Poligrafici Editoriale vicina al divorzio da RCS MG per la nazionale dei suoi tre quotidiani
Andrea Riffeser, v.p. e a.d. del Gruppo, starebbe pensando di chiudere il rapporto con la concessionaria di quello ora controllato da Cairo Communication, riattivando la SpeeD, guidata da sua figlia Sara, anche per questa parte della raccolta
Per l’RCS MG dell’era Cairo Communiction iniziano anche le prime grane: che, per l’esattezza, starebbero per arrivare da Bologna, dove Andrea Riffeser, v.p. e a.d. di Poligrafici Editoriale, sarebbe intenzionato – secondo quanto risulta al nostro giornale – a mettere fine al rapporto con la concessionaria del Gruppo milanese, cui aveva affidato la raccolta per la nazionale dei suoi quotidiani tre anni fa. A onor del vero, considerando gli ultimi dati di bilancio disponibili della stessa Poligrafici Editoriale e, cioè, quelli della prima semestrale 2016 - in un contesto in cui la raccolta sui quotidiani cartacei editi dal Gruppo ha registrato una contrazione del 4,4%, a 24 milioni di euro - la commerciale nazionale ha avuto un decremento del 2,9%, mentre la raccolta locale, comprensiva della rubricata e di servizio, curata da SpeeD, ha segnato una flessione del 4,9%. Nel 2015, invece – per altro sempre in un contesto molto difficile per questo mezzo in generale – la pubblicità sui quotidiani cartacei sempre di Poligrafici aveva perso il 7,6%, con la locale che aveva subìto un decremento in linea con il mercato, e la nazionale a -7,4. In generale, quindi, si può pensare che alla base della decisione che Riffeser potrebbe ufficializzare anche a breve, ci sarebbe una complessiva insoddisfazione della relativa “considerazione” che la concessionaria di RCS MG avrebbe nei confronti dei suoi tre quotidiani e, cioè, Il Giorno, Il Resto del Carlino e la Nazione, riuniti sotto l’ombrello di QN Quotidiano Nazionale, per quelle che sono le sue competenze. A occuparsi di nuovo anche della nazionale tornerebbe ancora quindi la struttura interna del Gruppo, guidata ora dalla v.p. Sara Riffeser, figlia dello stesso Andrea. La SpeeD, verosimilmente, a sua volta, cesserebbe anche di occuparsi, come conseguenza, della locale del Corriere della Sera a Bologna e Firenze, che sta seguendo in ragione dell’accordo stipulato appunto nel 2013.