Boston Consulting Group presenta la sua nuova identity e annuncia che non entrerà nel mondo della comunicazione
A 55 anni dalla sua nascita, la società di consulenza sceglie un nuovo logo e semplifica il nome, grazie al lavoro di Massimo Portincaso, che ne è Partner & Managing Director e responsabile della strategia globale di marketing, insieme al designer Paul Pierson

Nel 1963 nasceva Management and Consulting Division of the Boston Safe Deposit and Trust Company. Questo fu l’inizio dell’avventura imprenditoriale di Bruce D. Henderson, l’inizio della storia di The Boston Consulting Group. Cinquantacinque anni dopo, forte di una crescita e di un percorso che hanno portato BCG in 50 Paesi con oltre 90 uffici e 16.000 addetti, la società ripensa gli elementi chiave della sua identità visiva: un nuovo logo, definito da Massimo Portincaso, Partner & Managing Director e responsabile della strategia globale di marketing di BCG, insieme a Paul Pierson, uno dei più apprezzati creativi di New York (da quest’anno in proprio dopo 3 anni come Managing Partner in CSA, dove già ha lavorato per BCG), capace di accompagnare i clienti lungo percorsi sempre più digitali (oggi, un consulente di BCG su 3 è specializzato in ambito digitale). Nella nuova identità, viene eliminato l’articolo “The” dal nome e introdotta una nuova grafica con l’obiettivo di rendere l’identità di BCG più semplice, sempre più connessa e più “bold”. BCG - come è stato spiegato venerdì scorso in sede di prsentazione - è cresciuta significativamente in questi anni: oggi è presente in tutto il mondo con un fatturato globale nel 2017 di 6,3 miliardi di dollari, in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. Una crescita robusta anche in Italia dove, grazie al contributo di circa 500 professionisti e 38 tra Partner e Senior Partner negli uffici di Milano e Roma, ha chiuso il 2017 con un fatturato superiore ai 140 milioni di euro, con crescita attes a doppia cifra per quest’anno (nel perimetro ci sono anche Grecia e Turchia).