Autore: Redazione
10/03/2025

Fondazione Libellula lancia una nuova campagna per contrastare il gender gap

I dati emersi dal Gender Policy Report INAPP 2024 dimostrano che non basta attendere il cambiamento per un futuro più equo, bisogna iniziare ad agire ora

Fondazione Libellula lancia una nuova campagna per contrastare il gender gap

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, Fondazione Libellula ha lanciato una campagna dedicata alle disuguaglianze di genere in ambito lavorativo, sociale ed economico, con l’obiettivo di educare la società ad affrontare al meglio qualsiasi forma di violenza e discriminazione. La campagna è online, attraverso i canali Meta, LinkedIn e il sito web di Fondazione Libellula. Inoltre, le aziende del Network parteciperanno attivamente alla sua diffusione, condividendo il messaggio sui loro canali social. Ed è stata pianificata anche su Venerdì di Repubblica e sul Sole 24 Ore. Ancora oggi, le donne affrontano maggiori ostacoli nella crescita professionale, vengono spesso escluse da posizioni di leadership e ricevono tuttora stipendi più bassi. Il gender gap non riguarda solo le statistiche, ma rappresenta opportunità perse, talenti non valorizzati e voci inascoltate. Il rapporto di ricerca INAPP ha raccolto i dati del 2024, confrontandoli con quelli dell’anno precedente, e ha dimostrato che il gender gap persiste in maniera significativa in Italia con alcuni progressi e svariate criticità strutturali: molte più donne lavorano, ma in condizioni peggiori, infatti, il tasso di occupazione femminile è arrivato al 52,5% mentre il part-time è salito al 58%, segnalando una crescita in forma più instabile. Nonostante un lieve aumento delle donne in ruoli dirigenziali, il divario nei livelli apicali rimane rilevante così come il gender pay gap medio, arrivando a toccare i 5.000 euro. Infatti, il 18,5% delle donne percepisce un reddito inferiore al 60% della mediana nazionale, rispetto al 6,4% degli uomini. Il gap pensionistico fra donne e uomini si afferma al 30,1%. L’accesso insufficiente ai servizi di conciliazione, dovuto alla carenza di asili nido e politiche di supporto, non solo ostacola la partecipazione femminile al lavoro, ma si inserisce in un contesto ancora più ampio, fatto di difficoltà in cui le donne si trovano ad affrontare anche un preoccupante aumento delle molestie sul lavoro, salite all’81,6%. Questi dati mostrano un sensibile miglioramento nei tassi di occupazione e disoccupazione, ma peggioramenti nelle condizioni di lavoro, nei salari e nella conciliazione familiare, con una crescente precarizzazione del lavoro femminile.

Le proposte dello stato per far fronte a questa situazione allarmante 

Lo stato italiano si è attivato con diverse proposte per far fronte a questa situazione allarmante: la promozione di politiche aziendali per la riduzione della precarizzazione, il miglioramento della stabilità lavorativa e incentivi volti all’assunzione di donne; il recepimento della Direttiva Europea 2023/970 per la trasparenza retributiva, mirando a incentivare la parità economica tra uomo e donna. Inoltre, è stato promosso l’accesso delle donne a ruoli dirigenziali mediante le quote di genere. Aumento di strutture a disposizione delle donne, come asili nido e scuole per migliorare la conciliazione vita-lavoro, sportelli di sostegno e protezione per le vittime di violenza, oltre che un continuo monitoraggio delle condizioni lavorative da parte di associazioni e sindacati. Queste proposte mostrano un miglioramento ancora limitato, facendo emergere le difficoltà nel risolvere le problematiche strutturali. “Un futuro equo si costruisce insieme, con azioni concrete - afferma Debora Moretti, Founder e Presidente di Fondazione Libellula -. Questa campagna non è solo un invito alla consapevolezza, ma una chiamata all’azione. La disuguaglianza di genere è un problema reale e urgente: solo lavorando come comunità possiamo trasformare i dati in soluzioni e il cambiamento in realtà”. Con questa nuova campagna, Fondazione Libellula dimostra nuovamente che il contrasto alla violenza di genere passa attraverso la consapevolezza, l’educazione e la responsabilità collettiva.