Barbara Bontempi e Attilio Redivo lanciano Outcome, per le attività di consulenza e advisoring; focus puntato sul ROI
Dopo essere stato amministratore delegato di MediaCom e, da ultimo, vice president Media&Performance di Alkemy, il manager diventa, ora, anche imprenditore, in società con la ceo, che aveva creato la sigla consulenziale già nel 2014

Dopo l’anticipazione di DailyMedia dello scorso 19 maggio, ieri è arrivata l’ufficializzazione dell’ingresso in Outcome di Attilio Redivo, come managing partner della struttura creata nel 2014 da Barbara Bontempi, che ne è ceo. Per l’occasione è stato organizzato un incontro con la stampa al quale hanno partecipato anche, come “testimoni”, i rappresentanti di due delle aziende che si avvalgono dei servizi della sigla e, cioè, Chiara Fracassi, Corporate Value Proposition Director di Amplifon, e Marco Bruscaini, ceo di Sunstar Group Italia. Redivo è stato dal 2014 fino all’anno scorso vice president Media&Performance di Alkemy e presidente di BizUp mentre prima, dal 2007, è stato ceo di MediaCom. E proprio nella centrale di GroupM aveva conosciuto Barbara Bontempi - che, ora, è anche ceo di DigitalBees, startup supportata dall’incubatore Digital Magics e specializzata nel quality video content management -. Outcome fornisce consulenza alle aziende per valorizzare le loro strategie nel campo del media e della comunicazione, ed eroga anche servizi di auditing e advisoring. Tra gli altri clienti per i quali già lavora, oltre ai due già citati, ci sono anche: Babybel, UniCredit, Cromology, ClioMakeUp, Bolaffi, Levoni, Loacker, Gancia, DeAgostini, Saclà e OVS.
Un approccio mirato ai risultati
«Outcome nasce dalla nostra esperienza di molti anni nel mondo della comunicazione e dei media - hanno spiegato i due soci -. Ci siamo resi conto di un‘esigenza insoddisfatta dall’attuale offerta di servizi, che rappresenta al contempo un’opportunità di mercato molto importante. Le tensioni sul risultato - comuni a tutte le aziende in tutti i mercati e settori - hanno plasmato anche il mondo della comunicazione. Stare a fianco delle aziende significa concentrarsi su quello che conta: il risultato, come dice non a caso il nome della nostra struttura in inglese. Da una parte, le aziende che comunicano hanno bisogno di ottimizzare ogni euro investito per trarne i massimi benefici; spesso tendono a surrogare questa esigenza con una tensione al controllo dei costi.
Per quanto sano, questo approccio rischia di generare confusione: infatti, pagare poco non significa necessariamente comprare ciò che è giusto, ossia ciò che serve a raggiungere gli obiettivi prefissati in modo efficiente. Risparmio ed efficienza possono andare d’accordo, ma non sono sinonimi, non in senso assoluto. Dall’altra parte, questo bisogno si inserisce in territori nuovi, in cui l’offerta propone modelli di business innovativi e talora molto aggressivi, caratterizzati altresì dalle nuove tecnologie e dall’affermarsi di importanti player globali che hanno accelerato il processo. Questa “frenesia” tecnologica, tra l’altro, disorienta il mercato e crea diffidenza reciproca fra i diversi player di domanda e offerta.
Oggi, la velocità d’adozione e comprensione dell’innovazione è uno dei fattori critici di successo. Ciò, evidentemente, rende lo scenario molto dinamico e richiede un costante monitoraggio di ciò che accade per garantire a ogni azienda un sostenibile vantaggio competitivo. In questo contesto, la divergenza fra azienda investitrice, agenzia e mezzi aumenta. In questo gap intende inserirsi Outcome, come risposta unica ai bisogni del mercato: anche se spesso ci viene richiesto il lavoro tipico delle società di auditing. Ma l’auditing si focalizza sui saving e misura una situazione passata, al più garantendo indicazioni sulle azioni future. Si concentra sui risultati rispetto a un benchmark.
Noi intendiamo differenziarci anche rispetto alle società di consulenza aziendale in quanto il nostro principale obiettivo è quello di incidere sul business stesso dell’azienda, affiancandone i manager nel day to day, mettendo in pratica le strategie disegnate. Per questo siamo pronti a legare una parte considerevole della nostra remunerazione ai risultati che siamo in grado di portare. Outcome, quindi, sta dando una risposta diversa: riteniamo fondamentale concentrarsi sugli obiettivi di business aziendali costruendone le strategie sottostanti e stimandone i risultati a monte. Per fare questo, occorre affiancare l’azienda durante tutto il percorso dalla misurazione, alla previsione, passando per l’architettura dei processi».
“Power for value”
I pilastri filosofici e operativi della struttura, che già oggi proietta un fatturato di 500.000 euro, più che doppio rispetto a quella del 2016, sono lo strategic auditing, il “power for value” e gli econometrics. Il processo di auditing si concentra sul valore, sul rendimento e sul ROI piuttosto che solo sui prezzi. Dall’acquisto media al communication planning, l’obiettivo è di aiutare l’azienda a valutare lo status e capire le opportunità di ottimizzazione e il potenziale di nuovi approcci strategici. Outcome - che fornisce servizi anche nell’area di crescente interesse degli eventi - aiuta i clienti a organizzare i processi in campo media, affiancandoli nella messa a terra delle indicazioni strategiche, piuttosto che limitarsi a valutarle. Infine, la struttura - che non a caso lega una parte dei fee proprio a determinati risultati ottenuti - supporta l’azienda nella trasformazione degli sforzi in flussi di lavoro, partendo dalla struttura dei format e facendo coaching alle risorse su come affrontare le nuove sfide. Infine, le sue competenze vanno oltre l’analisi dei dati, potendo fornire servizi di data modelling volti a spiegare i meccanismi delle attività di marketing e stimare i risultati. Questo arricchisce il processo decisionale dei clienti con dati oggettivi e un continuo sviluppo delle diverse conoscenze.
Gum on air il 18 giugno
Quanto ai contributi di Amplifon e Sunstar Group Italia, della prima Outcome è advisor per la gara media Emea, tutt’ora in corso (di cui riferiamo più dettagliatamente a pagina 3 di questa edizione del giornale, ndr), mentre per quanto riguarda il secondo, che opera nel campo dell’igiene orale e il cui marchio più noto è Gum, la consulenza di Outcome è strategica, a tutto tondo, e ha contribuito alla crescita di fatturato dell’azienda del 12% nel 2016 e al raggiungimento del 5% di top of mind. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie alla collaborazione con The Media Lab, che si occupa del planning e che gestisce, quest’anno, un budget intorno ai 600.000 euro. Il 18 giugno partirà, poi, la nuova campagna ideata dall’anch’esso consolidato partner Fosbury Adv, al cui stesso Gruppo - che condivide i propri uffici a Milano, in Via Morimondo, con Outcome - appartiene anche la citata centrale, che curerà il media mix di tre soggetti televisivi, realizzati in grapich animation.