Facebook raggiunge 2 miliardi di utenti. Ora è questione di responsabilità
Ne è convinto TechCrunch, che ha tentato di capire cosa succederà ora che la piattaforma ha segnato il traguardo record di user mensili
A tredici anni dal lancio ufficiale, Facebook ha raggiunto la cifra record di 2 miliardi di utenti mensili. Un numero spaventoso che ne fa uno dei servizi più usati al mondo, al pari dei dentifrici e delle acque minerali. E sul web, dove solo YouTube, con 1,5 miliardi di persone connesse ogni mese, è in grado di competere con i numeri di Facebook, oltre naturalmente a Messenger e WhatsApp, sempre di proprietà del social, visitate da 1,2 miliardi di user mensili. La crescita del social è stata spinta dai Paesi in via di sviluppo, quel Next Billion People corteggiato dalla compagnia nel corso degli ultimi due anni.
Da quando l’app della società di Menlo Park è stata ottimizzata per Android, e ne sono state lanciate delle versioni “light”, la sua adozione è stata rapidissima: da quando è arrivato a quota 1 miliardo di affezionati, il social ha aggiunto 746 milioni di teste in Asia e nel Resto del mondo. Negli Stati Uniti e in Canada, i nuovi ingressi sono stati 41 milioni, un valore rispettabile che soffre però della concorrenza di Snapchat e della controllata Instagram tra le fasce più giovani di popolazione. È però da notare come il popolo di Facebook stia aumentando la frequenza con cui si connette alla piattaforma: degli utenti mensili rilevati ben il 66% entra ogni giorno. Era il 55% quando il social contava un miliardo di utenti.
TechCrunch ha sottolineato il ruolo che Facebook riveste nella società attuale, il tema delle fake news e il rapporto con l’editoria sono forse alcuni degli esempi più importanti in questo senso. E quasi in contemporanea con questo traguardo, Facebook ha anche aggiornato la sua mission: “Give people the power to build community and bring the world closer together”. Il tema della responsabilità sarebbe comunque molto caro alla compagnia, secondo quanto spiegato dal chief product officer Chris Cox a TechCrunch. Cosa più importante, però, è che la scala di Facebook consente una maggiore comprensione del funzionamento del prodotto e dei gusti dei suoi utenti. Questo sarebbe il motivo per cui i manager della società viaggiano il mondo e soprattutto perché Mark Zuckerberg ha intrapreso un viaggio dell’America, secondo molti commentatori il preludio a una sua candidatura per concorrere alla presidenza degli Stati Uniti.
Adesso le sfide principali per il management sono rappresentate da fatti come i suicidi e gli omicidi su Facebook Live e la circolazione di contenuti legati a terrorismo e pedofilia, un tema per il quale il social è finito nel mirino di un’inchiesta del Times of London e che ha costretto Zuckerberg a rinforzare la squadra di moderatori con ben 3.000 assunzioni. “Vivo con il costante obiettivo di comprendere, per ogni singola cosa che facciamo in che modo possiamo massimizzarne il beneficio”, ha dichiarato Cox. Ora, dopo aver costruito un prodotto di massa, e aver dato vita a un business sostenibile dal unto di vista economico, restano da capire le prossime strategie di Facebook. E soprattutto se, con la popolazione mondiale arrivata 7 miliardi di individui, l’obiettivo dei 3 miliardi di utenti è nelle corde. Anche se poco probabile, un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dalla Cina.