Autore: Davide Sechi
03/02/2025

L’ottimizzazione delle funzioni aziendali mediante l’intelligenza artificiale: i progetti di Boosha AI

La startup che si prefigge di rendere accessibile a tutti l’IA si racconta attraverso le parole della co-founder e AI solutions architect Giada Franceschini

L’ottimizzazione delle funzioni aziendali mediante l’intelligenza artificiale: i progetti di Boosha AI

Giada Franceschini

Rapiti dall’AI, soggiogati dall’onnipresente intelligenza artificiale, improvvisamente bisognosi di toccare con mano, di non perdere tempo, di non farsi trovare impreparati. “Buongiorno, due etti di AI per favore”, un’esagerazione? Forse. Il futuro prossimo, al punto da essere a due passi? Sia come sia, l’hype cresce, il pubblico freme, ma un po’ di mistero permane. Un applauso convinto dunque a chi si spende per formare, insegnare, condurre, per chi contribuisce ad aprire le nuove porte, come Boosha AI, startup innovativa, specializzata in consulenza per aziende che si vogliono strutturare in ambito AI. L’azienda ha recentemente annunciato l’ingresso di due nuovi advisor con esperienza in artificial intelligence, ossia Pasquale Viscanti e Giacinto Fiore. Si rafforzano così le competenze della startup, e si amplia il network di collaborazioni e il relativo giro d’affari. L’obiettivo di Boosha AI è innovare e democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale per organizzazioni di ogni dimensione. Chiediamo lumi a Giada Franceschini, co-founder e AI solutions architect di Boosha AI (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

Come nasce e con quali obiettivi Boosha?

«Nasce dalla mia esperienza precedente, iniziata con gli studi informatici e poi proseguita nel campo del growth e performance marketing, con l’utilizzo di algoritmi di machine learning; una situazione che ho provato a scalare. Una rivoluzione però difficile da accettare, anche perché partiva dal basso, e allora ho co-creato con Mario di Girolamo, Boosha con l’obiettivo di automatizzare e ottimizzare i processi aziendali attraverso l’AI».

A quali settori si rivolge?

«La versatilità è la cosa più bella legata all’AI e ciò si riflette nei settori che sosteniamo. È quindi limitante e incompleto parlarne per settori, mentre noi la trattiamo per differenti funzioni aziendali, appartenenti a segmenti di mercato diversi e nessuno deve rimanere escluso. Cerchiamo di capire se, all’interno delle diverse funzioni aziendali, quindi nei vari reparti che compongono un’impresa, possiamo lavorare con profitto con l’AI per migliorare le singole situazioni».

In cosa consiste l‘offerta?

«Boosha offre tre servizi: consulenza, formazione e sviluppo di soluzioni. La formazione rappresenta la fase più richiesta, il che certifica l’interesse e l’entusiasmo legati al tema AI e la necessità, prima di tutto, di conoscere le basi. Con un’associazione di settore attiva in Emilia Romagna abbiamo avviato uno studio e scoperto che l’88% delle aziende contattate è interessato ad adottare l’intelligenza artificiale nei prossimi due anni. L’AI è una tecnologia bottom up».

Cosa cambia con l’ingresso dei due nuovi advisor?

«Fino a un mese fa, la compagine era composta da me, anima tecnologica, e Mario di Girolamo, esperto economico, a capo di un team di dieci persone, la metà dei quali sono sviluppatori. I i due nuovi arrivi porteranno molte novità legate al loro vissuto».

Quali saranno i focus di Boosha per il 2025?

«Consolidare quello che abbiamo già fatto e lanciare due nuovi progetti, un’Academy, che sarà un raccoglitore di oltre 150 guide pratiche, attraverso le quali un professionista potrà capire e colmare i primi gap. E poi abbiamo messo a capo le “Boosha Business Solutions”, nella consapevolezza che, al di là dei settori, ci siano molte richieste comuni che cercheremo di soddisfare».