Assirm Innovation Index: migliora l’Italia, ma più lentamente rispetto al resto dell’Europa
Secondo i dati relativi al secondo trimestre del 2017 ancora ultima è la Grecia, nazione peggiore in Europa da dieci anni

Continua il trend positivo per la capacità del nostro Paese di generare innovazione: lo rivela l’Assirm Innovation Index che comunica i dati relativi al secondo trimestre 2017. Secondo il primo indicatore made in Italy ideato da Assirm, associazione delle aziende di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, l’Italia conferma la crescita con un +0,6%, trend positivo inaugurato a inizio 2017 con un +0,3% rispetto all’ultimo trimestre 2016. Nonostante i dati positivi, il Paese stenta, tuttavia, a tenere il passo con i vicini europei.
L’Italia ora è penultima nella classifica europea
Analizzando i dati aggiornati al secondo trimestre di quest’anno, infatti, si osserva come, nell’arco temporale tra il 2010 e, appunto, il 2017 (primi due trimestri), siano ancora Svezia, Gran Bretagna e Germania a posizionarsi in Europa ai primi posti in termini di dinamica di innovazione. L’Italia resta penultima nella classifica europea. “Il risultato del secondo trimestre - commenta Maurizio Pessato, membro del Comitato Scientifico di Assirm - conferma che è indispensabile concentrare gli sforzi sugli investimenti nel campo dell’innovazione. La legge di bilancio per il 2018 sta iniziando il suo iter; l’Indice chiarisce bene l’importanza dell’innovazione per il rilancio dell’Italia. Si attendono dei passi congruenti a quanto messo in luce dall’Indice sia dai poteri pubblici sia dalle forze economiche”.
Miglioramento negli indici di tutti i paesi
Guardando il trend europeo relativo al periodo dal 2016 fino a oggi, si registra un miglioramento per quanto attiene gli indici di tutti i paesi analizzati. In particolare, l’Olanda risulta essere il paese che in questo breve arco di tempo ha registrato la maggiore crescita, superando il Portogallo che nell’ultima release risultava primo in classifica. La Grecia rimane il fanalino di coda della classifica europea, pur migliorando il suo indice di innovazione rispetto al periodo precedente con un timido +0,1%. “Il trend mondiale positivo, segnalato dalle grandi organizzazioni internazionali - prosegue Maurizio Pessato -, costituisce una base favorevole per quanto riguarda il dispiegarsi dell’indice relativo al secondo trimestre. I paesi presi in esame, però, reagiscono in modo in parte differente alla tendenza economica complessiva. La propensione all’innovazione non è solo frutto della crescita macroeconomica ma deriva da scelte praticate dalla politica e dall’economia di ogni paese”.