Autore: Redazione
22/10/2018

Bing, il focus è puntato sulla democratizzazione dell’IA: al 9% il market share della pc search in Italia

Un resoconto sulle strategie della company emerso da un incontro con Axel Steinman, VP International Strategic Search Sales di Microsoft Search Advertising

Bing, il focus è puntato sulla democratizzazione dell’IA: al 9% il market share della pc search in Italia

di Anna Maria Ciardullo

Axel Steinman, VP International Strategic Search Sales di Microsoft Search Advertising, è stato protagonista di una tavola rotonda esclusiva per discutere delle strategie di Microsoft legate a Bing e le possibilità offerte dall’azienda agli inserzionisti, per aiutarli a raggiungere il target più interessante e offrire esperienze più rilevanti agli utenti, permettendo così di aumentare significativamente il ROI delle campagne.

Market share

In Italia, Bing rappresenta il 9% delle ricerche da PC e tablet per un totale di 230 milioni di ricerche mensili (la percentuale sale al 25% in UK e al 35% in USA) che contribuiscono al totale di 2 miliardi di ricerche mensili in Europa. «La rilevanza di Bing è molto più ampia di quanto si pensi - spiega Steinman - grazie alle sue due anime, quella di consumer service e quella di advertising platform. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in Europa negli ultimi anni». Microsoft Audience Network, di recente lanciato in USA e pronto per la release anche in Europa, nasce come evoluzione di Bing Audience Network e Bing Native Ads, aggiungendo alla precedente offerta l’uso dell’intelligenza artificiale, nuove sorgenti di dati per la segmentazione del pubblico, ulteriori livelli di controllo, più inventory e formati pubblicitari responsive.

Microsoft Audience Network

Gli spazi pubblicitari a disposizione all’interno del network raggrupperanno gli inventari native di MSN.com, Outlook, del browser Microsoft Edge e dei siti partner in syndication. L’ottimizzazione e rilevanza dei posizionamenti rispetto al target sarà assicurata attraverso l’utilizzo di algoritmi di IA, che serviranno anche per stimare click e conversioni. La targettizzazione del pubblico avverrà attraverso il Microsoft Audience Graph, che include i dati sulle attività di navigazione e ricerca, insight demografici e di tipo comportamentale (luogo, età, sesso, dispositivo usato) e, per la prima volta, alcune informazioni di profilo provenienti da LinkedIn, come l’azienda per cui si lavora, l’industry di riferimento e il ruolo professionale e così via.

alex-steinman-e1540221708967
Alex Steinman

La company, già da molti anni specializzata nell’applicazione dell’IA ai suoi servizi, punta ad accelerare ulteriormente, «la democratizzazione della tecnologia» affinché diventi accessibile a tutti e sempre più integrata nei cosiddetti real life products. «I clienti stanno cambiando con la digital trasformation, le aziende puntano ad automatizzare e internalizzare il maggior numero di processi e le soluzioni di marketing diventano sempre più strategiche per loro. Microsoft si pone come il provider ideale, i nostri cognitive service in cloud, come la search, la voice recognition, il traduttore multilingua simultaneo, la semantica sono adatti anche a realtà di piccole dimensioni, vista la nostra politica di pricing assolutamente accessibile, ma vogliamo fare ancora di più».

Integrazione

«Ma, uno dei nostri punti di forza - continua - è la possibilità di integrare i servizi in tutte le piattaforme, anche non proprietarie di Microsoft, e sfruttare la nostra tecnologia, per fare un paio di esempi, collegandola al proprio CRM aziendale o come ha fatto Publicis con Marcel, per applicare l’IA all’ottimizzazione processi di lavoro interni. Il cloud è l’altro elemento differenziante, che ha rivoluzionato le logiche e i flussi delle operazioni».

Digital Assistant

Steinman, ha illustrato il suo punto di vista anche sul futuro dei digital assistant: «gli assistenti virtuali avranno un ruolo sempre più importante, ma siamo di fronte ad un’esplosione del numero di device che un singolo utente possiede. Potenzialmente, ognuno di quei device avrà un marchio e di conseguenza un assistente virtuale differente. Questo, potrebbe sovraccaricare l’esperienza utente, soprattutto se ogni volta dovrà interagire con ognuno di essi in modo diverso per farsi riconoscere. Il futuro degli assitenti virtuali è la possibilità di lavorare in logica multipiattaforma come già Cortana può fare (attualmente l’unico assistant che si può installare su qualsiasi device a prescindere dal brand) e possibilmente in logica di cooperazione”. Sulla possibilità di monetizzare concretamente la vocal search senza l’ausilio di uno schermo, invece, Steinman si è detto ancora dubbioso.

Bing Partner

La nascita di Microsoft Audience Network riporta Microsoft nella posizione di vendere la pubblicità display sulle sue property. Nel 2015, la società aveva ceduto l’incarico per la vendita degli spazi display delle sue property ad AOL (oggi Oath) in nove mercati, Italia inclusa, e ha confermato che la nascita della soluzione non interrompe l’accordo: Oath continuerà a vendere inventory display tradizionale come Bing Partner.  Infine, per quanto riguarda l’andamento di Bing, nel quarto trimestre fiscale, terminato il 30 giugno, il motore di ricerca ha segnato un +17%, esclusi i costi di acquisizione traffico.