Gruppo GEDI: nel 2019 ricavi e raccolta pubblicitaria in calo, positivi risultato netto ed ebitda rettificati
La società presieduta da Marco De Benedetti registra un risultato netto consolidato negativo per 129 milioni a causa di svalutazioni per avviamenti testate, oneri di ristrutturazione e la cessione di Persidera
Laura Cioli
Il Gruppo GEDI chiude il 2019 con ricavi in calo del 7% circa, e raccolta pubblicitaria a -7,6% rispetto all’anno precedente: queste le tendenze della società editoriale presieduta da Marco De Benedetti in un contesto di mercato che vede la pubblicità nel suo complesso perdere il 5,1% dei fatturati, con la stampa in contrazione dell’11,6% mentre radio e internet sono riusciti a mettere a segno un incremento rispettivamente dell’1,7% e del 3,5%, esclusi search e social. Positivo il margine operativo lordo rettificato, a quota 59,3 milioni, e anche il risultato netto rettificato, 12,2 milioni di euro in calo rispetto al risultato 2018 di 16,7 milioni. Il risultato netto consolidato invece, negativo per 129 milioni, recepisce le svalutazioni per avviamenti testate a 105,6 milioni di euro, oneri di ristrutturazione per 19,1 milioni e la minusvalenza di 16,5 milioni per la cessione di Persidera.
Fatturato e raccolta
Il Gruppo, guidato dall’amministratore delegato Laura Cioli ha messo a segno ricavi consolidati per 603,5 milioni di euro, cedono appunto il 7% rispetto al 2018. I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 12,7% del fatturato consolidato (oltre il 15,5% sul brand la Repubblica) e i prodotti digitali delle diverse testate del Gruppo hanno superato a fine 2019 i 17mila abbonati. I ricavi diffusionali, di 269,7 milioni, sono diminuiti del 5,2% rispetto a quelli dell’esercizio precedente, in un mercato che, come sopra riportato, ha registrato una riduzione dell’8,1% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento. I ricavi pubblicitari, pari a 293,7 milioni, sono in calo del 7,6% rispetto al 2018. I costi, inclusi gli ammortamenti, sono inferiori del 6,3% rispetto al 2018: sono diminuiti sia i costi del personale (-6,8%) che gli altri costi (-6%) parzialmente grazie alla ristrutturazione della redazione de la Repubblica e alla chiusura di due stabilimenti di stampa.
Dati economici
Il margine operativo lordo rettificato, escludendo gli oneri per ristrutturazione, ammonta a 59,3 milioni; prima dell’applicazione dell’IFRS 16 sarebbe stato pari a 44,7 milioni, a fronte di 51,7 milioni nell’esercizio 2018. Il mol consolidato è di 34,2 milioni, e include oneri per ristrutturazioni pari a 25,1 milioni, di cui oneri per 6,8 milioni per interventi di ristrutturazione già realizzati nel corso del 2019 e accantonamenti per 18,3 milioni relativi alle riorganizzazioni in corso delle aree tipografiche, amministrative e gestionali di GEDI News Network e della Capogruppo nonché delle strutture commerciali locali della concessionaria di pubblicità Manzoni, che porteranno una serie di riduzioni dei costi. Il risultato operativo rettificato, senza considerare oneri per ristrutturazioni e svalutazioni, è di 27,5 milioni rispetto ai 33,1 milioni nel 2018. Il calo è dovuto principalmente all’andamento del mercato pubblicitario solo in parte compensato dagli interventi sui costi redazionali e industriali avviati alla fine del primo trimestre. Il risultato operativo consolidato è stato invece negativo per 129,6 milioni ed include, oltre agli oneri di ristrutturazione di cui sopra, 131,9 milioni di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test, pari a 69,9 milioni relativi alla Cash Generating Unit (CGU) de la Repubblica, 29,4 milioni di GEDI News Network Nord Est (Messaggero Veneto, Il Piccolo, Quotidiani Veneti, Corriere delle Alpi), e 32,6 milioni relativi alla CGU GEDI News Network Nord Ovest (La Stampa, Il Secolo XIX) e sono state effettuate per allineare i valori contabili di ciascuna unità ai valori recuperabili determinati sulla base delle nuove proiezioni dei flussi economico-finanziari futuri tenendo conto in particolare del negativo andamento del mercato pubblicitario registrato nel 2019. Il risultato netto rettificato del 2019 è positivo per 12,2 milioni (13,5 milioni prima dell’applicazione dell’IFRS 16) rispetto ai 16,7 milioni del 2018. Il risultato netto consolidato registra una perdita di 129 milioni recependo svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test per 105,6 milioni al netto dell’effetto sulle imposte, oneri per ristrutturazioni con impatto sul risultato netto pari a 19,1 milioni, nonché la minusvalenza realizzata per la cessione di Persidera (-16,5 milioni). Nell’esercizio 2018 il risultato netto era stato negativo per 32,2 milioi recependo svalutazioni di avviamenti di testate (24,2 milioni) e di partecipazioni (12 milioni) effettuate a seguito delle verifiche di impairment test ed oneri per ristrutturazioni e altre componenti non ordinarie con effetto sul risultato netto pari a 12,6 milioni.

