Autore: Redazione
05/10/2023

Gruppo Serviceplan: ha chiuso il 22/23 con ricavi netti per 27,6 milioni, +27%, e si consolida come specialista nel business della trasformazione

La House of Communication di cui è Partner e CEO Giovanni Ghelardi, con Stefania Siani alla guida dell’agenzia e Vittorio Bucci di Mediaplus & Plan.Net, festeggia il suo terzo record consecutivo di eccellenza

Gruppo Serviceplan: ha chiuso il 22/23  con ricavi netti per 27,6 milioni, +27%, e si consolida come specialista nel business della trasformazione

Giovanni Ghelardi, Domenico Genovese, Stefania Siani, Vittorio Bucci e Fabio Sperti

A livello globale il Gruppo Serviceplan, che include i brand Serviceplan, Mediaplus, Plan.Net e Make e opera in 43 mercati, partner compresi, ha registrato – come già anticipato da Dailyonline - ricavi per 739 milioni di euro nell’anno fiscale 2022/2023, segnando così un significativo aumento del 19% rispetto ai 623 milioni dei 12 mesi precedenti. In Italia, invece, il Gruppo, nato nell’aprile del 2012, ha chiuso il 22/23 con 27,6 milioni di euro di ricavi netti, contro i 21,8 dell’anno precedente, realizzando così una crescita del 27%, come ha annunciato ieri in un incontro con la stampa Giovanni Ghelardi, Partner e CEO del Gruppo Serviceplan in Italia, sottolineando il significato di questo successo nonostante il contesto incerto, ed evidenziando il lavoro svolto come chiave del risultato. Tre i fattori-chiave per la crescita: la digitalizzazione, la crescita internazionale e il concetto di “House of Communication,” che offre soluzioni complete ai clienti.  «Proprio il concetto della House of Communication è il motivo del successo in Italia – ha detto -. L’effettiva integrazione di diverse specializzazioni – creatività, produzione di contenuti, media, dati, digitale, CRM, commercio e tecnologia -  ci ha fatto diventare un punto di riferimento per tante aziende che, oggi in particolare, cercano interlocutori in grado di accompagnare le proprie marche in modo non complesso ed efficace in un percorso di costruzione di reputazione e performance».

Officina della marca

«Serviceplan si configura come l’officina della marca, con un focus centrale sul posizionamento, la generazione di idee innovative e la creazione di materiali per tutti i punti di contatto disponibili oggi – ha detto Stefania Siani – Partner e CEO di Serviceplan Italia -. La forza di Serviceplan come agenzia creativa risiede non solo nel poter contare sulla solida struttura di produzione di Make, ma anche sull’arricchimento degli insight provenienti dal media e sull’efficace utilizzo della tecnologia. La collaborazione interdisciplinare è fondamentale, e confrontarsi con i colleghi delle diverse specializzazioni è un passo cruciale per affrontare con successo qualsiasi brief in un’ottica end-to-end. Serviceplan e Make insieme rappresentano oggi, a tre anni dal mio arrivo come Partner, più della metà del fatturato dell’intera House of Communication. L’in-house production agency Make, cui fa capo anche Neverest che si occupa di convention ed eventi live streaming, è arrivata infatti  a quota 4,8 milioni di euro, che diventano 6 con Neverest, raddoppiando il fatturato con 18 persone, mentre l’agenzia, che ha triplicato il numero dei suoi addetti, oggi 56, è arrivata a 9,5 milioni, con una crescita dell’86% sul 21/22 e del 600% nel triennio». L’agenzia è inoltre anche impegnata, tra le altre, oltre a quella di Valsoia di cui abbiamo già riferito, nelle gare per la comunicazione di un evento e di un retailer.

Il media

«Dopo aver creato le basi per un’agenzia solida, internazionale e fortemente digitale, guardiamo con curiosità e fiducia alle prossime sfide – ha aggiunto Vittorio BucciPartner e CEO di Mediaplus & Plan.Net Italia -: l’evoluzione delle soluzioni proprietarie per rispondere a un’offerta sempre più frammentata, la collaborazione da consulenti nei processi di trasformazione delle nostre aziende clienti, l’integrazione della creatività nel media per generare progetti di impatto esponenziale e duraturo. Oggi Mediaplus, secondo Recma, che ci accredita di un billing di 280 milioni di euro nel 2022 rispetto ai 210 del 2021, è l’agenzia media che cresce di più in Italia. In tre anni siamo cresciuti del 126%, con un livello di retention molto alto; eravamo in 35 6 anni fa e oggi siamo in 85, tutti impegnati anche come connettori per il Gruppo, grazie all’elaborazione dei dati che facciamo e i tools di cui possono avvalersi le altre agenzie. A livello di gare, attualmente, stiamo contribuendo a quella europea di e.on». Nel new business già consolidato dell’agenzia e del centro media, tra gli altri ci sono Rana, MediaWorld per l’offline, Spinmaster, Scholl, Takko, C&A, Iseo, Iubenda, Coreve, Sisal, Fincantieri, Unisalute e Iveco.

