Consulenziali, curiosi e open minded: i 30 anni di Ellisse Comunication Strategies
La storia dell’agenzia attiva nella comunicazione strategica, tra esperienze e prossimi passi, raccontata dal Presidente Elena Pagani
Come aprire un album di ricordi e capire quanto si è cambiati, quanto è mutato l’ambiente circostante, quanto si sia trasformato il mondo della comunicazione, quanto si sia stati capaci di tenere il passo, di reinventarsi. Brescia, fine estate del 1993, Elena Pagani è Presidente di Ellisse - Communication Strategies, in un’Italia che non è più quella da bere, che sta cambiando, politicamente, socialmente. Da lì in avanti avremmo assistito a un cambio di marcia, bassa, quasi timorosa di un ambiente che si leccava le ferite. Ma poi le cose cambiano, si entra nel nuovo secolo e nel 2024 Elena Pagani è Presidente di Ellisse - Communication Strategies (https://www.ellisse.it/), agenzia bresciana recentemente protagonista come ideatrice e realizzatrice di “Arte al Centro”, un progetto che ha l’obiettivo di creare un ponte ideale fra cultura e commercio con il consenso e l’appoggio dell’intelligenza artificiale, a cui l’agenzia bresciana ha affidato un compito assai particolare: far parlare e far muovere le creazioni dell’illustratore Lorenzo Mattotti, oggetto della mostra omaggio che Fondazione Brescia Musei ha allestito fino allo scorso 28 gennaio al Museo di Santa Giulia. Tra passato e attualità, tra conquiste e opportunità, tra tradizione e innovazione Elena Pagani (ospite a DailyOnAir - The Sound Of Adv) racconta Ellisse - Communication Strategies.
Trent’anni di attività: quali sono stati i cambiamenti più importanti per l’agenzia e per il mercato?
«Iniziamo dalle cose che sono rimaste uguali e che ci hanno permesso di attraversare i decenni: la compagine sociale, quattro soci protagonisti dall’inizio a oggi. Nel corso degli anni sono invece mutati il team e la sede e, ovviamente, si è trasformato il mercato, con la rivoluzione digitale che ha portato a un universo, non solo lavorativo, completamente differente».
Cosa caratterizza oggi Ellisse e quale è la vostra offerta?
Siamo nati con un approccio consulenziale e con i clienti solitamente firmiamo contratti pluriennali, il che significa che gli stessi crescono con noi, si fidano e ci inglobano nelle fasi processuali dei loro lavori e ciò ci consente di costruire un percorso condiviso».
Quanto pesa l’elemento digital e il mondo del web3.0?
È fondamentale in quanto mezzo di comunicazione, uno di quelli che utilizziamo all’interno di un’attività che può essere digitale come pure fare riferimento a elementi più classici, come l’adv tradizionale».
Cosa vuol dire e cosa comporta oggi operare nella settore della comunicazione?
«Significa tenere viva la curiosità, aggiornarsi, soprattutto perché il digitale cresce in maniera costante e molto veloce e le certezze di oggi potrebbero svanire domani. In definitiva occorre essere open minded».
Come si costruisce una strategia di comunicazione?
«Per quanto ci riguarda, facciamo nostri gli obiettivi del cliente che potrebbero anche non essere subito a fuoco ed è qui che cominciamo a intervenire. Poi occorre assemblare le varie possibilità, tra le quali ci sono budget e timing, per poi capire le leve più funzionali. Un gioco a incastro a cui necessita un’organizzazione serrata. La nostra è un’attività di consulenza che a volte è costretta a scavare a fondo perché magari il cliente non si accorge nell’immediato delle opportunità insite nell’attività in oggetto».
Con quali settori operate maggiormente e con quali vi pacerebbe operare?
In 30 anni abbiamo toccato di tutto: manifattura, edilizia, sanità, banche, comuni. Abbiamo maturato expertise negli eventi e in ambito culturale e abbiamo utilizzato a fondo l’AI nell’Anno della Cultura che ha visto il binomio Bergamo-Brescia, come testimoniato dall’evento “Arte al Centro”».
Cosa vi attende nel 2024?
«Le prospettive ci sembrano buone, abbiamo progetti interessanti; uno fra tutti, in cui crediamo fortemente, è “Economia per l’ambiente”; lo portiamo avanti con la Camera del Commercio di Brescia, coinvolge l’industria e l’università e parla la lingua della sostenibilità; presentato a Roma, godrà di una seconda edizione dopo una prima che ha fatto registrare oltre 30.000 spettatori».
Come è oggi il mondo delle strutture di consulenza e strategia? sono sempre più diffuse?
«La sensazione è che ci siano varie realtà che operano su obiettivi a breve termine, mentre noi creiamo rapporti di fiducia, che implicano conoscenza e che vantano una certo grado di solidità; sono cose che non si creano in breve tempo. Vedo molte aziende che nascono e muoiono in fretta, non so se la strategia sia ancora centrale o meno, per noi lo è e la portiamo avanti con i nuovi mezzi che nascono ogni giorno».