Autore: Redazione
30/03/2020

Aeranti Corallo chiede più interventi da parte del Governo a favore dell’industria radiotelevisiva locale

L’associazione ha presentato proposte di emendamento per introdurre nel decreto “Cura Italia” lo stanziamento di 80 milioni di euro e l’ampliamento della quota di trasmissione destinata alle televendite

Aeranti Corallo chiede più interventi da parte del Governo a favore dell’industria radiotelevisiva locale

Marco Rossignoli

Aeranti Corallo si muove presso le istituzioni per ampliare all’industria radiotelevisiva locale gli interventi previsti dal decreto “Cura Italia” che in questi giorni è all’esame della Commissione Bilancio del Senato. L’associazione delle radio e tv locali ha presentato alcune proposte di emendamento che introducono misure di sostegno economico nella fase di emergenza per l’epidemia da coronavirus. “In questi giorni radio locali e tv locali sono in prima linea nell’informazione sul territorio relativa all’emergenza sanitaria Covid-19, con l’eccezionale impegno dei propri giornalisti e dei propri tecnici, ma il protrarsi della crisi rischia di mettere in seria difficoltà l’intero comparto” commenta in una nota Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti Corallo che sottolinea come “è a rischio la continuità aziendale delle imprese, stante la gravissima contrazione della raccolta pubblicitaria che si sta verificando”. In mancanza di misure destinate al settore della radiotelevisione locale, molte emittenti rischiano la cessazione delle attività.

Le misure proposte

Alcune richieste di ampliamento riguardano l’articolo 98 del decreto che riguarda le misure straordinarie a sostegno della stampa. Aeranti Corallo chiede lo stanziamento eccezionale di 80 milioni di euro aggiuntivi rispetto a quanto già previsto dal Fondo per il Pluralismo e l’innovazione dell’informazione, da far confluire nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo Economico e da erogare in base alle graduatorie del 2019 entro e non oltre 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Inoltre, si chiede di aggiungere all’articolo 4, comma 1, lettera b) del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017 n. 146, il periodo: “Per l’anno 2020, in deroga a quanto previsto dal presente articolo 1, lettera b), l’impegno di non trasmettere programmi di televendita nella fascia oraria 7-24 si intende per il limite del 30% e non del 20%”. Aeranti Corallo chiede anche di allargare l’articolo 65 con un 65-bis che riconosca un credito d’imposta per le imprese radiotelevisive locali nella misura del 50% dell’ammontare dei canoni di locazione per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020 per le sedi e le postazioni di trasmissione, e un altro 50% per le utenze telefoniche negli stessi mesi, in entrambi in casi utilizzabile in compensazione. Agli oneri per tutte queste agevolazioni si dovrebbe provvedere con la riduzione del fondo di cui all’articolo 1, comma 255 della legge 30 dicembre 2018, n. 145. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato con propri decreti ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio.

Il ruolo svolto dalle emittenti locale durante l’emergenza Covid-19

I provvedimenti richiesti sono finalizzati a sostenere l’attività di informazione effettuata dalle imprese radiotv locali in questa fase di emergenza, e se non dovessero essere introdotti nel “Cura Italia” Rossignoli chiede che vengano comunque inseriti nel nuovo decreto legge in preparazione da parte del Governo. Per quanto riguarda poi l’emendamento richiesto in tema di televendite, il decreto del 23 agosto 2017, relativo ai criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali prevede che le stesse assumano l’impegno di non trasmettere programmi di televendita nella fascia oraria 7-24 in quantità superiore al 20% alla dalla data di presentazione della domanda per l’anno 2020. Le domande per l’anno in corso sono già state presentate al Ministero dello Sviluppo Economico entro lo scorso febbraio 2020, nel rispetto di questi limiti ma con l’emendamento proposto si introduce maggiore possibilità di trasmissione di televendite da parte delle tv locali nell’attuale situazione emergenziale, favorendo così le vendite a distanza.