FCP-Assoradio: a giugno gli investimenti rallentano, primo semestre 2019 comunque in crescita dell’1,4%
Il mezzo radiofonico perde il 2,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ma si conferma in salute con un +5,4% sul 2017; i settori più dinamici sono alimentari, farmaceutici, distribuzione, in calo l’auto
Fausto Amorese
Dopo un maggio esplosivo, in crescita quasi dell’11% sul maggio 2018, gli investimenti pubblicitari sul mezzo radio rallentano facendo registrare, nel giugno di quest’anno, un calo del 2,2% sul mese analogo dell’anno scorso. Complessivamente, la spesa in advertising ha raggiunto i 35.129.000 euro complessivi. Il primo semestre chiude comunque in crescita dell’1,4%. In realtà, spiega il presidente di FCP-Assoradio Fausto Amorese, questo risultato è frutto di un rimbalzo tecnico rispetto al 2018, quando la radio ha avuto un incremento importante, pari al 7%, sul giugno 2017. «Due elementi hanno caratterizzato il mercato l’anno scorso: i Mondiali di Calcio, che hanno fatto crescere la raccolta soprattutto di alcune radio, e gli investimenti del settore giochi e concorsi - spiega Amorese -. Il mezzo ha comunque registrato movimento e si conferma dinamico, infatti il saldo sullo stesso mese del 2017 è positivo del 5,4%. Di questo possiamo essere soddisfatti».
Nuovi settori merceologici
Il mese di giugno registra quindi una crescita ma meno che proporzionale rispetto all’anno scorso. Merito di alcuni settori che hanno dimostrato una certa vivacità e che persino sono tornati sul mezzo radiofonico come alcuni marchi di telecomunicazioni che nel 2018 non hanno investito sulla radio e quest’anno sono in ripresa importante. Sono arrivati anche nuovi clienti da settori come gli alimentari, i farmaceutici e i sanitari, nonché crescono molto la GDO, il settore Industria/Edilizia/Attività, finanza e assicurazioni, le bevande, l’elettronica di consumo. In calo significativo invece il settore automotive.