Kantar di WPP fonde i suoi quattro marchi in un’unica società di consulenza
L’azienda specializzata in ricerche e insight, concentra sotto lo stesso ombrello i suoi brand Kantar Added Value, Kantar Futures, Kantar Vermeer e Kantar Retail
Lo scorso anno, nel terzo trimestre, il CEO di WPP, Martin Sorrell, ha definito l’idea che le società di consulenza potessero minacciare la sua holding, alla stregua di una fake news.
Tuttavia, WPP sta andando controcorrente rispetto a questa posizione, portando avanti una vera e propria corsa ai giganti della consulenza tramite il consolidamento in un’unica società di consulenza globale dei quattro studi di Kantar la società di ricerca di sua proprietà.
L’unione fa la forza
Kantar Consulting, la nuova unità consolidata, dispone di oltre 1.000 analisti ed è il risultato della fusione di Kantar Added Value, Kantar Futures, Kantar Vermeer e Kantar Retail che cesseranno di esistere come marchi a favore del marchio principale Kantar Consulting dopo un periodo di transizione. Phil Smiley, CEO globale di Kantar Retail, è stato nominato amministratore delegato della nuova conglomerata. Al lancio la base clienti comprende brand del calibro di Unilever, Pepsi, Amazon, Walmart, Alibaba, RBS, Tata e Bayer.
Nuove assunzioni e acquisizioni
La creazione della divisione di consulenza avviene in un momento in cui le consultancy, tra cui Accenture e Deloitte, si stanno muovendo nel settore del marketing. Smiley ha comunque precisato che l’affermazione delle società di consulenza all’interno dello spazio di marketing è “certamente un fattore, ma non la ragione principale” per la creazione di Kantar Consulting.
Kantar Consulting è l’ultimo di molti consolidamenti per WPP, che nell’ultimo anno ha riallineato le agenzie digitali all’interno di Wunderman e VML. Ma, la mossa non è mirata a eliminare il personale o gli uffici bensì a nuove assunzioni e acquisizioni.
E in Inghilterra
Nel frattempo Karen Blackett è stata nominata prima country manager Uk di WPP, allo scopo di costruire sulla posizione dominante nella pubblicità britannica e identificare opportunità di crescita organica per aumentare la sua quota di mercato dall’attuale 40%, in particolare in aree ad alta crescita come l’ecommerce. Blackett, che è presidente dell’associazione benefica Nabs, utilizzerà il suo status anche per promuovere una maggiore diversità all’interno del settore pubblicitario.