Autore: Redazione
21/03/2019

Hallelujah finisce la fase di startup e chiude il 2018 con ricavi a +25%

A tre anni dalla sua nascita, la digital agency milanese ha archiviato il 2018 con numeri importanti, certificati da un EBITDA sopra i 130.000 euro

Hallelujah finisce la fase di startup e chiude il 2018 con ricavi a +25%

Valerio Franco, partner e Executive Strategy Director di Hallelujah

A tre anni dalla sua nascita, Hallelujah ha archiviato il 2018 con numeri importanti, certificati da numeri in crescita. “Un incremento del fatturato del 25% rispetto al 2017 e, soprattutto, un EBITDA sopra i 130.000 euro testimoniano che oggi Hallelujah può definirsi a tutti gli effetti ben più di una startup, vale a dire un player solido e affermato nel mercato della comunicazione digitale in Italia. E il profilo dei clienti attuali, con i quali sono state costruire relazioni strategiche importanti, conferma la riuscita del nostro progetto imprenditoriale: AXA, Penny Market, Thun, Vorwerk Folletto e Vorwerk Bimby sono i principali - dichiara Valerio Franco, partner e Executive Strategy Director di Hallelujah -. Inoltre, forti di un break even già quasi raggiunto, affrontiamo il 2019 con la voglia di implementare ulteriormente il nostro DNA di Digital Thinkers, e cioè facendo quello che ci riesce meglio, che poi significa implementare strategie ad hoc, idee e contenuti che performino al meglio sui canali digital”.

“È un sollievo non essere più una startup - aggiunge Mizio Ratti, partner ed Executive Creative Director - un po’ perché sono quelle parole molto inflazionate come storytelling che però vogliono dire poco o niente, ma soprattutto perché significa che la nostra visione era corretta e che abbiamo concluso quel periodo di attività particolarmente delicato in cui di solito si perdono 9 realtà su 10. E dato che quest’anno siamo sereni rispetto alla questione dei conti, ci piacerebbe concentrare il meglio delle nostre energie su progetti di eccellenza creativa e di respiro strategico sempre più ampio”.