Google+ chiude dopo sette anni: esposti i dati di oltre 500.000 utenti
Alphabet ha annunciato lo shut down della versione consumer per agosto del 2019. Il bug, risolto a marzo, ma mai rivelato pubblicamente per timori regolatori e reputazionali, non avrebbe comunque portato ad attività improprie
Alphabet ha annunciato la chiusura del servizio Google+, a poche ore di distanza dall’uscita di un lungo articolo del Wall Street Journal, entrato in possesso di un documento interno che ha rivelato l’esposizione dei dati privati di oltre 500.000 di utenti del social network. Una falla nel sito, infatti, per circa tre anni ha dato ai developer una potenziale porta d’accesso alle informazioni dei profili privati.
Nessun furto
Google ha scoperto e risolto il problema a marzo, preferendo però non svelare l’accaduto per timore di sollevare l’attenzione dei regolatori e di provocare un danno reputazionale al brand. Lo stesso Sundar Pichai, CEO di Google, sarebbe stato informato dopo il parere di un comitato interno che non ha, in ogni caso, rilevato alcun utilizzo improprio dei dati degli utenti da parte degli sviluppatori esterni. Inoltre, i developer non erano consapevoli del bug che esponeva nome e cognome di un utente, il suo indirizzo email e quello di casa, l’occupazione, il genere e l’età.
Il tema privacy
La società ha così scelto di interrompere tutte le funzionalità della versione consumer del social network lanciato nel 2011 per sfidare Facebook, ma mai effettivamente decollato. Lo shut down di Google+, che si concretizzerà ad agosto dell’anno prossimo, fa parte di una più ampia revisione delle pratiche di privacy da parte dell’azienda, che sta dando agli utenti maggiore controllo, limitando a terze parti l’accesso ad alcune informazioni. In questo senso, Google ha anche detto che sta limitando agli sviluppatori esterni l’accesso ai dati degli utenti Android e Gmail.
Futuro nel b2b
Ben Smith, Vice President of Engineering di Google, ha evidenziato come la decisione di chiudere il social network sia dettata dalla sua scarsa popolarità. “La versione consumer di Google+ ha attualmente tassi di utilizzo ed engagement bassi”. Il 90% delle sessioni, ha spiegato, dura meno di cinque secondi. Ora Google proverà a riposizionare il prodotto sul mercato della messaggistica business, in competizione con aziende come Slack, lontano da un’utenza che non è mai cresciuta in modo esponenziale.