Assistenti vocali per la casa: un nuovo mercato su cui anche Facebook vuole mettere le mani
Secondo un’indagine di Accenture crescono interesse e tassi di utilizzo di questi dispositivi, con i Big della Silicon Valley pronti a guidare il treno
È boom di dispositivi intelligenti per la casa, con i big della Silicon Valley sempre più protagonisti del settore. L’ultima novità in questo senso è rappresentata dal probabile ingresso nella scena da parte di Facebook, pronto a lanciare un device da 499 dollari per le chiamate video, secondo indiscrezioni di Cheddar. Le consegne dovrebbe cominciare nella seconda metà dell’anno, con la richiesta economica significativamente più importante del rivale Amazon Echo, commercializzato a 230 dollari. Le funzioni offerte dal prodotto di casa Facebook sono in linea con la sua mission, ossia connettere le persone con amici e parenti. E darà anche la possibilità di accedere a servizi come Spotify e Netflix.
Un settore in ascesa
Il momento attuale è particolarmente favorevole per il segmento: secondo un’indagine pubblicata da Accenture circa i 2/3 di chi utilizza assistenti vocali digitali come Amazon Echo o Google Home, tende a consultare con minore frequenza il proprio smartphone. Lo studio sembra suggerire, dunque, la nuova moda tecnologica, vale a dire proprio gli assistenti vocali, e dopo Facebook potrebbe essere la volta dei grandi produttori di telefoni intelligenti, in primis Apple e Samsung, che hanno in cantiere di presentare le proprie soluzioni. L’analisi di Accenture è stata condotta a ottobre e novembre dell’anno scorso su un campione di 21.000 consumatori in 19 Paesi.
Meno tempo sugli smartphone
Tornando al tema di un minore uso degli smartphone, il tempo “tolto” a questi dispositivi da chi possiede un assistente per la casa riguarda attività di entertainment, mentre l’erosione tocca anche le attività di acquisto di beni e servizi via mobile, oltre alla ricerca d’informazioni. Secondo Accenture, negli Stati Uniti circa il 21% della popolazione online possiede un assistente digitale per la casa, ma si arriverà al 38% entro la fine del 2018. Ancora maggiore l’incremento in India, dal 14 al 39%.