eMarketer: nel 2018 Amazon sul terzo gradino del podio del mercato advertising statunitense
La società supererà Microsoft e Oath grazie a introiti pari a 4,6 miliardi di dollari. DailyNet ospita il commento di Marta De Cunto, Performance Marketing Manager di Xingu, agenzia che offre servizi per la comunicazione dedicati
Amazon diventerà il terzo operatore pubblicitario negli Stati Uniti, superando per la prima volta quest’anno Microsoft e Oath. A rivelarlo è eMarketer nel suo ultimo forecast sul mercato advertising degli States, secondo cui la piattaforma ecommerce genererà una raccolta di 4,6 miliardi di dollari, pari a una quota del 4,1%.
Positive le stime future, che parlano di una crescita del 50% fino al 2020, quando Amazon guadagnerà una share del 7%. Google (37,1%) e Facebook (20,6%) rimangono comunque saldamente in testa, con una quota combinata del 57,7% nel 2018.
DailyNet ha chiesto a Marta De Cunto, Performance Marketing Manager di Xingu, agenzia specializzata in pubblicità su Amazon guidata dal Ceo Mattia Stuani, cosa pensa di questo risultato. Di seguito un commento che ci è stato inviato via mail.
Il commento di Xingu
La ricerca di eMarketer, per noi di Xingu, non è un fulmine a ciel sereno, ma un evento atteso: Amazon che entra sul podio dei player nel mercato dell’advertising digitale. Il gigante di casa Bezos ha costruito nell’ultimo periodo un ecosistema completo proprio come la foresta Amazzonica, con un’offerta pari a Big G e al colosso della Silicon Valley, che include formati perfomance oriented e altri volti alla brand awarness.
Infatti, anche su Amazon è possibile sviluppare una strategia completa che vada a colpire tutti gli step del funnel: gli strumenti messi a disposizione offrono come valore aggiunto quello di conoscere le abitudini di consumo degli utenti e di poterli tracciare e identificare cross-device e riunificare il path-to-conversion.
Per ogni attività è possibile valutare l’effetto sulla conversione sia in termini di percorso, sia in termini di valore portato e ACoS dell’attività, favorito da un ambiente in cui l’utente è già predisposto all’acquisto.
Amazon viene investito del ruolo di antagonista di Google non solo per gli sviluppi pianificati a monte da Seattle, ma dal basso, dagli utenti, che sempre di più lo scelgono come primo punto di contatto per le ricerche di prodotto. Infatti, quasi il 77% degli italiani online consulta l’ecommerce prima di effettuare un acquisto e sempre più spesso Amazon diventa un touchpoint anche per la conversione offline.
Sarebbe interessante, infatti - a nostro avviso -, poter monitorare e tracciare anche l’influsso del maggiore ecommerce nel mondo fisico, andando così a valorizzare un altro trend del prossimo futuro, il tracciamento dell’online sull’offline. Tassello, questo su cui Google e Facebook si sono già mossi.
Ma sicuramente Bezos nei prossimi mesi ci stupirà con grandi novità, a livello di advertising, di intelligenza artificiale e voice experience ed evoluzione digitale.