Autore: Redazione
08/06/2020

Feste in maschera, come cambiano: la ricetta di Rubie’s Italia

Un settore colpito da pandemia e lockdown proprio sul più bello, nel periodo del carnevale, oggi riemerge e fa i conti con un panorama cambiato; per sempre? E in che modo? Il parere di Barbara Bergonzoni, nuova A.D. del gruppo

Feste in maschera, come cambiano: la ricetta di Rubie’s Italia

Ti conosco mascherina… Ma questa volta il travestimento è caduto per rivelare l’ignoto. Sembrerebbe l’incipit di un racconto classicamente horror, ma la realtà dei fatti, oggi divenuti storia, racconta che pandemia e lockdown hanno risucchiato in un solo vortice il settore delle maschere, considerata la loro esplosione in concomitanza con il carnevale. Una falla che si apre improvvisamente e sulla quale difficilmente si può porre rimedio. Non si può far altro che sperare che finisca, ma occorre anche tener conto delle tradizioni. Nel nostro Paese si festeggia il Carnevale e, da qualche anno, si è scoperta la ricorrenza di Halloween. Diversamente, in altri luoghi ci si maschera e si fa baldoria in misura più frequente. Cambieranno le abitudini anche lungo lo Stivale? Ci si sentirà Zorro ogni mese? Difficile prevederlo, o anche crederlo nel breve periodo. Nell’attesa, ci siamo fatti raccontare un po’ di cose dalla nuova A.D. di Rubie's Italia, Barbara Bergonzoni.

Che succede al mercato dei costumi? Il lockdown come ha condizionato il settore?

«I primi casi positivi al Covid 19 sono stati scoperti proprio il giovedì grasso, quindi al Nord l’impatto sul carnevale è stato piuttosto forte. Molte manifestazioni sono state annullate e il panico dei giorni successivi ha fatto il resto. Successivamente è arrivato il lockdown: i nostri prodotti non potevano essere venduti da Supermercati ed Ipermercati in quanto non essenziali, mentre i negozi di party e giocattoli sono stati chiusi e hanno riaperto solo il 18 maggio».

La situazione vi ha spinto a potenziare il web? Cosa avete escogitato in rete? Come si sta comportando il vostro ecommerce?

«Non abbiamo un ecommerce per scelta della nostra casa madre. Lavoriamo con vari siti, da Amazon a Chili, da Yoox a Privalia. Per oltre 40 giorni non sono arrivati ordini perché i prodotti non essenziali non erano ordinabili (Amazon), ma anche perché i magazzini dei nostri clienti sono rimasti chiusi. Anche Rubie’s Italy era chiusa, così come ogni altra filiale del gruppo».

Strategie 2020/2021: cambiamento improvviso si suppone, l'accento l'avete posto su quali elementi?

«Il punto chiave è capire che il modo di festeggiare sia esso Halloween o Carnevale, d’ora in poi non sarà più lo stesso. Le persone hanno voglia di svagarsi, di distrarsi, di divertirsi, ma la modalità sarà nuova. Probabilmente in luoghi all’aperto, con un gruppo limitato di persone, ma la comunicazione social, avrà un peso enorme. Chi non sarà presente fisicamente, lo sarà in modo virtuale... ».

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Barbara Bergonzoni

 

Comunicazione: c'è un cambiamento di stagionalità, tenendo conto della situazione attuale?

«Questa potrebbe finalmente essere l’occasione anche in Italia di fare feste in costume tutto l’anno, siano esse per il compleanno di bambini o adulti, per una occasione speciale, per una cena tra amici o un barbecue. È quello che accade già in molti altri paesi come USA o UK, ma da noi ancora non è un’abitudine sociale diffusa. La tradizione di carnevale e la novità di Halloween dall’altra hanno sempre focalizzato l’attenzione per quanto riguarda travestimenti e feste di questo tipo».

Come si riverbera il tutto sulle vostre strategie pubblicitarie? Quali e come saranno le vostre prossime pianificazioni?

«Stiamo ragionando e investendo sull’organizzazione di una serie di feste di compleanno e a tema. I protagonisti saranno personaggi dei social e grazie a loro, cercheremo di comunicare che si tratta di una idea semplice, ma divertente e dalle mille personalizzazioni. Il budget in comunicazione è cambiato (anche in percentuale, qualora non si potessero avere cifre Il momento è difficile per tutti: noi prevediamo una riduzione del fatturato del 15-20%, perché molti clienti piccoli purtroppo non riapriranno. Nonostante questo, il nostro budget da 150k euro è stato confermato».

I vostri partner in comunicazione: c'è qualche cambio?

«L’agenzia che cura il nostro ambito social è Leviathan ed è confermata».