Gruppo Editoriale San Paolo: a +3% l’adv 2016 per Famiglia Cristiana
Chiusa l'operazione di risanamento dei conti, parte la fase di sviluppo: quest'anno previsto il rilancio di Giornalino e di Vita Pastorale

In totale controtendenza con l’andamento del mercato di riferimento, che nel 2016 ha perso il 4,4% dei ricavi pubblicitari (dato FCP), il settimanale Famiglia Cristiana chiude l’anno con una crescita del 3%, risultato che migliora l’obiettivo fissato dal Gruppo Editoriale San Paolo con la divisione advertising di Hearst incaricata della raccolta. Merito della «meravigliosa intesa con l’ottima squadra di Hearst, la quale ha perfettamente capito il nostro rifiuto per la corsa al calo dei prezzi» spiega l’amministratore delegato don Rosario Uccellatore, alla guida del Gruppo dal 2014. Da quell’anno Uccellatore è impegnato nel risanamento dei conti, e nel rilancio del gruppo editoriale leader nel settore della stampa di ispirazione cattolica.
Processo di rilancio per San Paolo
Da cifre che sfioravano i 10 milioni di euro, le perdite si sono ridotte a 1,7 milioni nel 2014, fino al sostanziale pareggio del 2015. Nel 2016 dovrebbe essere confermato un margine operativo positivo. Il processo di rilancio è stato caratterizzato, in primo luogo, da una razionalizzazione dei costi, oltre che dalla riorganizzazione dei prodotti cartacei in due aree, adulti e ragazzi, affidate rispettivamente alla direzione di don Antonio Rizzolo e don Simone Bruno, che ricopre anche la carica di direttore editoriale di Gruppo. La scelta di affidare più prodotti a un unico direttore - nel caso di Rizzolo, Famiglia Cristiana dal 1° dicembre scorso, Credere e Jesus; nel caso di Bruno, Il Giornalino e GBaby -, «risponde a una strategia che vede nel dialogo tra i diversi media in capo all’editore il mezzo per conseguire maggiori efficienza ed efficacia. Così abbiamo scelto di creare un pool di testate sotto la guida di un solo direttore».
Al centro della visione coltivata dall’amministratore delegato anche la cross medialità, intesa in questa fase come collaborazione e sinergia anche con altri operatori di medesima ispirazione, prima fra tutti la CEI, che è editore della rete nazionale TV2000 e del quotidiano Avvenire. Dopo l’intervento sui conti e la riorganizzazione dei prodotti, per esempio con la razionalizzazione del portafoglio ragazzi che ha portato alla chiusura del mensile SuperG e dei quadrimestrali sul target pre-school, il 2017 sarà dedicato allo sviluppo dei ricavi. Già dal mese di gennaio è stato effettuato il restyling de Il Giornalino.
Una nuova veste grafica moderna e colorata che incuriosisce i ragazzi caratterizza la seconda testata più antica del Gruppo con oltre 90 anni di vita, oggetto anche di un riposizionamento che punta a far diventare il giornale un “amico” intelligente e divertente per “diventare grandi”. Novità interessano le rubriche, il taglio delle storie e della nuova linea editoriale che punta sui fumetti. La centralità dell’offerta per i ragazzi è testimoniata dall’alto profilo del direttore, don Simone Bruno, psicologo dell’età evolutiva ed esperto in tema di famiglia, e della editor Ludovica Cima, una delle più importanti in Italia, anche responsabile dell’editoria libraria sempre dedicata ai ragazzi. Gli investimenti interessano anche l’area adulti, dove in autunno è previsto un importante rilancio per Vita Pastorale, mensile rivolto a tutti coloro che fanno pastorale sul campo.
San Paolo punta su prodotti di alto profilo
Jesus, mensile di alto profilo, impegnato sul fronte del dialogo interreligioso, rivolto a opinion leader ecclesiali e non, sarà oggetto di un’attività di fine tuning. Per quanto riguarda Famiglia Cristiana, l’“ammiraglia” del Gruppo che con una diffusione di 283.027 copie (dato ADS novembre 2016) è «il settimanale famigliare più diffuso d’Italia, il nuovo direttore sta portando avanti un dialogo e un confronto con la redazione e con le altre parti aziendali per affinare un piano editoriale che sia innovativo, ma sempre in continuità con il nostro posizionamento e la missione presso il lettorato di estrazione cattolica. Punteremo come sempre sulla narrazione della realtà, seguendo le indicazioni di Papa Francesco sulla necessità di raccontare storie belle, di valore, senza mai indulgere nella polemica o nel gossip».
Sul fronte del web «dove non sviluppiamo numeri da grandi siti generalisti, siamo molto soddisfatti di WebSystem, in cui abbiamo trovato un partner capace di puntare sul nostro posizionamento identitario e sugli sforzi che quotidianamente facciamo per proporci come luogo di espressione e di dibattito dei cattolici». Credere ha chiuso il 2016 «con ottimi risultati diffusionali grazie anche al fatto che la rivista è stata scelta come testata ufficiale del Giubileo della Misericordia: un canale informativo privilegiato grazie al quale i lettori hanno potuto vivere a 360 gradi questa grande esperienza per la fede e per la Chiesa. Per il 2017 lo sforzo è quello di consolidare questa audience che si è avvicinata alla testata: proporremo storie di fede, strumenti liturgici e percorsi di crescita per fornire a tutti i credenti un prodotto editoriale che li aiuti a vivere appieno e con gioia la grande esperienza della fede cattolica. Gli sforzi saranno, dunque, concentrati sia sul fronte editoriale sia su quello commerciale».
Un altro versante di sviluppo per il Gruppo Editoriale San Paolo sarà quello librario, che come quello della stampa rappresenta circa il 40% dei ricavi complessivi del Gruppo. Nel 2016 i fatturati generati dai libri crescono del 6,5% e Uccellatore confida in risultati anche migliori quest’anno, grazie anche alle attività di co-edizioni internazionali per il cui sviluppo è stata assunta una risorsa ad hoc. Il Gruppo San Paolo è tra i primi venti editori librari del mercato italiano, che ne conta 4mila e genera 1,2 miliardi euro secondo studi GfK. E’ al terzo posto del mercato rateale (dopo Utet e Treccani) e ha anche una rete di punti vendita che contribuisce al fatturato.
La parte del leone
Ma la parte del leone la fa la linea di libri per ragazzi, che da sola rappresenta il 25% del fatturato da libri, curata, appunto, dalla editor Cima. La terza “gamba” delle attività del Gruppo è quella digitale, cui fanno parte la tv - l’emittente locale Telenova diffusa in Lombardia, Piemonte e parte dell’Emilia Romagna - e il web, che vale meno del 20% del fatturato. Quest’anno continuerà il processo di razionalizzazione del Gruppo «con l’obiettivo di diventare un gruppo editoriale integrato che possa produrre riviste, libri, contenuti multimediali, in un’ottica di editore unico, autorevole e fortemente identitario che possa diventare il punto di riferimento valoriale per la soddisfazione dei bisogni informativi e culturali dei nostri lettori».