Autore: Redazione
27/07/2020

GEDI: nel primo semestre 102 milioni di ricavi pubblicitari in calo del 30,8% per effetto del Covid

Il fatturato al 30 giugno 2020 è pari a 248,9 milioni (-17,8%), mentre i ricavi diffusionali, pari a 125,7 milioni, sono diminuiti del 6,6%

GEDI: nel primo semestre 102 milioni di ricavi pubblicitari in calo del 30,8% per effetto del Covid

John Elkann

Il Consiglio di Amministrazione di GEDI Gruppo Editoriale, presieduto da John Elkann, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020 presentati dall’Amministratore Delegato Maurizio Scanavino. L’andamento del primo semestre del 2020 è stato notevolmente impattato dalla diffusione del virus Covid-19 e dalle conseguenti e opportune misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle autorità pubbliche e locali. Pertanto, i ricavi consolidati si sono attestati a 248,9 milioni di euro, registrando una flessione del 17,8% rispetto al primo semestre del 2019. I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 14,2% del fatturato consolidato (18,4% sul brand Repubblica).

Le diffusioni

I ricavi diffusionali, pari a 125,7 milioni, sono diminuiti del 6,6% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Gli effetti del Covid-19 e delle misure restrittive introdotte a livello regionale e nazionale hanno impattato negativamente sull’andamento delle vendite in edicola. Per contro, l’attività di vendita degli abbonamenti digitali ha confermato il trend positivo, sostenuta sia dal proseguimento delle azioni di massimizzazione della redditività della customer base sia dalle maggiori attivazioni conseguenti alla crescente attenzione dei lettori per le notizie riguardanti la diffusione del Covid-19. All’interno di questo contesto è stata avviata una politica promozionale sia sui prodotti premium (Rep:, Topnews, Stai con Noi) sia sugli abbonamenti annuali alla copia replica. Tutte queste azioni hanno incrementato la customer base che a fine giugno ha raggiunto i 231 mila abbonati su tutte le testate del Gruppo, quasi il doppio rispetto all’analogo mese del 2019 e superiore di circa 104 mila abbonamenti rispetto a fine dicembre 2019.

La pubblicità

I ricavi pubblicitari, pari a 102 milioni, hanno subito un calo del 30,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019. La flessione è sostanzialmente riconducibile agli effetti del Covid-19. Con riferimento ai diversi mezzi del Gruppo, nel semestre la pubblicità su stampa è risultata in calo del 31,9% e quella sulle radio del 41,6%; più contenuta è stata la flessione della raccolta su internet, -8,1%.

I costi

I costi, inclusi gli ammortamenti, sono inferiori del 9% rispetto al primo semestre del 2019; sono diminuiti sia i costi del personale (-5,2%) che gli altri costi (-11,3%). Va peraltro evidenziato che tali riduzioni riflettono solo parzialmente gli effetti delle riorganizzazioni realizzate nelle aree tipografiche, amministrative e gestionali di GEDI News Network e della Capogruppo nonché nelle strutture commerciali locali della concessionaria di pubblicità A.Manzoni&C.. Il margine operativo lordo consolidato è stato negativo per 11,6 milioni, includendo elementi economici non direttamente riferibili allo svolgimento ordinario del business per complessivi 7,4 milioni, derivanti principalmente da operazioni di riorganizzazione del personale e da costi e oneri connessi al Covid-19. Al netto di tali componenti, il margine operativo lordo rettificato è stato negativo per 4,2 milioni rispetto ai +23,5 milioni nel primo semestre del 2019. Il risultato operativo consolidato è stato negativo per 129 milioni e include, oltre agli oneri, 101,6 milioni di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. Tali svalutazioni si riferiscono per €61,0mn alla Cash Generating Unit (CGU) “La Repubblica”, per €16,0mn alla CGU “GEDI News Network Nord Est (Messaggero Veneto, Il Piccolo, Quotidiani Veneti, Corriere delle Alpi)”, per €21,4mn alla CGU “GEDI News Network Nord Ovest (La Stampa, Il Secolo XIX)” e per €3,2mn alla CGU “GEDI News Network Livorno (Il Tirreno)” e sono state effettuate per allineare i valori contabili di ciascuna CGU al valore recuperabile di riferimento determinato sulla base dei flussi di cassa dell’ultimo Business Plan approvato, adattati per riflettere alcuni scenari di possibile evoluzione della pandemia e dei suoi effetti sull’evoluzione del PIL italiano, e conseguentemente sugli investimenti pubblicitari, “pesati” in base al grado di probabilità. Senza considerare oneri non ordinari e svalutazioni, il risultato operativo rettificato ammonta a -20 milioni rispetto ai 7,6 milioni nel primo semestre del 2019. Il risultato netto consolidato registra una perdita di 120,5 milioni recependo svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test per 74,2 milioni al netto dell’effetto sulle imposte e oneri per ristrutturazioni e altre componenti non ordinarie con effetto sul risultato netto pari a 5,7 milioni. Nel semestre sono state inoltre registrate impairment loss per 5,6 milioni sul valore delle partecipazioni detenute in Editoriale Libertà ed Editoriale Corriere di Romagna e 9,3 milioni di rettifiche delle imposte anticipate per effetto del peggioramento, causa Covid-19, delle previsioni di recuperabilità delle perdite fiscali pregresse. Nel primo semestre 2019 il risultato netto era stato negativo per 19,1 milioni per effetto della svalutazione di 17,3 milioni del valore della partecipazione detenuta in Persidera. Al netto degli effetti di cui sopra, il risultato netto rettificato del primo semestre 2020 è negativo per 25,7 milioni rispetto ai +0,8mn del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

Evoluzione della gestione

In un contesto di visibilità ancora ridotta, alcuni dei principali operatori del settore prevedono che nel 2020 il mercato della raccolta pubblicitaria possa subire un calo tra il 15% e il 20%, in funzione di diversi scenari sugli effetti del Covid-19. Un calo così significativo si era verificato in precedenza solo durante la crisi del 2012 quando il mercato aveva fatto registrare un -14,3%. Allo stato attuale tutti gli elementi che concorrono alla formulazione di previsioni per l’esercizio restano significativamente incerti in quanto dipendono, tra l’altro, dall’evoluzione della pandemia e dagli effetti nei prossimi mesi delle misure pubbliche nel frattempo implementate e da implementare. Le circostanze evocate rendono allo stato altamente incerta qualunque previsione che la società formulasse. Il Gruppo è focalizzato nel fare tutto quanto in proprio potere per gestire la crisi: ha implementato ulteriori misure per ridurre i costi e contenere gli esborsi per investimenti non strettamente necessari, procede regolarmente ad assessment sulle posizioni di liquidità rapportandosi con i propri partner finanziari, e continua ad attuare tutte le misure di sicurezza sanitarie a tutela dei propri lavoratori definite e richieste dalle diverse autorità locali. Il Gruppo ritiene di disporre di leve gestionali adeguate a garantire prospettive di sviluppo positive nel medio-lungo periodo, sia pure in un quadro macroeconomico inevitabilmente compromesso per il 2020.