Business Shower: nasce un format innovativo per creare reali opportunità di networking
Imprenditori, ricercatori, startupper, scienziati, investitori e membri della finanza italiana: sono questi i protagonisti delle “private dinner” organizzate dai tre ideatori del progetto Francesco Pezcoller, avvocato M&A specializzato nel venture capital, Omar Fulvio Bertoni, imprenditore e CEO di LifeGate Way e Andrea D'Aietti, fondatore della Mad-Tech company Underdogs Group
Francesco Pezcoller
Il concetto di “business shower” viene utilizzato per la prima volta in un post da Elon Musk, nel definire un momento di condivisione tra imprenditori per celebrare il lancio di una nuova impresa e creare opportunità di crescita per i propri business. Incuriositi da questa nuova modalità di incontro, utile per fare networking di qualità e ampliare la rete di conoscenze di chi ha interesse ad incontrare altre persone esperte nei settori di riferimento, nel 2021 tre amici decidono di dar vita a Milano al primo format di Business Shower in Italia. Si tratta di Francesco Pezcoller, avvocato M&A specializzato nel venture capital, Omar Fulvio Bertoni, imprenditore e CEO di LifeGate Way e Andrea D'Aietti, fondatore della Mad-Tech company Underdogs Group. Dopo i primi incontri privati, si rendono conto, infatti, che riunire attorno un tavolo persone provenienti da diversi ambiti lavorativi, ma accomunati da un interesse per l’innovazione e il venture capital, rappresenta un’occasione utile per creare relazioni di valore e contribuire allo sviluppo di opportunità di business. Decidono così di invitare in ogni incontro una decina di persone sempre diverse e selezionate da ciascuno dei loro network e trasformare una semplice cena tra innovatori, in un vero e proprio format replicabile, a cadenza mensile. La logistica di questi incontri è molto semplice: nessuna quota di adesione, nessuna iscrizione, si partecipa solamente su invito dei fondatori e gli unici requisiti richiesti sono quelli di avere spirito di condivisione, valori positivi e delle eccellenti competenze negli ambiti lavorativi di appartenenza. Inoltre, ogni sei mesi organizzano la versione “XL” e invitano tutti i partecipanti delle business shower mensili precedenti e permettono loro di conoscere gli invitati delle altre cene in un momento di incontro più ampio. A oggi, sono state già organizzate oltre 25 business shower divise tra Milano Roma e Torino per un totale di circa 400 partecipanti, di cui l'ultima si è svolta a Tel Aviv, con la presenza di ospiti internazionali. “Quando due anni fa abbiamo iniziato con la prima Business Shower, non avevamo un piano preciso di sviluppo, volevamo solamente riunire imprenditori, startupper, investitori e membri della finanza accomunati dalla passione per l’innovazione per creare conversazioni di qualità in ambienti informali in cui ognuno, alla fine di questi incontri, poteva affermare di avere arricchito le proprie competenze e conoscenze in una logica di condivisione - afferma Francesco Pezcoller -. Oggi sono diventate un appuntamento fisso in cui le conversazioni, grazie alle singole esperienze e agli interessi dei partecipanti, sono fuori dal comune e permettono di creare relazioni di valore. Il nostro obiettivo è quello di rendere la Business Shower un format efficace in grado, in modo naturale, di creare relazioni tra player dei diversi settori”
I quattro pilastri della Business Shower
° Passione per l’innovazione: il comune denominatore dei partecipanti è essere innovatori nel proprio settore o in ogni caso appassionati di innovazione, e nutrire interessi concreti che cercano realizzazione nella condivisione di punti di vista talvolta estremi, ma che se combinati insieme, possono trovare applicazione nella realtà.
° Network di qualità: il network, purché fondato su valori comuni, è il trampolino di lancio per la realizzazione della maggior parte delle attività. La partecipazione alle business shower non avviene per iscrizione o sottoscrivendo una quota di partecipazione, ma passa da una prima relazione naturale con uno dei fondatori i quali a loro volta invitano i singoli partecipanti considerando interessi, competenze e inclusività.
° Spirito di condivisione: nei partecipanti si cerca in primo luogo uno spirito di condivisione per cui ogni partecipante possa essere interessato a raccontare la propria esperienza e ad ascoltare quella degli altri, consentendo così di sviluppare una conversazione spontanea e aperta tra tutti i partecipanti al fine di arrivare a fine serata con il desiderio di approfondire rapporti personali e professionali.
° Tavolo rotondo: il tavolo rotondo in un contesto informale, oltre a creare psicologicamente l’idea di “gruppo”, rappresenta l’antitesi delle gerarchie, infatti tutti i commensali vengono posti allo stesso livello e hanno la possibilità di essere sempre partecipanti attivi delle conversazioni; condividere un momento di convivialità come la cena, inoltre, può contribuire a mettere a proprio agio i partecipanti, molto di più di una formale riunione.