Jack Dorsey evidenzia i problemi di Twitter e chiede aiuto per risolverli
Il ceo del social consentirà l’accesso pubblico ai dati e finanzierà chiunque riesca a fornire soluzioni valide contro bot, disinformazione, fake news e manipolazioni varie alla piattaforma
Jack Dorsey, ceo e co-founder di Twitter, ha ammesso apertamente i problemi che affliggono la sua piattaforma e ha lanciato una richiesta di aiuto per porre rimedio alle criticità che il team del social non riesce ad affrontare prontamente nonostante gli sforzi.
S.o.s Twitter
“Abbiamo assistito ad abusi, vessazioni, molestie, eserciti di troll, manipolazioni attraverso bot e coordinamento umano, campagne di disinformazione e camere dell’eco sempre più divisorie - ha spiegato Dorsey - non siamo orgogliosi di come le persone abbiano approfittato del nostro servizio o della nostra incapacità di affrontarlo con sufficiente rapidità”.
Circolo vizioso
Nel mare magnum dell’era della post verità, del click baiting, delle fake news e così via, gli sforzi di Dorsey, come rimuovere contenuti contrari ai termini d’uso del social o scovare i bot, sono stati scambiati per “apatia, censura, pregiudizi politici, e come meri tentativi di ottimizzazione del business piuttosto che reali preoccupazioni”, continua il ceo. In altre parole, Twitter si è trovato in un circolo vizioso.
Proposte e finanziamenti
Dorsey ha detto che ora ha intenzione di “contribuire a incoraggiare dibattiti più sani, confronto costruttivo e pensiero critico” e sta lavorando con due aziende indipendenti, Cortico e Social Machines, per cercare di imparare come misurare meglio le conversazioni in corso sul social. Lo stesso ha anche detto che Twitter vuole ulteriore aiuto e sta aprendo una richiesta di proposte (RFP) nel tentativo di scoprire nuove idee su come si possa migliorare la piattaforma. Le aziende selezionate per lavorare con Twitter otterranno “l’accesso pubblico ai dati” e “finanziamenti significativi per la loro ricerca”, ha concluso.