno e Amazon aveva dovuto spiegare il prodotto a un pubblico che non aveva mai sentito parlare di un altoparlante intelligente. Flash in avanti, fino al 2018, ed è una storia diversa: Alexa è apparentemente ovunque, e non serve una celebrità per pubblicizzarla. Amazon pare non abbia più bisogno di presentare Alexa, dunque, tanto meno di difenderla dalle incursioni di Google e Apple.