Autore: Redazione
21/02/2018

Wavemaker svela i 10 Digital Trend per il 2018: contaminazione, integrazione e automazione emergono come parole chiave

La sigla nata dalla fusione tra Mec e Maxus di cui è chief digital officer Marco Magnaghi identifica le tendenze che riguardano il digitale. L’intervista di DailyNet al manager della struttura

Wavemaker svela i 10 Digital Trend per il 2018: contaminazione, integrazione e automazione emergono come parole chiave

Intelligenza artificiale, approccio data driven, storytelling, content influencer, omnicanalità, realtà virtuale e aumentata, blockchain: sono solo alcune delle buzzword più ricorrenti nel 2017 e di cui sentiremo parlare ancora nei prossimi tre anni. Wavemaker, l’agenzia di media, contenuti e tecnologia nata dalla fusione di MEC e Maxus e che fa capo alla holding media GroupM, ha analizzato questo complesso scenario proprio grazie alle ricerche di GroupM, identificando i trend digitali che definiranno l’agenda del cambiamento dei prossimi anni.

Contaminazione, integrazione e automazione

I 10 Digital Trend per il 2018 sono all’insegna di contaminazione, integrazione e automazione. Contaminazione perché il digital esce dai suoi confini per offrire ai mezzi tradizionali nuove opportunità di contatto. Integrazione perché canali, dati, contenuti e competenze vengono orchestrati con un’unica regia che restituisce sempre una visione coerente della marca. Automazione perché macchine e algoritmi permettono di gestire con efficacia attività sempre più numerose e articolate.

Il punto di vista dell’utente

“Leggiamo lo scenario evolutivo alla luce della convergenza sempre più netta tra media, contenuto e tecnologia. I trend digitali vanno compresi e letti assumendo il punto di vista dell’utente e il suo Purchase Journey. Solo in tal senso argomenti di cui tutti parlano come dati, algoritmi, storytelling, omnicanalità rappresentano una reale opportunità per le aziende”, commenta Marco Magnaghi, chief digital officer di Wavemaker.

Wavemaker Momentum

Per Wavemaker sono comunque tutti abilitatori di una strategia di contatto costruita attorno al consumatore e, più in generale, alle persone che entrano in contatto con marche, prodotti e servizi attraverso un preciso Purchase Journey che l’agenzia media inquadra grazie alla metodologia proprietaria di Wavemaker Momentum: dalle fasi di contatto iniziale con consumatore (Priming Stage) e stimolo verso la marca (Trigger) alla fase di ricerca di un contatto attivo (Active Stage) e acquisto vero e proprio (Purchase).

I dieci trend

I dieci trend sono suddivisi per fasi, con naturali sovrapposizioni, con due trend trasversali a tutto il percorso di contatto. Si inizia con lo stadio di contatto iniziale con il consumatore, Priming Stage, e stimolo verso la marca, Trigger, per passare alla fase di ricerca di un contatto attivo, Active Stage, e acquisto vero e proprio, Purchase.

Priming stage: influenzare il percepito della marca e del prodotto

1. Digital beyond digital: il digitale esce dai suoi confini elettivi e contamina i mezzi tradizionali che reagiscono adattando i contenuti alle caratteristiche delle audience.

2. Automated digital: Il digitale evolve, impara e migliora autonomamente grazie a una maggiore disponibilità di dati e algoritmi più sofisticati.

Trigger: suscitare l’interesse ad approfondire contenuti e offerta

3. Social Currency: L’engagement sui social è una vera e propria valuta in grado di rafforzare il posizionamento e tradursi in conversioni e vendite.

4. Conversational Approach: I brand si rendono disponibili a conversare senza limitazioni di tempo, spazio... e persone.

Active stage: fornire un’esperienza di contatto memorabile con marca, prodotto, servizi

5. Text less search: la ricerca avviene sempre di più attraverso voce e immagini e la risposta va oltre il sito canonico, allargandosi ad altri mezzi.

6. Extended reality: l’esperienza visiva si arricchisce grazie alla realtà aumentata e virtuale; gli oggetti si svincolano dallo spazio fisico e creano esperienze immersive.

Purchase: Assicurare l’acquisto, in una logica omnicanale

7. Recusive performance: conversioni e vendite derivano da approcci integrati tra canali pubblicitari e programmi di CRM, in una logica di contatto continuo con l’utente-consumatore.

8. Online to offline: il contatto hyper-local amplifica la rilevanza dei messaggi attraverso la personalizzazione a livello locale, creando traffico in store e convertendolo in vendite.

Trend comuni a tutte le fasi

9. Content orchestration: i contenuti coinvolgono emotivamente i consumatori se vengono gestiti con una regia unica e assumendo il punto di vista del fruitore finale.

10. Clean and safe data: la pubblicità, distribuita sempre più spesso conoscendo le caratteristiche delle audience, deve essere trasparente, affidabile e salvaguardare le informazioni personali degli utenti.