Autore: Redazione
25/05/2020

iLMeteo.it, il rigore dei dati in chiave pop

Il servizio meteorologico più seguito, tra i più consultati anche in ambito generale, come raccontano i dati Audiweb, nelle parole del suo A.D. Emanuele Colli, tra un 2019 ricco e le ormai certe difficoltà del 2020, tra la precisione scientifica e la scelta di un approccio popolare, con i servizi complementari in grande crescita. Intanto viene siglata la nuova partnership con RDS

iLMeteo.it, il rigore dei dati in chiave pop

Emanuele Colli

Nubi che si addensano minacciose sul nostro presente e sul futuro prossimo. Nessuna sorpresa da rimanere a bocca aperta, purtroppo, piuttosto previsioni che profumano di certezza. In attesa degli eventi socio meteorologici, abbiamo pensato di chiedere quando sarebbe d’uopo indossare mantelle e sfoderare ombrelli riparatori a Emanuele Colli, l’amministratore delegato di iLMeteo.it, giustamente spinti dall’autorevolezza del mezzo e dai numeri che da un anno a questa parte ne stanno caratterizzando le vicende. Improvvisamente avvinti dal sole ormai tardo primaverile, siamo stati accolti dal sorriso soddisfatto di Colli, che ci ha regalato una fotografia della “sua” azienda, un riassunto degli ultimi mesi, partendo da un 2019 quanto mai ricco di soddisfazioni.

L’avevamo lasciata alla metà della scorsa estate, soddisfatto dell’andamento di Meteo.it, tra novità, obiettivi, servizi, chiudiamo il cerchio, prima di inoltrarci nell’anno corrente?

«Il 2019 è stato un anno praticamente perfetto, se consideriamo le utenze, l’utilizzo dei servizi, la crescita pubblicitaria, ben oltre la media del mercato che si attesta sul +3,5. Non è ancora tempo di cifre esatte, quindi utilizziamo il termine-concetto Double Digit».

Però poi ecco arrivare il 2020, carico di aspettative, senonché esplode il patatrac…

«Il primo trimestre è stato positivo, ma anche il mese di marzo non ha certo tradito le attese, persino dopo il 10 del mese, ossia nel momento della chiusura collettiva, abbiamo registrato motivi di soddisfazione per una crescita comunque apprezzabile anche se ovviamente inferiore. Ora come ora siamo alla finestra, noi e la nostra concessionaria Manzoni, siamo in attesa dei dati di aprile».

Come avete vissuto il lockdown?

«iLMeteo.it è naturalmente dislocato tra Padova, Bologna, Milano, abituato a lavorare in remoto, ma è indubbio che anche noi abbiamo sofferto non poco la situazione. L’impatto sulla produttività si è fatto sentire e non sarebbe potuto essere altrimenti, visto il progressivo blocco degli investimenti di settori quali automotive, travel e fashion. È vero che internet è esploso a livello di click e views, ma la monetizzazione è stata comunque scarsa».

Ma anche il vostro utente tipo avrà sicuramente cambiato approccio, considerato il momento, o no?

«Abbiamo registrato un’attitudine differente, i weekend sono spariti e questo fa la differenza. Però constatiamo comunque un pubblico che guarda, che chiede, che si collega, che pensa al dopo, che si prepara. Analizziamo le sue richieste, studiamo i temi proposti ed è da qui che scaturiscono idee su una “meteorologia allargata”, tra cambiamenti climatici, ambientali, ecologici».

Ci sono delle novità a livello tecnologico?

«La nostra è una piattaforma in costante evoluzione, capace di assorbire grandi picchi di traffico, come quelli che possono capitare durante un’alluvione (Milano qualche giorno fa, ndr). Abbiamo lanciato una nuova app, ridefinendone l’interfaccia, andiamo costantemente incontro alle esigenze con features nuove: a Natale abbiamo lanciato la “Sezione Neve”, poi un “Indice Aria”, Il Radar e il movimento delle nubi. Intanto, sono quasi pronti per l’estate i widget su mari e venti».

Houston abbiamo un problema: non si sa ancora se ci sarà una vera e propria estate

«Ma la cosa importante è prima di tutto l’idea del fine settimana, magari da passare fuori, anche solo con i propri cari. Per quel che concerne la futura e imminente stagione calda, magari resteremo in Italia e favoriremo il nostro prodotto locale».

