Autore: Redazione
21/12/2023

Dopo il +30% di crescita sul 2019, Publicis Groupe Italia si rafforza e mira alla leadership; il CEO Roberto Leonelli: «Siamo sempre più consulenti di business»

Il numero uno del Gruppo nel nostro Paese ne analizza i risultati nell’ultimo triennio e ne delinea le strategie per il prossimo, con ulteriori prospettive di crescita grazie al modello Power of One

Dopo il +30% di crescita sul 2019,  Publicis Groupe Italia si rafforza e mira  alla leadership; il CEO Roberto Leonelli:  «Siamo sempre più consulenti di business»

Roberto Leonelli, CEO di Publicis Groupe per l'Italia

Passato il Covid, il sistema Italia ha dovuto affrontare altre pesanti situazioni socio-economiche tra rialzi di prezzi, inflazione e calo della disponibilità di spesa da parte dei consumatori, fino all’esplosione della guerra in Ucraina prima e in Palestina da ultimo. Nonostante tutto questo, il mercato della comunicazione, seppur in modo moderato, è tornato a crescere e le aziende sembrano intenzionate a sostenere le loro marche in un contesto in cui il media mix sta cambiando e i player pubblicitari stanno reagendo fornendo non più solo servizi integrati ma anche consulenza a medio-lungo termine ai loro clienti. Publicis Groupe è sicuramente anche in Italia uno dei Gruppi più attivi su tutti fronti con incredibili riscontri non solo sul piano del business tra centri media e agenzie, ma anche su quello creativo con i moltissimi premi vinti in Italia e all’estero, iniziando da Cannes. In vista della fine di questo anno, e anche sulla scorta dell’annunciato, importante e imminente, arrivo di Paolo Stucchi come COO che rafforza ulteriormente le potenzialità del Gruppo già a partire dal 2024, abbiamo chiesto a Roberto Leonelli, CEO Italia di Publicis Groupe, di fare il punto sulla situazione e sugli sviluppi che l’attendono.

Può fare un bilancio degli ultimi tre anni, da quando si è insediato nel suo ruolo?

In questi 3 anni il mondo è cambiato: sono cambiate le persone, le aziende, le relazioni ed è cambiata l’economia. In questo contesto, davvero complicato e inaspettato, credo che Publicis Groupe abbia saputo interpretare meglio di chiunque altro le nuove esigenze di ognuno dei suoi stakeholder, portando soluzioni concrete e reali di innovazione. Quando sono arrivato, nel 2021, Publicis Groupe Italia era un’azienda che faceva ottima pubblicità, ottimo media e ottima consulenza di trasformazione digitale. Oggi guido un’azienda integrata, moderna e consapevole che usa la tecnologia e l’innovazione per creare valore ed efficienza adeguati ai tempi. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo lavorato molto, non solo per la nostra offerta, ma soprattutto per le nostre persone e per i clienti. Abbiamo costruito una nuova cultura unificata, creando momenti di celebrazione e di riconoscimento condiviso; abbiamo implementato nuovi modelli di formazione e nuovi percorsi di crescita, fondati sull’impatto delle persone e non più sulla loro anzianità di lavoro; abbiamo attivato strumenti di supporto al benessere; abbiamo affinato e reso efficiente il modello di Work from Home e abbiamo sviluppato tool e piattaforme per il miglioramento dei processi e della qualità del lavoro. Ci siamo impegnati ogni giorno per essere migliori e il mercato ci ha ripagato. Oggi in Italia siamo circa 1.600 persone e il nostro fatturato è cresciuto di oltre il 30% rispetto al 2019. 

Parliamo invece del prossimo triennio. Quali passi concreti dobbiamo aspettarci dal Gruppo?

Nel prossimo triennio investiremo ancora di più sulle persone e sulle loro competenze, per portare una crescita complessiva della nostra azienda e del suo valore. Continueremo a evolvere il nostro modello sostenibile di integrazione delle competenze basato sul Power of One e sull’impatto di business delle persone, siano essi i nostri colleghi o i nostri clienti. Il prossimo anno segnerà l’inizio di una nuova era della comunicazione e del marketing e dovremo essere preparati ad una vera rivoluzione del mercato. Vogliamo essere sempre più rilevanti per i nostri clienti e continuare a rappresentare un benchmark di innovazione nella industry. Per questo abbiamo disegnato un piano di espansione fondato su azioni concrete e misurabili. Crescita dei manager attuali e ingresso di nuovi; leadership sempre più forte, allargata  e coesa; eliminazione totale di ogni tipo di Gender Gap; evoluzione del modello di Learning & Development; miglioramento del nostro modello di Welfare aziendale; rafforzamento dei processi e della produttività; utilizzo semplice, veloce ed efficace dell’intelligenza artificiale; introduzione di nuovi prodotti e servizi; e, infine, creazione di centri di eccellenza condivisi nel digitale, nel CRM, nei contenuti e nella produzione.

