Autore: Redazione
30/01/2024

The European House Ambrosetti, chiuso il 2023 a 60 milioni, pari al +25%, diventa Thea e mira ad arrivare a quota 100 milioni entro il 2028

Valerio De Molli, A.D. della società di consulenza “made in Italy” che prepara il 13° Forum con WPP, ne spiega risultati e obiettivi a medio termine

The European House Ambrosetti,  chiuso il 2023 a 60 milioni, pari al +25%, diventa Thea  e mira ad arrivare a quota 100 milioni entro il 2028

Valerio De Molli

The European House Ambrosetti inizia l’anno del 50mo anniversario del forum di Villa d’Este, che si terrà il 6, 7 e 8 settembre, adottando ufficialmente il nuovo acronimo Teha, dopo l’anticipazione del settembre scorso sempre a Cernobbio, e si prepara a una stagione di crescita con altre acquisizioni (dopo quattro del 2023) e di espansione internazionale. “Sedici anni dopo il buyout che ha portato all’uscita del fondatore Alfredo Ambrosetti diventiamo ufficialmente Teha  - ha spiegato su varie testate iniziando da l’Economia del Corriere della Sera Valerio De Molli, Managing Partner, A.D. e azionista di maggioranza della società di consulenza con Marco Grazioli -. Avevamo bisogno di modernizzare il marchio. Il nome sociale rimane The European House Ambrosetti, ma Teha è più veloce, in linea con i tempi, i social. Per il 50mo anniversario del primo forum a Cernobbio, dal 6 all’8 settembre, avremo iniziative come una mostra con nostre foto storiche che potranno essere acquistate per sostenere associazioni non profit come Vidas, Telethon e il Carcere di Bollate”. 

Il posizionamento

Dietro Teha ci sono i concetti di “casa” ed “Europa. “Adesso è di moda parlare di Europa ma all’inizio degli anni ‘90 non lo era – ha aggiunto De Molli -. Il mondo della consulenza strategica, dei think tank, era tutto delle organizzazioni americane: McKinsey, EY, Deloitte, Bcg, Accenture, Bain. Nulla contro gli USA, ma nel nostro mondo non c’erano piattaforme per lo sviluppo della leadership davvero europee. «Ritengo – aggiunge a Dailyonline - che il modello di società di consulenza italiana sia più umano-centrico, più coerente con i modelli culturali e valoriali del sistema industriale e territoriale italiano, pertanto più in grado di applicare i principi di customer care dedicato al cliente». Quanto al concetto di “house”, è in sostanza il modello Villa d’Este, benché Cernobbio sia solo una delle attività di Teha. “Ospitiamo in una casa personalità diverse, per il confronto. Equilibrio e inclusione: questa è la radice della parola “house”. Aprirsi al confronto, dare ascolto”. 

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La crescita

Era il 1965 quando nacque lo Studio Ambrosetti, il 1975 quando iniziarono gli incontri a Villa d’Este, il 2008 quando De Molli con Grazioli, Paolo Borzatta e Giorgio Tonelli rilevò le quote del fondatore. In seguito De Molli e Grazioli hanno liquidato Borzatta e Tonelli, arrivando a più dell’80%, e aperto il capitale ad altri soci (ora gli altri azionisti sono 13 con l’1% ciascuno). «Nel 2023- spiega l’A.D. a Dailyonline – abbiamo avuto ricavi per 60 milioni, con una crescita del 25% e circa 300 dipendenti; nel 2000 questi numeri erano un terzo. L’obiettivo è di arrivare a 100 milioni entro il 2028». Un terzo del giro d’affari viene dalle attività di sviluppo della leadership, come Cernobbio; il resto da consulenza ai manager: per esempio con offerte come Scenari e strategie (già oltre 350 finora), o Family business e governance. Teha, che sta promuovendo il suo nuovo nome anche con una campagna pubblicitaria su stampa, ha sedi a Shanghai, Johannesburg (che organizza da dieci anni una “Cernobbio Subsahariana”), Bruxelles, Madrid, Parigi, Londra. Serve 15 mila aziende, ha organizzato 750 eventi. Il 15% del fatturato è generato dall’estero.

L’estero

«I mercati esteri che abbiamo scelto di presidiare prioritariamente sono in primis i Paesi Europei come Spagna, Francia, Belgio e Inghilterra – aggiunge De Molli sempre al nostro giornale -. Siamo inoltre operativi con una presenza diretta in aree del mondo che combinino alte prospettive di crescita con limitate complessità. Da oltre 15 anni siamo attivi a Shanghai con una presenza di 15 persone, abbiamo celebrato il decimo anniversario del “Southern Africa Europe CEO Dialogue” con l’apertura di una società in Sudafrica e in ASEAN abbiamo realizzato 8 edizioni dell’iniziativa “High Level Dialogue on ASEAN Italy Economic Relations”. Questi avamposti sono piattaforme che supportano l’internazionalizzazione delle aziende italiane all’estero consentendo loro di farsi conoscere e creare un network di livello. In questa fase stiamo perseguendo un percorso di crescita anche per acquisizioni esterne». Dall’anno scorso infatti, Thea ha avviato la terza fase, la crescita per acquisizioni: The Harvard Business Review (management); Gds Communication (digital market); Cybrian (cybersecurity); Oltre Consulting (sport). “Con Xavier Zanetti, Alfredo Altavilla e Maria Cristina Russo abbiamo fondato Foodball, per posizionare i marchi nel mondo dello sport”. Tra gli osservatori prodotti: il “Global attractive index” (dove l’Italia è in 17ma posizione su 160 Paesi), il “Women’s empowerment” che misura l’inclusione femminile, il Piano per la ripartenza dell’Italia, presentato al Governo; l’Osservatorio Pnrr, semestrale.

L’economia

«Sono moderatamente ottimista sul 2024 in merito all’economia italiana  - conclude De Molli, anticipando che è allo studio anche per quest’anno il 13esimo Forum con WPP -. Secondo i principali istituti internazionali, le stime di crescita dell’Italia per il 2023 sono in media intorno allo 0,7-0,8%. Certamente sembra una tragedia rispetto al rimbalzo post-Covid pari a 6,6% nel 2021, ma dobbiamo essere consapevoli che è 4 volte maggiore rispetto alla crescita media nell’ultimo decennio 2012-2022 (pari a 0,18%). Il sentiment degli imprenditori è sceso ma resta positivo . La propensione a investire si è ridotta ma c’è ancora, malgrado l’aumento dei tassi, così come quella ad assumere. Siamo la quinta economia del mondo per esportazioni, la nostra rete manifatturiera dovrebbe toccare i 700 miliardi di export quest’anno, record storico. Le nostre piccole e medie imprese hanno dimostrato resilienza e competitività. L’auspicio per l’anno nuovo è che non rallenti la spinta sulla transizione sostenibile e su quella digitale: sono centrali per ogni impresa, non si può prescinderne».