Autore: Redazione
11/11/2020

Athesis: nel 2020 le vendite tengono, raccolta adv in calo ma compensa in parte con il Festival del Futuro

Athesis: nel 2020 le vendite tengono, raccolta adv in calo ma compensa in parte con il Festival del Futuro

Matteo Montan, amministratore delegato Athesis

Athesis conferma il Festival del Futuro che si terrà in versione digitale dal 19 al 21 novembre. Il convegno è una delle leve per lo sviluppo strategico dell’azienda editoriale voluto dall’amministratore delegato Matteo Montan, che punta sul radicamento nel lombardo-veneto e sul rapporto privilegiato con il tessuto produttivo del territorio, grazie anche a due azionisti come Confindustria di Verona e di Vicenza. Suoi i quotidiani di riferimento: l’Arena di Verona, il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi, a cui si aggiungono Telearena, Telemantova e Radio Verona. Un posizionamento che, dicono alcune voci, avrebbe attirato le attenzioni del Gruppo GEDI per un rafforzamento locale; voci comunque smentite dagli interessati. Il gruppo ha anche una sua concessionaria, la Publiadige, un centro stampa e la casa editrice Neri Pozza. Nel 2019, Athesis registra ricavi per 65 milioni di euro, di cui 24 da vendita dei quotidiani, 33 da pubblicità, 5 dai libri e 2 di contributi per le emittenti. Al netto del Covid, Montan aveva già avviato un piano strategico per sviluppare l’azienda come media company: «In primo luogo abbiamo messo i nostri mezzi a sistema creando un’offerta integrata editoriale e commerciale, potendo contare su una total audience di 6 milioni di contatti».

Le prospettive 2020

Complessivamente, i mezzi Athesis generano 500mila lettori quotidiani, 350mila ascoltatori/spettatori, una fanbase di 500mila contatti e 4,7 milioni di utenti unici dei siti web recentemente rinnovati. La seconda “gamba” del piano di Montan è proprio quella degli eventi, che al momento si svolgono in forma digitale: «Gli sponsor hanno confermato l’adesione alla seconda edizione del Festival, perciò siamo ragionevolmente ottimisti. Durante (la prima, ndr) emergenza Covid sono cresciute copie e abbonamenti digitali. Più impattata la pubblicità ma ci siamo ripresi. Nel frattempo, sfruttando la spinta digitale, abbiamo creato dei prodotti ad hoc come “Restart” dedicato alle aziende che vogliono raccontarsi per ripartire». Il 2020 sarà ovviamente «meno brillante rispetto agli obiettivi. Il digitale, oggi sotto al 10% del nostro business, assumerà sempre più importanza. Ci aspettiamo un calo dell’adv, compensata in parte dal Festival, una tenuta delle vendite e una crescita dei libri».