Mediaset: la raccolta di Gruppo sale del 2,5% nei primi 9 mesi con previsione di chiusura in positivo nel 2018. Il 2019 risentirà della mancanza del calcio
Il trend di crescita si riferisce alla media tra l’andamento in crescita a doppia cifra di radio e digital, di cui si occupa Mediamond, e quello dei canali televisivi, curati da Publitalia, il cui A.D., Stefano Sala, che è consigliere anche del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi. Il titolo intanto ha chiuso ieri in rialzo del 2,84%
Mediaset ha reso noto ieri che la crescita della raccolta pubblicitaria italiana del Gruppo per il periodo gennaio-settembre 2018 è pari al +2,5% rispetto ai primi nove mesi del 2017. I dati saranno più dettagliati in occasione dell’approvazione della terza trimestrale, il 13 novembre ma, intanto, sempre ieri, Stefano Sala, Consigliere del Gruppo e A.D. di Publitalia, in un’intervista al Sole 24 Ore, ha specificato che questo risultati sono il frutto del combinato composto tra l’andamento della televisione e quello di radio e digital del Gruppo di cui è A.D. Pier Silvio Berlusconi, dei quali si occupa invece Mediamond (di cui per altro lo stesso Sala è Vice Presidente). Secondo quest’ultimo, radio e digital “chiudono i primi 9 mesi con incrementi a doppia cifra e hanno un’inerzia positiva per quelli conclusivi dell’anno”. Per quanto riguarda la tv, le nostre elaborazioni indicano una crescita del 4% nei primi 8 mesi e sempre Sala ha anticipato che il Gruppo nel suo insieme ha “l’ambizione di chiudere il 2018 in positivo nonostante l’assenza dei ricavi relativi al calcio nell’ultimo quadrimestre”, avvertendo poi che “nei dati Nielsen settembre 2018 - maggio 2019 sconteremo un confronto non omogeneo per l’assenza dei ricavi del calcio pay e dei match di Champions in chiaro, mentre a giugno e luglio 2019 avremo la controcifra del Mondiale 2018”. In ogni caso, ieri, il titolo di Mediaset, beneficiando di queste dichiarazioni, ha chiuso in rialzo del 2,84%.
R2 e Tf1
Sempre quest’ultimo Gruppo, intanto, almeno fino alla tarda serata di ieri, non ha ancora ufficializzato di aver esercitato l’opzione put di cessione a Sky di R2, che ha in pancia l’infrastruttura di Premium, nonostante che – sempre secondo il quotidiano di Confindustria - il relativo closing sarebbe avvenuto due giorni fa. Sempre Il Sole 24 Ore, infine, è tornato anche sull’ipotesi, di cui già da tempo si parla, di un accordo con Tf1, il Gruppo francese controllato da Martin Bouygues, per rafforzare la presenza europea dei due broadcaster, con possibili sinergie non solo sul fronte produttivo ma, anche, pubblicitario.