Ue, Google ancora nel mirino. Stavolta per la pubblicità
L'antitrust è pronto ad aprire una terza causa con il gigante americano. A finire sotto i fari della Commissione alcune pratiche scorrette in campo adv
Ue, Google ancora nel mirino: nuova grana in arrivo per Google. L’antitrust europea, infatti, è pronta ad aprire un’altra causa contro Alphabet, la holding che controlla Big G, per posizione dominante in ambito pubblicitario. Ad essere nel mirino dell’Ue sarebbe il comportamento scorretto del gigante in segmenti come AdWords. L’accusa, la terza che la comunità europea ha avanzato contro il gigante Usa, dovrebbe essere definita entro agosto dal commissario Margrethe Vestager.
Pubblicità, un tema più delicato
Se le precedenti cause con l’Ue, relative ad Android e al favoreggiamento dei propri servizi di shopping nelle ricerche, non hanno un impatto significativo sul business di Google, questa lo potrebbe avere. Ben il 90% del giro d’affari della company, infatti, è appannaggio dell’advertising. Stiamo parlando di qualcosa come 75 miliardi di dollari all’anno.
Ue, Google ancora nel mirino: i motivi dell’accusa
Al centro dell’accusa si pone la questione della compagnia che previene o ostacola il collocamento, da parte di operatori web, di pubblicità sui propri siti che competono con il business pubblicitario di Google. L’Ue sta anche considerando se Google abbia posto delle restrizioni agli advertiser che usano i servizi ad asta di Big G, dove competono per erogare annunci search, costringendoli a muoversi verso altre piattaforme. Nel 2013, ricorda il Wall Street Journal, la Federal Trade Commission aveva chiuso una causa simile dopo che Google aveva tolto le restrizioni agli inserzionisti.