Autore: Redazione
29/11/2017

Al via oggi “Riprendiamoli”, la web serie sui beni confiscati alla mafia

L’operazione è stata realizzata da Agl - Agenzia dei giornali locali del Gruppo Gedi, da Repubblica Tv e dal Visual Desk; uno spin off dell’omonima inchiesta realizzata nel 2016, diventata un ebook

Al via oggi “Riprendiamoli”, la web serie sui beni confiscati alla mafia

Ferrari, ville di lusso, opere d’arte, aziende con cento dipendenti. Qual è il destino del patrimonio dei boss una volta diventato di proprietà dello Stato? A questa domanda cerca di rispondere la web serie “Riprendiamoli, sfida per i beni confiscati”, realizzata dalla redazione dell’Agl, l’Agenzia dei giornali locali del Gruppo Gedi, da Repubblica Tv e dal Visual Desk. Un lavoro che è lo spin off dell’omonima inchiesta del 2016 poi diventata ebook, frutto del lavoro dei quotidiani locali del Gruppo Gedi, della scuola di giornalismo di Urbino e del progetto Confiscati Bene. A distanza di un anno la web serie racconta in quattro episodi la storia di altrettanti beni confiscati. Il primo episodio è in uscita su tutti i siti dei giornali locali del Gruppo a partire da oggi. Un viaggio per tutta l’Italia Da Palermo a Milano, da Reggio Calabria a Modena: un viaggio che parte da Altavilla Milicia, in Sicilia, per vedere da vicino coseane è stato della villa di 250 metri quadrati più 1.500 di giardino appartenuta a Salvatore Geraci, boss di primo piano nel gotha di Cosa Nostra; un percorso tra le aziende che provano a risollevarsi (la seconda puntata racconta la ‘ndrangheta al Nord, il processo Aemilia e le mani della famiglia cutrese Grande Aracri su un’azienda storica del territorio emiliano, la Bianchini costruzioni, ora rinata sotto amministrazione giudiziaria). Poi le opere d’arte che tornano alla luce, riemerse dalla casa bunker di Gioacchino Campolo, e ancora le auto di lusso affidate alle forze dell’ordine.