Autore: Redazione
07/10/2016

La cross device attribution è strategica, ma ancora difficile da gestire

Se intercettare il singolo cliente su differenti device è una delle priorità per il 74% dei marketer, solo il 14% di loro è in grado di farlo

La cross device attribution è strategica, ma ancora difficile da gestire

Capire il comportamento dei consumatori è già di per sé difficile, e lo è ancora di più quando iniziano a “saltare” da un device all’altro in tempi rapidissimi o quando addirittura li usano contemporaneamente e per azioni diverse. E’ difficile soprattutto per i marketer entrare nella mente di un consumatore 2.0 e tracciarne ogni singolo movimento online. Secondo uno studio di Econsultancy in cui è stato analizzato il gap tra le priorità e le capacità digitali delle aziende nel Nord America, intercettare il singolo cliente su differenti device è vista come una delle principali priorità per i tre quarti dei marketer intervistati (74%). Nonostante questo, solamente il 14% di loro ha ammesso che la propria azienda ha le capacità effettive per gestire e controllare tale corrispondenza. Anche se l’attribuzione cross device non è stata la motivazione con il maggiore divario priorità-capacità, lo studio riportato da eMarketer ne sottolinea comunque la rilevanza strategica in termini di attività di marketing per molte società. Anche in questo caso però sorge una contraddizione: solo il 39% degli intervistati ha dichiarato di essere in grado di comprendere i comportamenti cross device dei loro clienti. L’intenzione dei marketer è comunque quella di fare dell’attribution cross device una priorità per il prossimo anno.
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