Qual è oggi il valore aggiunto che una realtà come la vostra porta alle aziende e ai brand clienti?

Siamo passati da essere consulenti di comunicazione a veri e propri consulenti di business. Le aziende cercano soluzioni sempre più agili per avere una governance integrata di Creatività, Media, CRM, Produzione, Digital Operations, PR ed Eventi. Con il nostro modello Power of One, offriamo oggi la soluzione più avanzata sul mercato in ogni ambito, con una gestione integrata delle attività. Ciò che ci differenzia sul mercato è la creazione di valore, quello tangibile del business e quello intangibile della marca. Il successo dei nostri clienti è il nostro successo.  

Come si lavora all’interno per rafforzare il modello Power Of One?

Il Power of One è il futuro del mondo del marketing e della comunicazione, ed è per noi l’area di maggiore investimento, in Italia e nel mondo. Offrire una vera soluzione integrata non significa fare tutto, ma piuttosto dare ai clienti il meglio di ogni disciplina. In questi anni in Italia abbiamo investito moltissimo sulla creazione di competenze e cultura Power of One, assumendo manager forti e con storie importanti e rafforzando la nostra offerta. In questo modo abbiamo consolidato la nostra posizione nella creatività, nel media e nella Digital Business Transformation, ma abbiamo anche costruito veri centri di eccellenza nell’experience design, nel CRM, nell’influencer marketing e negli eventi. Il segreto del Power of One è l’orchestrazione dei migliori talenti e il nostro investimento di oggi è sulla gestione e sulla consulenza. 

È notizia di questi giorni l’ingresso di Paolo Stucchi come Chief Operating Officer. A quale ambizione risponde l’istituzione ex novo di questo ruolo?

Io credo fortemente in modelli di leadership diffusa, in cui la direzione non viene data da una sola persona, ma da una cultura condivisa. Allo stesso tempo, dopo un triennio in cui abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi del nostro piano, ritengo sia fondamentale portare un cambiamento di valore e il valore di Paolo Stucchi è innegabile e universalmente riconosciuto. In un’azienda della nostra dimensione il ruolo del COO è fondamentale per poter connettere ancora meglio le competenze. Con Paolo si è subito creata un’affinità eccezionale e una comunanza di intenti fuori dal comune. Entrambi vogliamo il bene delle persone e dell’azienda, vogliamo trasformare la industry e diventare leader del mercato nei prossimi 3 anni. L’arrivo di un manager come Paolo è una chiara testimonianza del fatto che Publicis Groupe Italia è riuscita definitivamente a convincere non solo i clienti, ma anche il mercato. 

Le vostre agenzie creative ottengono costantemente i più alti riconoscimenti in Italia e nel mondo. Qual è il valore che oggi il Gruppo dà alla creatività?

La creatività resta fondamentale per Publicis Groupe, e rappresenta un punto di eccellenza della nostra offerta. Personalmente sono convinto che la creatività avrà presto nuova vita e che, grazie ai dati e all’IA, tornerà a fare la parte del leone nelle strategie di marca. Le aziende oggi si stanno rendendo conto che il solo modello di performance e di conversione non è più sufficiente a proteggere le marche dall’attacco dei competitor e dalle insidie delle private label. Oggi serve tornare a dare valore e identità alle marche, serve un’affinità sempre più forte con i consumatori, e soprattutto serve costruire esperienze irripetibili, in cui la differenza può farla solo la creatività. Oggi i creativi devono reinventarsi diventando creatori di contenuti per ogni canale di contatto delle marche, senza però perdere la loro forza di immaginazione e di invenzione di mondi. Non basta avere buone idee, serve anche conoscere i canali, i consumatori e le nuove modalità di interazione. 

Le previsioni per il prossimo anno parlano di un mercato pubblicitario che continuerà a crescere. Possiamo identificare i fattori trainanti? Qual è la sua visione per il futuro?

Aumenteranno gli investimenti perché aumenterà la competizione, e perché le aziende si sono finalmente rese conto che i canali non sono alternativi, ma sinergici. La televisione, che avrà ancora più importanza per le marche, non può essere sostituita del digitale in qualsiasi sua forma, ma deve lavorare sinergicamente ad esso. Allo stesso tempo il digitale da solo non basta più per creare valore di marca nel lungo periodo e fidelizzare i consumatori. Il futuro sarà della sostenibilità e dell’etica delle marche, per cui non potremo parlare solo di creatività e di GRPs, ma piuttosto di esperienza totale di marca. Publicis Groupe in Italia attraverso il Power of One ha creato eccellenze in tutte le discipline del marketing e ha fatto un piano di investimenti chiaro e definito. In quest’ottica, la mia visione per il futuro è che diventeremo sempre più grandi e sempre più leader del mercato Italiano.