Da cosa dipende il successo crescente di iLMeteo.it?

«Il nostro è un focus molto italiano e ha un’impostazione pop, nel senso che sa affrontare tematiche serie, anche di difficile comprensione in maniera semplice. Ecco perché siamo i più consultati, i più letti, come raccontano i dati Audiweb».

Qualche critica arriverà o no?

«Il nostro obiettivo è essere efficaci, facilmente comprensibili. Sappiamo che alcuni hanno frainteso questa nostra vocazione pop che altro non è che la volontà di rendere un argomento complesso come la meteorologica alla portata di tutti, leggendovi un tentativo di attrarre click. Non è così, e non smettiamo  di lavorare sulla nostra attendibilità, così sempre più spesso ci stiamo avvalendo di esperti, soprattutto in ambiti non strettamente meteorologici. Su una cosa però vogliamo essere netti: non si può confondere l'affidabilità delle nostre previsioni, la cui precisione è sotto gli occhi di tutti (il successo di pubblico lo conferma), con un "tono di voce" che può piacere o meno, ma che non pregiudica la qualità del nostro lavoro».

Siete anche molto richiesti come partner?

«Negli anni abbiamo costruito numerose partnership con diversi mezzi di comunicazione, dalla tv alla radio, dal web alla carta stampata. La nuova sfida in questo senso porta il nome di RDS, con cui abbiamo debuttato all’inizio della settimana».

Si parla sempre più spesso di modelli di media a pagamento

«Noi per il momento non ci crediamo. Offriamo invece formati adv particolari, cuciti su misura».

iLMeteo.it, oggi e domani

«La meteorologia è una vera e propria comodity, un’abitudine. Vediamo un interesse rinnovato per le previsioni, assecondiamo la voglia di servizi complementari ai dati meteo».

 

Un po’ di numeri

iLMeteo.it si conferma ancora il primo sito italiano di meteorologia e tra i primi siti più visitati del Paese. Se a dicembre, quando di emergenza sanitaria ancora non si parlava, il sito registrava quasi 3.5 milioni di utenti unici al giorno in media, confermando il suo primato, oggi le cose non sono cambiate. Se confrontiamo, infatti, questi dati con il periodo Coronavirus, scopriamo che i numeri hanno decisamente tenuto: nell'ultimo report Audiweb disponibile, quello di aprile, si contano più di 4.5 milioni di utenti unici in media al giorno.

Nel mese di marzo 2020 rispetto al suo omonimo dello scorso anno c'è stato un aumento del 136% di lettura da parte degli utenti delle notizie con proiezioni meteo a lungo periodo. L’incremento in generale del sito anno su anno è del 54%,

Mettendo a confronto i dati tra il 1-24 marzo e quelli tra il 1-24 febbraio 2020 emerge come sia raddoppiata la fruizione di contenuti specifici, in particolare:

Meteo medio/lungo periodo, gli utenti cercano gli articoli in cui viene detto che tempo farà tra due mesi e questa estate (si tratta di proiezioni e non di previsioni, ovviamente)

Meteo e coronavirus, c'è la speranza che il cambiamento del clima incida in qualche modo sulla propagazione dell'epidemia; l'utente cerca anche contenuti molto verticali che riguardano in particolare l'imminente arrivo dell'estate in relazione al virus.

Ci sono poi contenuti che hanno subito un calo: sono quelli relativi a che tempo farà nel weekend o a Pasqua: -70%. Le persone non devono più organizzare il fine settimana e sono "arresi" a passare Pasqua e Pasquetta nelle proprie case, per questo ai loro occhi perde di interesse il meteo a breve-medio periodo.

Per quanto riguarda gli articoli sulle previsioni a medio-lungo periodo (es. meteo estate), sulla pagina Facebook de iLMeteo.it (quasi 4 milioni di follower) mediamente si registrano interazioni 10 volte superiori rispetto a un articolo a breve-medio termine. Sempre sulla pagina Facebook de iLMeteo.it, gli articoli sulla primavera ed estate hanno un numero di commenti 5 volte maggiore.