Autore: Redazione
09/11/2016

Facebook sospende l’utilizzo dei dati di WhatsApp per scopi adv in UK

Trovato l’accordo con le autorità del Regno Unito, si attendono novità in Italia e in Europa

Facebook sospende l’utilizzo dei dati di WhatsApp per scopi adv in UK

Le autorità regolatorie e per la protezione della privacy di tutta Europa, comprese quelle italiane, hanno messo nel mirino WhatsApp dopo la modifica dei termini di servizio e delle regole sulla privacy dello scorso agosto che prevede la possibilità di condividere i dati dell’app con Facebook a scopi pubblicitari. Nel nostro Paese, per esempio, sia l’AgCom sia l’AgCM hanno avviato delle procedure di verifica relative ai cambiamenti annunciati ad agosto. L’Unione europea, poi, ha intimato a Facebook di sospendere la condivisione dei dati degli utenti con Facebook, almeno fino a quando l’investigazione aperta sul tema non sarà terminata.

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Seri dubbi

L’Ue ha detto anche di avere “seri dubbi” circa la condivisione dei dati degli utenti di WhatsApp per scopi che non sono stati inclusi nei termini di servizio e di privacy quando gli stessi hanno aderito al servizio. Ieri, invece, Facebook ha trovato l’accordo con le autorità per la privacy britanniche in base a cui interromperà l’utilizzo dei dati degli utenti di WhatsApp per fini pubblicitari. Più o meno quello che tutta Europa sta domandando al social. “Abbiamo chiesto a Facebook e WhatsApp di sottoscrivere un impegno per meglio spiegare ai clienti come saranno utilizzati i loro dati”, si legge in un blogpost della UK Information Commissioner. Il cambio di policy è il primo passo con cui Zuckerberg vuole monetizzare WhatsApp, l’app acquisita per la cifra record di oltre 19 miliardi di dollari, che può contare su una platea di oltre 1 miliardo di persone su base mensile.

Lo statement di un portavoce di Facebook

   

“WhatsApp ha definito la sua policy sulla privacy in modo da dare agli utenti una spiegazione chiara e semplice sul funzionamento del servizio, permettendo loro di scegliere come vengono usati i loro dati. Gli aggiornamenti rispettano le leggi vigenti e sono coerenti con le recenti linee guida dell’Information Commissioner’s Office (ICO) britannico. Speriamo di poter proseguire il nostro dialogo con l’ICO e con le altre autorità per la protezione dei dati e confermiamo la nostra disponibilità nel collaborare per dare risposta alle loro domande”.