Marco De Benedetti
I dati finanziari
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019, prima dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16, ammonta a 44,1 milioni, in calo di 59,1 milioni rispetto ai 103,2 milioni di fine 2018: il flusso della gestione ordinaria è stato positivo per 25,4 milioni e a tale importo si è sommato l’incasso di 71,1 milioni per la cessione di Persidera, mentre i piani di riorganizzazione avviati nel 2018 e realizzati nel 2019 hanno determinato esborsi per 29,2 milioni. L’applicazione dell’IFRS 16 ha comportato la rilevazione al 31 dicembre 2019 di debiti finanziari per leasing e diritti d’uso pari a 55,3 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto post IFRS 16 ammonta a 99,4 milioni. Inoltre, il 9 aprile 2019 la società ha interamente rimborsato a scadenza il prestito obbligazionario convertibile del valore di 100 milioni, utilizzando in parte la linea di credito revolving sottoscritta nell’aprile del 2018. L'organico del Gruppo, inclusi i contratti a termine, ammontava a fine 2019 a 2.221 dipendenti in riduzione di 138 unità rispetto al 31 dicembre 2018; l’organico medio del periodo è stato inferiore del 6,3% rispetto all’anno 2018. Il fatturato della Capogruppo, invece, è stato pari a 238,6 milioni (255,7 milioni nel 2018). Il risultato operativo è stato negativo per 86,6 milioni (-35,5 milioni nel 2018). Il risultato netto registra una perdita di 155,2 milioni (-33,2 milioni nel 2018).
I prossimi mesi
Data la presenza di riserve disponibili in bilancio per complessivi 312.267.246,16 di euro, il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci, convocata per il giorno 22 aprile 2020, di coprire interamente la perdita d’esercizio pari a 155.180.609,30 di euro mediante l’utilizzo di tali riserve, iscritte in bilancio al 31 dicembre 2019. All’assemblea degli azionisti verrà inoltre proposta la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 20 milioni di azioni proprie. Intanto, lo scorso 2 dicembre 2019 CIR ed EXOR N.V. hanno sottoscritto un accordo vincolante per il trasferimento da CIR ad EXOR della partecipazione in GEDI Gruppo Editoriale SpA pari al 43,78% del capitale sociale e quindi del controllo della stessa. Il corrispettivo della cessione è stato fissato in 0,46 euro per azione e così per un prezzo complessivo di 102,4 milioni di euro. L’esecuzione del trasferimento è subordinata esclusivamente al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità, incluse la Commissione Europea e l’AgCom e si prevede che l’operazione potrà essere completata entro il primo quadrimestre del 2020. All’esito del closing, EXOR, che per l’operazione farà impiego di mezzi propri, avvierà per il tramite di una società per azioni di nuova costituzione un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni GEDI non già detenute. Per quanto riguarda l’andamento dei primi mesi del 2020, le evidenze ad oggi disponibili non consentono di prevedere evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno caratterizzato l’esercizio 2019. In tale contesto, il Gruppo continuerà ad impegnarsi nello sviluppo dei propri prodotti, nella implementazione di razionalizzazioni volte a preservare la redditività, nel rafforzamento della propria leadership sulle attività digitali.