Il primo anno del Criteo AI Lab porta in dote più trasparenza al controllo delle campagne adv
La company ha festeggiato nei suoi uffici di Parigi l’anniversario della unit, fondata lo scorso anno e su cui saranno investiti 20 milioni di euro in 3 anni. La ricorrenza è stata un’occasione per fare il punto sulla tecnologia e sulla sua integrazione nella società

Romain Lerallut, VP Engineering e Head of Criteo AI Lab
Era la fine del giugno dello scorso anno quando Criteo lanciava Criteo AI Lab, supportando il centro di eccellenza dedicato alla sperimentazione e implementazione su larga scala della tecnologia di machine learning con un investimento di 20 milioni di euro su un periodo di tre anni. Lo scorso giovedì la company ha festeggiato, nella sua sede di Parigi, il primo anniversario del laboratorio con un evento attraverso cui fare il punto del sistema-AI sotto tutte le sue sfaccettature. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire, considera il laboratorio di Criteo un asset importante della strategia AI in Francia e rappresenta la logica di co-costruzione, «forza trainante della tecnologia francese e del suo successo». La co-costruzione a cui si riferisce è il riflesso dell’apertura con cui Criteo approccia la tecnologia: «crediamo nell’open internet e nell’open ecosystem. Abbiamo rilasciato in open source il più grande data set sul mercato perché sia utilizzato dalle comunità accademiche. Chi lavora con il Machine Learning purtroppo non ha sempre accesso a insiemi di dati che possano essere un mezzo per una ricerca fruttuosa», spiega Romail Lerallut, VP Engineering e Head of Criteo AI Lab. La company, inoltre, possiede una enorme potenza computazionale e l’abilità nell’innovare e gestire la ricerca, insieme a tutti i player nell’ecosistema francese (tra gli altri CRNS, Inria, PSL, IASD).
AI e istituzioni
La regolamentazione dell’AI, e in generale della tecnologia, rappresenta un tema cardine nelle discussioni contemporanee. «Il tempo per prendere decisioni in politica è molto lungo. Il livello di cultura su temi come AI e tecnologia, invece è molto basso. È difficile anche capire quali sono gli interlocutori più adatti ad occuparsi di prendere decisioni in merito. Inoltre, l’introduzione di nuove tecnologie e modi di interagire rivoluziona di continuo il sistema digitale», spiega Olivia Grégoire, Membro del Working Group organizzato dal Parlamento francese per l’AI. Non esiste, infatti, una commissione che si occupi dello sviluppo tecnologico e di new economy.
AI e business
Sebbene l’artificial intelligence susciti grande interesse, sono pochissimi i business che lo stanno utilizzando e applicando all’analisi dei dati. Tra quei pochi c’è ovviamente Criteo, che, come spiega il CTO Diarmuid Gill, utilizza la tecnologia per la personalizzazione, «che poi viene rifinita da persone reali perché sia effettiva». Concorda Victoire Louis, Data Scientist di Edelia (EDF), che conferma: «l’AI ci può aiutare con l’invio di messaggi personalizzati, anche riguardo, ad esempio, ai consumi energetici». Esiste però un contrappasso tra tecnologia e utilizzo, ed è rappresentato dal blocco all’entrata per chi vuole lavorare nel settore. I requisiti per lavorare allo sviluppo della tecnologia sono alti, e trovare risorse sufficientemente preparate sarà determinante per proseguire nel suo sviluppo evolutivo. Il Machine Learning sarà una leva che tutti sapranno usare, ma perché sia possibile un facile utilizzo ha bisogno di ulteriore lavoro. L’obiettivo, per Gill, è arrivare a una «democratizzazione dell’accesso a queste tech. Secondo me, da qui a 10 anni, saremo in grado di abbattere il muro tra AI e società». Sarà importante però che i clienti aumentino il loro sapere a riguardo. «L’educazione è fondamentale, perché se non si ha la concezione di cosa significhi un dato, diventa difficile guidare il business», afferma Louis.
I risultati dell’AI di Criteo
L’applicazione della tecnologia all’interno di Criteo, ha già dato risultati durante i primi 12 mesi. L’AI Lab, infatti, è stato in grado di presentare 5 articoli ai due principali convegni sul Machine Learning nel 2018 e di dare più trasparenza al controllo delle campagne pubblicitarie in Francia, migliorandone le performance. «Lo scopo del Lab è quello di fornire soluzioni sempre più efficaci a supporto dei prodotti esistenti e futuri che Criteo mette a disposizione dei clienti finali», commenta Alberto Torre, managing director di Criteo per l’Italia. In che modo è presto detto: «Predizione, raccomandazione, acquisto, ottimizzazione sono le aree in cui l’AI di Criteo si sposa con i prodotti per i nostri clienti aumentando i KPI’s di ogni soluzione. Il riscontro è molto positivo e lo dimostra una fedeltà dei nostri clienti vicina al 100% anno su anno», conclude.