Digital

«La nostra missione non è solo supportare le marche dei nostri clienti nella semplificazione dei processi di innovazione e trasformazione digitale, ma anche fungere da punto di riferimento all’interno della House of Communication, dove la tecnologia può davvero fare la differenza in termini di esperienza e performance – ha spiegato Domenico Genovese – Partner e MD di Plan.Net Italia -. In soli dodici mesi, la nuova Plan.Net ha già raggiunto un fatturato di 1,5 milioni di euro, con 8 specialisti che collaborano con diversi clienti, sviluppando soluzioni digitali ad elevato tasso di innovazione e gestendo il coordinamento del progetto The Marcom Engine per BMW. Oltre a ciò, Plan.Net supporta Serviceplan, aggiungendo la potenza della tecnologia a progetti di grande impatto creativo e assieme a Mediaplus sviluppa soluzioni MarTech e completa la gestione dello user journey attivando soluzioni di CRM, data management e soluzioni di arricchimento delle informazioni di prima parte».

Piattaforma

«Una crescita così importante e continuativa pone oggi più che mai il tema del reperimento e della fidelizzazione di talenti – ha detto Fabio Sperti – Partner e CFO Serviceplan Group Italia -. Un tema di cruciale importanza, soprattutto per noi che lavoriamo per creare progetti di comunicazione eccellenti attraverso l’integrazione di vari specialisti: brand strategists, creativi, experience designers, media, esperti di marketing, tecnologia e CRM, data scientist, esperti di ricerche e PR. La House of Communication è una piattaforma dove queste competenze eterogenee si incontrano e si sviluppano. Ciò avviene attraverso la partecipazione attiva a gruppi di lavoro integrati e grazie ad attività di formazione e di ispirazione per i colleghi. Percorsi che variano da concetti basilari per garantire una visione completa di tutti gli elementi di un piano di comunicazione efficace, ad approfondimenti più avanzati, come l’intelligenza artificiale. Inoltre, organizziamo presentazioni e discussioni su temi che vanno oltre la comunicazione, come il recente incontro con Alexa Pantanella sui linguaggi inclusivi o quello con Nicola Palmarini sulla multi-generazionalità».

Il trend

Guardando al futuro, Ghelardi ha espresso in conclusione un cauto ottimismo, sottolineando che il modello adottato è solido e pronto ad affrontare le sfide che il ritmo frenetico e incerto dei mercati continuerà a richiedere alle marche. «Agilità, integrazione e innovazione sono le chiavi per rispondere efficacemente, e miriamo a confermare il 12% di marginalità che ci ha caratterizzati mediamente negli ultimi anni – ha concluso -. Tre temi fondamentali per noi prioritari: 1. Comunicazione end-to-end: la House of Communication si impegna a guidare i clienti nella creazione di piani di comunicazione completi, dall’analisi degli insight alla produzione e distribuzione degli asset, semplificando il processo per i clienti. Il rafforzamento di Make, la società di produzione di contenuti ed eventi, e lo sviluppo della nuova Plan.Net, sono un passo cruciale in questa direzione. 2. Performance concretamente misurabili: la capacità del Gruppo di influenzare in modo significativo le performance aziendali dei clienti è un vantaggio strategico. Questo è possibile grazie a un approccio indipendente e interoperabile al media, migliorando costantemente le misurazioni e offrendo un servizio altamente personalizzato basato sulle esigenze dei clienti. 3. Tecnologia come catalizzatore: la forza digitale e tecnologica del Gruppo è fondamentale per supportare le marche nella loro trasformazione e per potenziare internamente la creatività, la produzione, il media e l’efficienza operativa. L’automazione dei processi ripetitivi è parte integrante di questo sforzo, liberando il potenziale dei talenti del Gruppo».