Lega Serie A: per i diritti del calcio è sfida tra Mediapro, il cui 30% è detenuto da WPP, e Sky Italia
La Lega Serie A confronterà l’offerta dell’intermediario spagnolo, che starebbe per essere acquisito dal fondo cinese Orient Hontai Capital e nel quale è presente anche la holding di comunicazione, con quella avanzata da Sky Italia, che ha rilanciato
L’assemblea della Lega Serie A, dopo aver valutato le offerte ricevute al termine della trattativa privata, ha deciso venerdì scorso di non assegnare alcun pacchetto per i diritti tv del campionato di Serie A per il triennio che va dal campionato 2018-19 a quello del 2020-21. Stando alle voci, sarebbe stato di 830 milioni l’ammontare complessivo delle offerte presentate da Sky e Mediaset, sensibilmente meno del miliardo e 50 milioni di euro che la Lega sperava di incassare. Dopo le trattative private della scorsa settimana, soltanto Sky Italia aveva rilanciato di 70 milioni, arrivando sino a quota 630. Mediaset, invece, aveva confermato l’offerta presentata lunedì scorso, pari a 200 milioni per il pacchetto dei diritti riguardanti le otto big del campionato di Serie A (a esclusione della Roma) da trasmettere sul digitale terrestre.
Mediapro
A questo punto verrà aperta la busta per il secondo bando, quella riservato agli intermediari, con gli spagnoli di Mediapro che sarebbero pronti a mettere sul tavolo 990 milioni di euro: ma che poi, se prevalessero, sempre con i due citati broadcaster si dovrebbero accordare, prima dell’eventuale ultima soluzione e, cioè, quella della creazione di un canale della Lega per la trasmissione delle partite, per il quale, per altro, andrebbe trovata una concessionaria. Tra l’altro, a proposito di Mediapro, sempre nei giorni scorsi, proprio in Spagna, sono uscite voci relative alla possibilità che Imagina, la holding che la possiede, stia per cedere il 54% e, quindi, il controllo di quest’ultima - che ha già in mano i diritti del calcio iberico - al fondo di private equity cinese Orient Hontai Capital, per un controvalore di 850 milioni di euro, il che significa che Mediapro sarebbe stata valutata 1,6 miliardi di euro.
Il citato fondo - secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore - era riuscito a ottenere l’esclusiva dei negoziati già a maggio, superando altri pretendenti come Vivendi e Wanda, anch’essa cinese. A vendere sarebbero i tre azionisti Torreal, gruppo di private equity spagnolo che ha il 23% delle quote, Televisa, broadcaster messicano che detiene il 19%, e Gerard Romy, che è uno dei tre soci fondatori con il 12%. Analoghe quote per gli altri due, Jaume Roures e Tatxo Benet, che dovrebbero vincolare i rispettivi pacchetti in un patto di sindacato con il nuovo partner cinese. E nel capitale dovrebbe restare anche WPP che, nel 2003, ne aveva acquisito il 30%. In ogni caso, ora, si vedrà se altri operatori, TIM in primis, cercheranno di rientrare nella gara con offerte maggiori.
Il rilancio di Sky
Nella serata sempre di venerdì, però il colpo di scena: Sky, infatti, ha consegnato una lettera in Lega in cui afferma di essere pronta a comprare tutti i diritti tv per poi eventualmente redistribuirli. La nuova mossa servirebbe, appunto, a contrastare Mediapro. Nella missiva, Sky si impegna a sub-licenziare in esclusiva a terzi almeno una porzione dei diritti e a offrire i propri canali con la Serie A a tutte le piattaforme che ne facciano richiesta, a condizioni eque e non discriminatorie. Naturalmente, ha sottolineato l’emittente satellitare nella lettera, tutto ciò è condizionato alla possibilità per Sky stessa di utilizzare i diritti anche direttamente per i propri clienti su tutte le piattaforme.