iSpot.tv chiude un nuovo round di finanziamenti da 30 milioni di dollari
La società di misurazione della pubblicità tv è vicina alla profittabilità e userà il capitale per allargare tutte le aree operative del business
La società americana di misurazione della pubblicità tv, iSpot.tv, ha ricevuto un round di finanziamenti di Serie C da 30 milioni di dollari, a conferma del grande interesse verso il segmento in cui opera. A guidare l’operazione sono stati Insight Venture Partners e Madrona Venture Group, che già avevano deciso di investire nell’azienda. Sean Muller, fondatore e CEO di iSpot.tv, ha detto a Variety che il capitale verrà utilizzato per nuove assunzioni in tutte le aree del business: ingegnieristica, data science, prodotto, servizi ai consumatori e consulenza, e sales e marketing. Dagli attuali 155 dipendenti, l’obiettivo è arrivare a quota 200 già a inizio dell’anno prossimo. La società sta crescendo molto rapidamente e le ragioni, secondo Muller, sono da ritrovare nello shift da una misurazione televisiva basata su parametri prettamente demografici, ad un’altra più trasparente, evoluta e capace di rilevare più dispositivi. La compagnia, ha detto Muller, è anche vicina a raggiungere la profittabilità.
iSpot.tv
Utilizzando dati anonimi provenienti da oltre 9 milioni di dispositivi smart TV, iSpot fornisce in tempo reale servizi di media measurement e metriche di performance. I clienti utilizzano i dati per convalidare le impression televisive, correlare i tassi di esposizione alle azioni digitali e all’aumento delle vendite e studiare il modo migliore per raggiungere i clienti. Il sistema di iSpot.tv è in grado di verificare le impression pubblicitarie e il tempo sullo schermo in tutti i formati, compresa la TV nazionale (in diretta e differita), la TV locale, VOD, video over-the-top e Addressable, e i comportamenti di visualizzazione degli annunci di riferimento, su larga scala. Tra i clienti dell’azienda ci sono: T-Mobile, TripAdvisor, Dish Network, CBS, NBCUniversal, Fox, Lionsgate, Amazon, Facebook, Disney, Warner Bros. e Viacom